La Madonna del Terremoto è una chiesetta che si affaccia su Piazza Canossa, una delle mie piazze preferite di Mantova. La sua è una storia tutta da scoprire che nasce con un terremoto nel 1693 e prosegue con l’edificazione della chiesetta nel 1759. L’interno è pieno di sorprese: dall’immagine miracolosa della Vergine con bambino e santi alle statue delle virtù cardinali, dai capitelli decorati in stucco alle fotografie dei due quadri di Giuseppe Bazzani i cui originali si trovano al Museo diocesano. Ecco un po’ di storie che ho raccontato in questa doppia pagina pubblicata su MCG – Mantova Chiama Garda.
Ecco i testi utilizzati per la pagina e di seguito le pagine singole. Per chi volesse sfogliare MCG on line lo può fare al link seguente MCG Giugno 2025/Luglio 2025
La Madonna del Terremoto, una storia di devozione popolare
A Mantova piazza Canossa ha tutto quello che le serve: un palazzo nobiliare, un portico scenografico, un’edicola, una fontana e una chiesetta piccola e preziosa. Si chiama Madonna del Terremoto e racconta una storia di devozione che ha coinvolto intere generazioni di mantovani. Edificata nel 1759, ricorda un terremoto che scosse la città nel 1693 ma, soprattutto, la fiducia dei cittadini in un’immagine della Madonna apparsa quasi per caso su un muro scrostato.
Mantova è una città mariana e per questo sono molti i santuari dedicati alla Vergine Maria: da quello più famoso della Vergine delle Grazie con il suo coccodrillo fino a quello della Comuna a Ostiglia. Ne parliamo nella consueta pagina doppia pubblicata su MCG – Mantova Chiama Garda.
Ecco i testi utilizzati per la pagina e di seguito le pagine singole. Per chi volesse sfogliare MCG on line lo può fare al link seguente MCG Aprile Maggio 2024
5 chiese mantovane dedicate a Maria tra santuari, coccodrilli e miracoli vari
Mantova è una provincia fortemente mariana, così come la città che ha come compatrona la Vergine Incoronata. Per il mese di maggio propongo una trasferta in provincia alla ricerca dei santuari dedicati alla Vergine escludendo tuttavia, solo per ragioni geografiche, due luoghi molto cari ai mantovani come la Madonna del Frassino (Peschiera) e la Madonna della Scoperta (Lonato). Questo articolo è un invito ad uscire dalla città per riscoprire storie di devozione e miracoli molto sentite dagli abitanti dei territori dove sorgono questi edifici religiosi. In molti casi il momento migliore per visitarli è durante la festa che gli è dedicata o proprio nel mese di maggio quando sono molto frequentati per la recita del rosario. Alla fine ho aggiunto anche un sesto luogo: non è un santuario e forse pochi lo conoscono, ma proprio qui si sono sposati i miei genitori e ha una particolarità abbastanza eccezionale. Cosa aspettate a partire?
Santuario delle Grazie (Grazie di Curtatone) Festa 15 Agosto
E’ il più famoso e importante tra tutti i santuari mariani della diocesi. Nel passato fu visitato da personaggi importanti come l’imperatore Carlo V e il papa Pio II Piccolomini e da ultimo san Giovanni Paolo II durante la sua visita mantovana del giugno del 1991. Si tratta di una chiesa gotica in stile lombardo che conserva all’interno oltre all’immagine miracolosa della Vergine, un’impalcata lignea con manichini ed ex voto, un coccodrillo appeso la centro della navata e la tomba di Baldassare Castiglione, realizzata da Giulio Romano. Costruita alla fine del ‘300 probabilmente da Bartolino da Novara, lo stesso architetto del Castello di San Giorgio, Santa Maria delle Grazie era un convento francescano e tuttora i mantovani vi si recano in pellegrinaggio durante il mese di maggio o il 15 di agosto per la festa dell’Assunta per partecipare alla messa, far colazione con il cotechino e vedere i madonnari all’opera sul sagrato.
Santuario della Comuna (Ostiglia) Festa 20 maggio
E’ un altro dei santuari molto frequentati della diocesi di Mantova e che richiama fedeli anche dalle province limitrofe. La tradizione vuole che alla fine del XIV secolo la vergine sia apparsa ad una pastorella muta guarendola. La richiesta di costruire un luogo dedicato alla vergine fu esaudita con un oratorio detto del Casone, da un capanno poco lontano, trasformato poi in chiesa gotica. Rimane della seconda chiesa il campanile gotico e un affresco. Le forme attuali si devono invece all’intervento di Federico II Gonzaga che nel 1533 trasformò la chiesa aggiungendo l’attuale portico e con un interno rinascimentale molto elegante. Il nome Comuna deriva dal fatto di essere la chiesa della comunità che la festeggia il 20 maggio. Un’ultima curiosità: è l’unico tra i santuari mantovani officiato da un ordine religioso i frati minori detti Fratelli di San Francesco.
Santuario della Possenta (Ceresara) Festa 25 marzo
Un altro dei santuari cui i mantovani sono molto legati anche per la famosa fiera che vi si tiene. La nascita del santuario risale al miracolo dell’apparizione della Vergine ad una fanciulla cui si accompagnò il miracolo dell’acqua tornata a sgorgare da un pozzo inaridito (oltre ad altri eventi ricordati dalla tradizione). La chiesa venne costruita tra il XIV e il XV secolo e poi trasformata e mantiene ancora la statua in cotto della madonna. E’ curioso il fatto che nel 1569 la chiesa fu assegnata dal Vescovo di Mantova alla parrocchia di Castelgrimaldo per ritornare alla parrocchia di Ceresara nel 1959. Il titolo del santuario è l’Annunciazione della Beata Vergine e per questo la festa si celebra propro il 25 marzo insieme ad un importante fiera. Possenta deriva probabilmente dalla definizione Virgo Potens.
Santuario della Malangola (Fontanella Grazioli di Casalromano) Festa prima domenica di maggio
E’ una piccola chiesetta con affreschi databili tra il trecento e il cinquecento ma che ebbe origine probabilmente nel ‘200. La sua edificazione si lega al fatto che un contadino avesse portato i suoi buoi ad abbeverarsi al fosso chiamato Malongola. Qui rinvenne una tavoletta raffigurante la vergine con il bambino. Portata l’immagine nella chiesa parrocchiale il giorno dopo la si ritrovò nei pressi del luogo dove era stata trovata. Per questo si decise di edificare la chiesa proprio lì intitolandola alla Beata Vergine Maria. Un altro miracolo si ricorda nel 1822 quando una processione con la sacra immagine mette termine ad un lungo periodo di siccità e carestia. La festa si tiene la prima domenica di maggio e come scrive Mons. Brunelli ha dato origine ad “una usanza inconsueta (quella) di innalzare sul sagrato…il “mazzo”: un pioppo o un altro albero “rubato” la notte nelle campagne circostanti”.
Santuario della Madonna del Dosso (Casalmoro) Festa 21 novembre
Il dosso artificiale su cui si erge questa chiesetta emerge inconfondibile dalla pianura. La tradizione vuole che nel ‘600 gli operai di una vicina fornace difettosa chiedessero l’intercessione della madonna, la cui immagine si trovava in una vicina edicola, perché riuscisse a far sì che i mattoni fossero cotti correttamente. Il miracolo avvenne e allora decisero di portare il dipinto in chiesa ma (come avvenne per la Malangola) la vergine continuava a tornare su un pioppo presso l’edicola. Si decise allora di costruire una cappella che nel 1780 lasciò spazio all’attuale santuario. Il titolo del Santuario è la Presentazione della Vergine al Tempio, episodio ricordato da un dipinto ottocentesco copia da Tiziano. La festa del santuario si tiene il 21 novembre, è caratterizzata dall’esplosione di mortaretti ed era detta “della pollastrella” forse per i piatti particolari che si servivano in questa occasione.
Chiesetta della Vergine del Pilar (Gazzo di Casatico) Mese di maggio
Questa piccola chiesa posta in località Gazzo di Casatico non ha particolari motivi di interesse. L’interno è spoglio e lo è ancora di più da quando fu rubato il quadro cinquecentesco della Beata Vergine del Pilar, donato alla chiesa secondo la tradizione da Baldassare Castiglione. Gli abitanti di Cimbriolo sono legatissimi alla chiesetta e io lo sono ancora di più perché qui si sposarono i miei genitori Bruno e Giovanna. Un’ultima curiosità che rende unica la chiesa è il campanile che termina con una celletta triangolare dove suona ancora la piccola campana.
Mantovagando: tutte le pagine pubblicate
La rubrica Mantovagando su Mantova Chiama Garda propone in un’altra veste gli articoli già pubblicati su questo blog sotto la Rubrica de “Le 5 cose da sapere su Mantova e sui Mantovani”. La novità è che in questo caso i testi sono corredati da foto e questo rende gli articoli più facili ed efficaci per i lettori. Mantovagando è stata anche una trasmissione radiofonica andata in onda su Radio Base (qui potete ascoltare i podcast). Di seguito potete leggere tutte le pagine uscite sul Magazine che trovate in versione integrale sul sito www.mantovachiamagarda.it.
Giuseppe Bazzani nasce, vive e lavora a Mantova tra 1600 e 1700 ed è il primo artista mantovano che si fa conoscere fuori città. Com’è possibile visto che i Gonzaga si circondano di tantissimi artisti che non nasca una scuola mantovana? Forse la risposta sta nel triplete dell’Inter: Moratti non ha tempo di far crescere il vivaio per vincere lo scudetto e compra solo campioni. I Gonzaga vogliono tutto e subito e anche loro fanno arrivare i fuoriclasse da fuori Mantegna, Giulio Romano, Rubens, Fetti e tanti altri.
Ecco perché abbiamo deciso di raccontarvi la storia di Giuseppe Bazzani attraverso le sue opere che troviamo in giro per Mantova tra chiese, palazzi e il Museo Diocesano.
Mantova Segreta vi fa scoprire un artista che ha portato il nome di Mantova nel mondo attraverso le sue opere conservate nella Chiesa di Santa Maria della Carità, a Palazzo D’Arco e nel Museo Diocesano.
Mantova Segreta alla scoperta della vita e delle opere di Giuseppe Bazzani
L’idea per questa puntata nasce proprio con l’obiettivo di raccontare il primo pittore nato a Mantova e che si fa un nome anche fuori città, pur non abbandonandola mai e lasciandovi la maggior parte delle sue opere.