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I portici di Mantova sono tra gli elementi più caratteristici del centro storico (e non solo). Basta camminare per le vie per rendersi conto che quelle più frequentate sono proprio quelle che hanno i portici. E questo accade in tutte le città di pianura come si vede dal libro LA PIANURA DEI PORTICI (ne ho parlato qui).
Non perdete l’occasione di scoprire i portici di Mantova, le loro storie e i loro personaggi insieme a Giacomo Cecchin nella puntata n. 12 di Mantova Segreta, la trasmissione che va in onda su TeleMantova e ha l’obiettivo di farvi accorgere delle meraviglie della nostra città.
Ci sono portici per tutti i gusti: i portici del potere di Palazzo Ducale, quelli del commercio di via Broletto e Corso Umberto, quelli con la pubblicità incorporata per non parlare dei capitelli e dei portici che non esistono più.
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Dal 2008 Mantova e Sabbioneta sono patrimoni dell’Unesco. Ecco cosa dice il testo ufficiale: “Mantova e Sabbioneta offrono una testimonianza eccezionale di realizzazione urbana, architettonica e artistica del Rinascimento, collegate tra loro attraverso le idee e le ambizioni della famiglia regnante, i Gonzaga”. Oltre ai Gonzaga c’è anche l’APAM che collega le due città e in mezzo tantissime altre occasioni di scoperta. Pensiamo ad esempio a Curtatone e Montanara, luoghi della famosa battaglia risorgimentale del 1848, al fiume Oglio, a Gazzuolo con i suoi portici gonzagheschi e a Commessaggio con il suo torrione e il ponte sul Navarolo. Giacomo Cecchin porta Mantova Segreta in pulmann (e provate a vedere come trovare un autobus quando lo cercate) da Mantova a Sabbioneta parlando di Gonzaga e Rinascimento e alla scoperta di curiosità come quella della colonna del monumento ai caduti di Gazzuolo.
I portici a Mantova sono sparsi un po’ dappertutto (in questi giorni è anche in corso la loro pulizia), costruiti in epoche differenti offrono riparo dal sole o dalla pioggia. La curiosità di quelli mantovani sono i capitelli, spessissimo diversi uno dall’altro, e che raccontano personaggi e vicende che hanno caratterizzato la storia della città. Basta passeggiare osservandoli ogni tanto e si scopriranno simboli e decorazioni davvero unici che rimandano alle famiglie che hanno posseduto i palazzi, alla loro funzione o semplicemente alla necessità di riutilizzare materiali di scarto come forse nel caso di quello con lo stemma Gonzaga-Visconti all’inizio di Corso Umberto. Ecco una scelta di 5 capitelli da scovare durante la prossima passeggiata.