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I lettori perdoneranno il gioco di parole del titolo ma è proprio la festa di Palazzo Te che cambia la storia di Mantova e soprattutto dei Gonzaga. Federico II entra a Palazzo Te da marchese e ne esce come duca in pectore con nomina ufficiale l’8 aprile. E’ straordinario pensare come i Gonzaga riescano a sfruttare a pieno il genio di Giulio Romano per costruire una villa che è una splendida operazione di marketing. Oggi lo definiremmo storytelling questa capacità di raccontare storie della mitologia e della bibbia che diventano dei veri e propri “case history”, degli exempla cui ispirarsi o da evitare per non incorrere negli stessi errori.

E’ per tutti questi motivi che ho scelto quel sabato 2 aprile 1530 quando una festa rientra a pieno titolo nei 10 giorni che hanno cambiato la storia di Mantova.

Federico II e Carlo V: due trentenni che volevano cambiare il mondo

E’ una cosa che mi ha sempre colpito il fatto che Federico II Gonzaga e Carlo V d’Asburgo fossero coetanei. Federico è il figlio maschio tanto atteso del marchese Francesco II e di Isabella d’Este e nasce a Mantova il 17 maggio del 1500 (un regalo di compleanno per la marchesa che era nata lo stesso giorno nel 1474). Carlo invece era nato a Gand il 24 febbraio del 1500 da Filippo il bello e Giovanna la pazza. A 19 anni cambia la vita di tutte e due: Federico diventa marchese di Mantova e Carlo viene eletto imperatore (è in questo momento che diventa Carlo V, il quinto a portare questo nome tra gli imperatori).

Si incroceranno altre volte e Federico è in ogni caso vassallo di Carlo vista l’origine imperiale del potere dei Gonzaga. E’ a Mantova però che hanno l’occasione di frequentarsi dal 24 marzo al 20 aprile del 1530 per quasi un mese ed è il momento d’oro di Federico II che diventa il primo duca di Mantova.

Palazzo Te e Giulio Romano: la ristrutturazione vincente

Giulio Romano arriva a Mantova nel 1524. E’ stato l’allievo prediletto di Raffaello e ne ha gestito la bottega dopo la sua morte. E’ grazie a Baldassarre Castiglione che l’artista arriva alla corte dei Gonzaga portando le novità romane come ad esempio le grottesche. Uno dei primi incarichi che riceve è proprio quello di trasformare le scuderie che suo padre Francesco II aveva sull’isola del Te in una residenza estiva, degna delle delizie estensi dei suoi nonni e zii ferraresi. Giulio Romano non è solo pittore ma anche architetto e soprattutto un imprenditore ante litteram. Riesce a realizzare Palazzo Te in soli 10 anni creando una villa unica nel suo genere, una sorta di concept che risponde alle esigenze del suo committente portando a Mantova lo stile classico di Raffaello. In realtà Giulio Romano spinge sull’acceleratore e racconta le storie con un dinamismo che le fa assomigliare ad una serie Netflix.

Carlo V a Mantova per festeggiare l’incoronazione a Bologna

Carlo V era imperatore dal 1519 ma non era mai stato incoronato dal papa, nonostante uno dei suoi precettori lo sarebbe diventato nel 1521 con il nome di Adriano VI (l’ultimo papa non italiano prima di Karol Wojtyla). La contrapposizione con il pontefice successivo Clemente VII portò al Sacco di Roma nel 1527. Occorrerà attendere il 1530 e in particolare il 24 febbraio per vedere la corona posta dal papa sul capo di Carlo V a Bologna, nella basilica di San Petronio. Un mese dopo l’imperatore arriva a Mantova che attraversa passando da corso Pradella fino ad arrivare in piazza grande di San Pietro (attuale piazza Sordello). Carlo V dorme nel castello di San Giorgio e sarà impegnato con visite e cacce per tutto il suo soggiorno mantovano visitando anche il palazzo di Marmirolo. Il 2 aprile sarà ospite per una grande festa a Palazzo Te di cui parliamo nel paragrafo successivo.

Una vera festa tra sport e particolari lascivi

L’imperatore arriva a Palazzo Te e prima di cena vuole giocare “alla baletta” un gioco simile al tennis, in un campo coperto presente nella villa e che Giulio Romano aveva utilizzato come deposito di cantiere. Carlo V non è fortunato, o forse l’altra coppia è migliore, e perde ben tre partite. Poi seguirà la cena nella Camera di Amore e Psiche dove possiamo immaginare lui e Federico ad osservare le storie rappresentate nella volta e sulle pareti. E’ la celebrazione della forza dell’amore che colpisce tutti e quando colpisce ti fa perdere la testa. Un viaggio dall’amore più puro, quello di Cupido e Psiche sublimato dalle difficoltà incontrate dagli amanti prima di arrivare al lieto fine, a quello più bestiale con la storia di Pasifae e del concepimento del Minotauro con il toro, regalo di Poseidone a Minosse. E’ impossibile non rimanere incantati di fronte ai tantissimi dettagli di queste storie fino a scoprire addirittura un piccolo putto che fa la pipì.

L’ombelico del mondo è Palazzo Te

Dalle fonti sappiamo che Carlo V visitò sicuramente la sala dei Cavalli (ballo), la camera di Amore e Psiche (banchetto), la camera dei Venti (udienze) e delle Aquile oltre alla loggia di Davide. Probabilmente non era ancora stata completata la camera dei Giganti. Ma quanto sarebbe bello immaginare un percorso che partendo dalla sala dei Cavalli arrivasse fino a quello spazio concepito da Giulio Romano come un vero e proprio effetto speciale. Se Carlo e Federico fossero arrivati alla camera dei Giganti questa si sarebbe trasformata in un vero e proprio ombelico del mondo, con l’incontro tra l’imperatore e il futuro duca, le due persone più importanti in quel momento e in particolare a Mantova. Ed è per questo che è suggestivo pensare alla scelta che fa Jovanotti di girare il video dell’Ombelico del mondo, una delle sue canzoni più famose, proprio all’interno della camera dei Giganti.

Per approfondire

– La mostra su Carlo V a Mantova – Palazzo Te – https://www.centropalazzote.it/limperatore-e-il-duca-carlo-v-a-mantova/
Mantova 1516: Carlo e Federico due sedicenni alla conquista del mondo
L’Ombelico del Mondo a Palazzo Te tra Jovanotti e la Camera dei Giganti su Mantova Segreta
Il video ufficiale dell’Ombelico del mondo di Jovanotti

Questo è l’ottavo appuntamento di una serie dedicata ai 10 giorni che hanno cambiato la storia di Mantova. Si tratta di una scelta personale che mi consente di raccontare Mantova in sintesi e in modo divertente e stimolante (almeno secondo me).
Eccovi la serie completa che sarà pubblicata a cadenza periodica.

I 10 giorni che cambiarono la storia di Mantova

1. 1422 La fondazione di Mantova da parte di Manto
2. 15 ottobre 70 A.C. Il Compleanno di Virgilio
3. 804 la scoperta della reliquia del Sangue di Cristo (12 marzo 1048 – sabato)
4. 24 luglio 1115 la morte di Matilde di Canossa (sabato)
5. 1190 intervento di Alberto Pitentino
6. 16 agosto 1328 i Gonzaga prendono il potere (martedì)
7. 16 giugno 1465 Mantegna inizia a dipingere nella Camera degli Sposi (domenica)
8. 2 aprile 1530 la festa a Palazzo Te per Carlo V (sabato)
9. 18 luglio 1630 il Sacco di Mantova (giovedì)
10. 7 dicembre 1852 L’esecuzione dei Martiri di Belfiore (martedì)