Leggere le facciate di Mantova come se fossero un libro – l’ottava puntata di Mantova Segreta (quarta stagione)

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Mantova Segreta è una trasmissione che ha l’obiettivo di regalarvi uno sguardo diverso sulla città che vedete tutti i giorni. Oggi vi mostriamo le facciate dipinte di Mantova o, nella maggior parte dei casi, quello che ne rimane.

Tutti conoscono la facciata della cosiddetta Casa del Cappellaio, affrescata da Andrea Mantegna e che ancora oggi è visibile dopo un attento restauro, con l’azzurro del cielo che risalta ancora di più quando viene colpito dai raggi del sole.

Giacomo Cecchin prova a raccontare insieme a Paola Amabilia una città dove quasi ogni facciata presentava decorazioni diverse e raccontava storie legate alla famiglia che ci abitava o doveva semplicemente sostituire il marmo che costava molto di più.

E’ sorprendente pensare che potremmo considerare questi affreschi anche come una sorta di cappotto, di strati successivi che isolavano l’edificio.

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La basilica di Sant’Andrea, la più amata dai mantovani, una doppia pagina su MCG – Mantova Chiama Garda

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Doppia pagina sulla Basilica di Sant'Andrea su MCG

Se chiedete ad un mantovano di scegliere tra Sant’Andrea e il Duomo sceglierà sempre la basilica (se è un vero mantovano). Il capolavoro di Leon Battista Alberti colpisce per bellezza, fascino, dimensioni e storia ed è il perfetto esempio del Rinascimento italiano. Ecco allora alcuni dettagli da non perdere la prossima volta che visiterete la basilica in questa doppia pagina pubblicata su MCG – Mantova Chiama Garda.

Ecco i testi utilizzati per la pagina e di seguito le pagine singole. Per chi volesse sfogliare MCG on line lo può fare al link seguente MCG Dicembre 2024/Gennaio 2025

La Basilica di Sant’Andrea, la più amata dai mantovani
Tra Sacri Vasi e Rinascimento una concattedrale capolavoro

“I Monsignori gli (al Duomo n.d.r.) preferiscono Sant’Andrea, che, come San Pietro, può contenere ogni cerimonia, anche un’incoronazione: ma il 18 marzo festa di Sant’Anselmo, patrono della città, per omnia saecula, il Duomo riprende il suo primato.” Guida estrosa di Mantova pag. 41 In questo divertentissimo testo di Piero Genovesi si enuncia una verità assoluta sui mantovani (e non solo i monsignori): la preferenza per la basilica di Sant’Andrea rispetto al Duomo ovvero la cattedrale di San Pietro. Quest’ultima chiesa viene infatti considerata più “disordinata” rispetto all’altra e, prima degli ultimi restauri, molto più buia. La basilica di Sant’Andrea invece è lineare e imponente, un capolavoro del Rinascimento che lascia senza parole. Eppure anche la concattedrale, il tempio progettato da Leon Battista Alberti per custodire la reliquia del sangue di Cristo, a guardarlo bene è un palinsesto, un insieme di elementi dovuti ad interventi ed idee diverse rispetto al progetto iniziale.

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Buon Natale da Giacomo Cecchin e Mantovastoria con l’Adorazione dei Pastori di Girolamo Bonsignori dal Palazzo Ducale di Mantova

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Palazzo Ducale di Mantova. Girolamo Bonsignori, Adorazione dei pastori

Gli auguri di Natale sono una tradizione per il mio blog. E’ un momento dove tutti hanno più tempo per goderseli e soprattutto per ascoltare delle belle storie. E questa è proprio una delle notizie che tutti vorremmo leggere.

Il museo del Palazzo Ducale di Mantova ha acquisito un piccolo grande capolavoro di Girolamo Bonsignori, un’Adorazione dei Pastori che è piena di poesia e di dettagli meravigliosi. Quando si pensa al Museo come ad un luogo rigido e polveroso basta camminare per il Palazzo Ducale a Mantova per rendersi conto quante cose possono cambiare nel corso del tempo.

Girolamo Bonsignori, Adorazione dei pastori (1526-1529; olio su tela, 89,5 x 96,5 cm; Mantova, Palazzo Ducale)

Il nuovo allestimento dedicato al Rinascimento dell’appartamento al piano terra del Castello di San Giorgio è un regalo splendido per la città, per i mantovani e per i turisti. E’ lì che troviamo questo capolavoro di Girolamo Bonsignori, frate domenicano che ha lavorato a Mantova ed è ricordato soprattutto per la tela dell’Ultima Cena e gli affreschi che le fanno cornice nel refettorio del monastero di San Benedetto in Polirone.

Queste le parole del direttore Stefano L’Occaso «Questo nuovo allestimento è per me motivo di particolare orgoglio. Deriva da un progetto che avevo lanciato nel 2022, ma i colleghi hanno raccolto la sfida e l’hanno trasformata, con enorme bravura e capacità, in qualcosa che va ben oltre le mie aspettative. A loro va il mio ringraziamento; abbiamo finalmente reso omaggio a una stagione che ha reso Mantova celebre nel mondo: il Rinascimento.» . A questo link trovate il post integrale.

Non perdete l’occasione di andare a vedere l’opera in questa pausa natalizia e di prendervi tutto il tempo per osservarla con attenzione.

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Leggere la facciata di Palazzo Ducale come se fosse la pagina di un libro, un articolo su La Reggia n.3/2019

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Palazzo Ducale si può affrontare anche stando fuori ed è quello che propongo in questo articolo che racconta come leggerne la facciata come se fosse la pagina di un libro.

Il testo è stato pubblicato nel 2019 ma è ancora attuale e, se aspettate la prossima primavera e vi portate una sedia portatile, potete stamparlo e passare un po’ di tempo individuando i dettagli e le curiosità.

Come sempre i veri segreti sono le cose sotto gli occhi di tutti ed è bello e istruttivo, come diceva Giovannino Guareschi, scoprirli un po’ per volta.

Una facciata da leggere: il Palazzo Ducale come la pagina di un libro

Quando si parla con qualche mantovano doc e gli si chiede l’ultima volta in cui ha visitato Palazzo Ducale sgrana gli occhi e spesso non sa rispondere[1]. Questo anche perché pensa che per visitare la reggia sia necessario pagare il biglietto ed entrare. In realtà basta anche fare un giro lungo l’intero perimetro, entrare nei cortili e nelle piazze interne o osservarne la facciata. Sì perché chiunque passi per piazza Sordello e si soffermi a osservare il fronte di Palazzo Ducale compie già una visita. La facciata infatti è come la pagina di un libro da leggere e racconta la storia della dimora attraverso i vari passaggi: dai Bonacolsi ai Gonzaga fino ad arrivare poi agli austriaci e all’attuale museo.

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Le prossime visite alla mostra su Picasso di Palazzo Te – domenica 22 dicembre ore 9.30, ore 14.00 e 17.00

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Ecco le prossime visite guidate da Giacomo Cecchin alla mostra su PICASSO A PALAZZO TE.

Domenica 22 dicembre 2024

1. Ore 9.30 – ISCRIVETEVI QUI – https://forms.gle/ScfJvCMk2mwX4BuR6

2. Ore 14.00 – ISCRIVETEVI QUI – https://forms.gle/BfSHAxtPGZQkDCVk8

3. Ore 17.00 – ISCRIVETEVI QUI – https://forms.gle/WqLfARDvRfNfDced9

La durata della visita è di circa 1 ora e 30 minuti

Ricordiamo che con la SUPERCARD CULTURA l’ingresso è gratuito (la supercard cultura costa 12 euro e consente l’ingresso gratuito a Palazzo Te e ad altri musei per un anno. Scopri come acquistarla on-line cliccando qui https://www.centropalazzote.it/supercard-cultura/

Le visite si terranno al raggiungimento di un numero minimo di 10 partecipanti.
E’ anche possibile organizzare dei percorsi dedicati a gruppi di persone già formati compatibilmente con le disponibilità di tempi e di biglietti)

Giacomo Cecchin racconta Mantova su Origini, la trasmissione di Rai1

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E’ stata una bella occasione la partecipazione ad Origini, la trasmissione in onda su Rai Uno ogni sabato alle 11.25 e condotta da Francesco Gasparri e Valentina Caruso.

Mi ha contattato il giornalista Nicola Mastronardi e dopo un sopralluogo insieme all’autore Giuseppe Giunta e al regista Massimiliano Campanile abbiamo girato lunedì 25 novembre da mattina a sera (la troupe si è poi fermata anche i giorni successivi 26 e 27 novembre per concludere le riprese.

E’ stato divertente ed entusiasmante raccontare Mantova perché si scoprono sempre nuovi punti di vista soprattutto quando ci si confronta con chi viene da fuori e magari per la prima volta.

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Lupo Alberto compie 50 anni (e suo papà Silver un po’ di più): auguri Guido Silvestri!

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Oggi è il compleanno di Guido Silvestri che con il “nom de plume” di Silver ha creato il personaggio di Lupo Alberto, il fumetto più poetico d’Italia come lo definì Alfredo Castelli. Io sono da sempre un appassionato della fattoria McKenzie che per me è un luogo del cuore e dell’anima, una sorta di farmacia dove recarmi quando ho bisogno di staccare.

Ecco perché ho chiesto a Silver di rispondere ad alcune domande per raccontare la storia del lupo azzurro e della sua banda. Ecco il risultato che è stato pubblicato su MCG – Mantova Chiama Garda che potete sfogliare cliccando su questo link.

Il lupo azzurro non perde il pelo e nemmeno il vizio
50 anni e non sentirli per la striscia di Silver

Alzi la mano chi non ha mai comprato un diario o le caramelle di Lupo Alberto o ricevuto un biglietto di auguri con il lupo azzurro. E parlo di merchandising perché mentre qualcuno può anche non amare i fumetti, tutti hanno conosciuto il personaggio di Silver anche solo per le pubblicità progresso come ad esempio quella contro l’AIDS. Ma facciamo un passo indietro e torniamo a quel 1974 quando un giovane Guido Silvestri frequentava la bottega di Bonvi (quello delle Sturmtruppen) e inventava una fattoria dove i lupi si innamorano delle galline, le talpe filosofeggiano e i cani pastore randellano senza pietà per tutelare la sicurezza degli animali. Per questo abbiamo chiesto a Silver di rispondere ad alcune domande.

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5 anni da ricordare per la Rotonda di San Lorenzo, una doppia pagina su MCG – Mantova Chiama Garda

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“La chiesa più amata dai mantovani e più visitata dai turisti”: è la Rotonda di San Lorenzo, un meteorite romanico al centro della Mantova rinascimentale. Ecco allora 5 anni da ricordare per condensare la sua storia millenaria in un giro di clessidra in questa doppia pagina pubblicata su MCG – Mantova Chiama Garda.

Ecco i testi utilizzati per la pagina e di seguito le pagine singole. Per chi volesse sfogliare MCG on line lo può fare al link seguente MCG Ottobre/Novembre 2024

5 anni da ricordare per la Rotonda di San Lorenzo
La chiesa più amata dai mantovani e più visitata dai turisti

E’ la chiesa più amata dai mantovani e più frequentata dai turisti che spesso la scambiano per un battistero. La Rotonda di San Lorenzo è un meteorite romanico al centro di Mantova, città che invece vive più di gotico e rinascimento. La storia millenaria di questa chiesa è legata in particolar modo a Matilde di Canossa che, secondo la tradizione, ne volle la costruzione nelle forme del Santo Sepolcro di Gerusalemme per sciogliere un voto fatto dal padre Bonifacio e non realizzato a causa della sua morte improvvisa. Eppure in questi quasi 1000 anni di storia possiamo individuare almeno 5 date fondamentali per ripercorrerne le vicende.

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Una salita al Paradiso a Palazzo Ducale, un articolo su La Reggia n.2/2019

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Ecco un altro degli articoli usciti su La Reggia per raccontare alcuni itinerari per conoscere meglio Palazzo Ducale. Qui si compie una vera e propria salita al Paradiso, nel senso dell’appartamento chiamato con questo nome ai piani alti della Domus Nova.

Il testo è stato pubblicato nel 2019 e c’è una cosa che è cambiata da allora: Stefano L’Occaso il direttore del Museo di Palazzo Ducale è tornato a lavorare nella Camera dei Quattro Elementi e quante buone idee gli saranno venute e gli verranno nei prossimi anni.

L’auspicio è che questo itinerario possa essere aperto al pubblico perché salire al Paradiso è una delle cose più belle che ti possa capitare, soprattutto se puoi in ogni caso scendere al Purgatorio…

La salita al Paradiso

Il Palazzo ducale è stato definito anche “il Vaticano nella palude” per le sue dimensioni. Lo sanno bene i turisti e le guide che ne attraversano le sale e arrivano al termine del percorso frastornati da tanta bellezza e stravolti da un percorso che attraversa i secoli.

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Un’intervista con Giacomo Cecchin nel podcast de La Nuova Cronaca di Mantova con Werther Gorni e Giusy Piazza

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Una nuova esperienza per Giacomo Cecchin che è il protagonista di questo video podcast de La Nuova Cronaca di Mantova insieme al direttore Werther Gorni e a Giusy Piazza.

E’ stato bello rispondere alle domande di Werther e Giusy in una sorta di visto da destra e da sinistra e di boomer contro la generazione Z. Spesso nelle interviste scopri cose su di te che non sapevi perché non avevi mai dovuto rispondere a quelle domande ed è un’occasione di riflessione e di divertimento.

Il ritmo mi sembra buono, le curiosità ci sono e il gioco sulle parole dei giovani è stato divertente e adesso vediamo se piace anche a voi. Qui di seguito trovate il link per rivedere il video-podcast.