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La facciata posteriore di Palazzo Te, che si affaccia sul ponte che divide le peschiere e cela gli affreschi che nella loggia raccontano le storie del re Davide.

Perché Palazzo Te si chiama così?
Perché c’è una grotta?
Perché l’unica acqua rimasta è quella delle peschiere dove nuotano due storioni?

Nella cinquina numero 12 del libro Mantova, 5 cose che so di lei vi svelo alcune curiosità sul palazzo voluto dal marchese Federico II e realizzato da Giulio Romano in soli 10 anni tra il 1525 e il 1535.

Eccovene una per avere almeno un’anticipazione:
per l’origine del nome Te abbiamo solo ipotesi e una delle più accreditate è quella che ci fossero due strade che si incrociavano al centro dell’isola dove sorgeva il palazzo per formare una T.

Quindi isola del T, palazzo del T e alla fine, con la nostra abitudine ad aprire le vocali, Palazzo Te.

Certo che se una delle maggiori curiosità la trovate già nel nome del palazzo, chissà cosa scoprirete entrandoci.

Per approfondire:
Il lato B del Rinascimento ovvero 5 particolari lascivi da cercare a Palazzo Te
Un luogo dove andare per ispasso: Palazzo Te e l’ombelico del mondo
Honesto ocio: la lezione di Palazzo Te per la festa del 1° maggio
Il sito ufficiale del Palazzo Te