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Ludovico II Gonzaga è il primo della classe ed è il Gonzaga cui è difficile trovare delle macchie o dei difetti. Solo da giovane, nel 1436, rischia di rovinarsi quando si contrappone al padre Gianfrancesco che è comandante delle truppe veneziane andando al servizio di Filippo Maria Visconti (con la clausola di non combattere il padre). Il padre arriva a diseredarlo ma poi nel 1441 tutto si sistema anche grazie all’intervento della madre Paola Malatesta e del suo maestro Vittorino da Feltre. Da qui è un crescendo continuo: nel 1441 gli nasce l’erede Federico, nel 1459 la Dieta di Mantova porta in città il papa Pio II e consacra la famiglia tra le più potenti dell’epoca. A seguire arriverà il titolo di cardinale per il secondogenito Francesco e alcuni artisti trasformeranno Mantova in una capitale del Rinascimento: Leon Battista Alberti fornirà a Luca Fancelli, l’architetto di Ludovico, i progetti per la chiesa di San Sebastiano e per la Basilica di Sant’Andrea e il pittore Andrea Mantegna dipingerà la Camera Picta, meglio conosciuta come Camera degli sposi. Chi meglio di lui in famiglia…

Mantovastoria prosegue la pubblicazione di una serie di ritratti dei Gonzaga dal capostipite della dinastia Luigi e fino a Ferdinando Carlo, l’ultimo che chiuse la porta su un dominio durato 4 secoli. Dopo l’ultima puntata sarà possibile scaricare una piccola pubblicazione su vita, morte, e in qualche caso miracoli, dei Corradi da Gonzaga.
Uomo di guerra e di cultura
Ludovico segue le orme del padre sia come uomo di cultura (ricordiamo che ha studiato alla scuola di Vittorino da Feltre) sia come uomo di guerra, impegnandosi come condottiero al servizio di Venezia prima e dei Visconti poi. Sarà proprio questa scelta a favore di Milano che lo metterà contro il padre Gianfrancesco che è a capo delle truppe della Repubblica di Venezia. Il titolo di marchese acquisito nel 1433 si trasmette al primogenito e, visti i contrasti, il padre di Ludovico decide di escluderlo dalla successione. Il contrasto si risolve nel 1441 grazie alla marchesa Paola Malatesta e a Vittorino da Feltre che, secondo la tradizione, riescono a convincere Ginafrancesco a perdonare Ludovico.

La dieta di Mantova (1459): arriva il papa Pio II
Ludovico II diventa marchese di Mantova nel 1444. Non si fa sfuggire l’occasione che gli capita nel 1459 di ospitare a Mantova la Dieta indetta dal Papa Pio II Piccolomini che vuole lanciare una crociata contro i turchi come risposta alla caduta di Costantinopoli nel 1453. E’ come oggi si dovesse organizzare un G20. Il marchese fa selciare piazze e vie della città e lascia al papa e al suo seguito (che rimarrà a Mantova per circa 8 mesi) il Palazzo del Capitano, riservando a se e alla sua famiglia il Castello di San Giorgio. Mantova è al centro del mondo e Ludovico apre le porte al rinascimento con Leon Battista Alberti, che progetterà la chiesa di San Sebastiano e la Basilica di Sant’Andrea, e con Andrea Mantegna.

Francesco, il primo cardinale di casa Gonzaga
Grazie alle relazioni strette con il papa Pio II e con i cardinali ai Gonzaga riesce un colpo da maestro. Il secondogenito del marchese, Francesco, viene nominato cardinale. E’ il primo di una lunga serie di prelati gonzagheschi ed è un altro passo della famiglia nella scalata ai vertici del potere. Da questo momento uno degli obiettivi sarà quello di avere un papa in famiglia ma, pur sfiorandolo in almeno un’occasione, non ce la faranno mai.

Andrea Mantegna e il cielo in una stanza
Sarà Andrea Mantegna, diventato pittore di corte di Ludovico II Gonzaga, a celebrare questo avvenimento dipingendo la Camera degli Sposi, all’interno di una stanza al piano nobile inserita in uno dei torrioni angolari del castello di San Giorgio. Su una parete si vede la famiglia Gonzaga durante un momento privato visto che ci sono anche delle donne tra cui la marchesa Barbara, due figlie e una piccola nana. Sull’altra parete invece vediamo il marchese Ludovico II incontrare il neo cardinale Francesco e il primogenito e futuro signore di Mantova Federico. Insieme a loro anche il fratellino Ludovico, futuro vescovo di Mantova, e i nipoti Francesco, futuro marchese, e Sigismondo che sarà cardinale. Al centro della volta il famoso occhio, una prospettiva aerea che fa entrare “il cielo in una stanza”.

La moglie Barbara, la rasdora teutonica
Barbara arriva a Mantova a soli 10 anni come promessa sposa di Ludovico II Gonzaga. Non sa una parola di italiano e studierà la lingua e gli usi con Vittorino da Feltre. Si rivelerà una donna colta e una reggitrice accorta della casa, una vera rasdora, e darà ben 10 figli al marchese di Mantova.

Per approfondire:
Ludovico II Gonzaga nel Dizionario Biografico della Treccani.

I precedenti ritratti pubblicati
1. Luigi, il capostipite e il late bloomer
2. Guido, il panchinaro che aspetta il suo turno
3. Ludovico I, un fratricida per bene
4. Francesco I Gonzaga e il mal della pietra
5. Gianfrancesco, ovvero quanto costa un marchesato?

Giacomo Cecchin