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~ Racconti, personaggi e curiosità su Mantova

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Archivi tag: santo stefano

Santo Stefano a Mantova: dov’era la chiesa? dov’è la cappella?

26 sabato Dic 2020

Posted by mantovastoria in Articoli, Curiosità, Storia Locale

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Tag

Antonio Maria Viani, Basilica di Sant'Andrea, Boxing Day, Chiesa di Santo Stefano, santo stefano, Vicolo Prato

Oggi è santo Stefano (che nei Paesi di lingua anglosassone si chiama Boxing Day) il protomartire ovvero il primo santo martire della chiesa cristiana che fu ucciso con una lapidazione.

A Mantova c’era una chiesa dedicata a questo santo che si trovava nei pressi di Piazza Viterbi e se ne può vedere ancora una traccia in vicolo Prato. Tra due case si vede un muro in pietra a vista con un piccolo rosoncino decorato in terracotta. E’ uno dei tanti esempi di quella che io chiamo “indigestione urbana” ovvero quando le tracce di un’architettura precedente rimangono sulla superficie dell’edificio che le ha inglobate. Continua a leggere →

Da Natale all’Epifania che tutte le feste si porta via… un articolo su Gazzetta di Mantova

24 giovedì Dic 2020

Posted by mantovastoria in Articoli, Curiosità, Storia Locale

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Tag

Epifania, I 12 giorni di Natale, La Strage degli Innocenti, La Vigilia di Natale, On the twelve days of Christmas, Presepio, San Gregorio di Nazianzio, San Gregorio Nazianzieno, San Martino, San Silvestro, Sant'Antonio abate, Santa Caterina della Ruota, Santa Lucia, santo stefano

Quante sono le feste di Natale? In Inghilterra c’è una famosa canzone tradizionale (ne ho parlato qui) che parla dei 12 giorni di Natale (guardate cosa ne dice wikipedia). Sì perché tra la Vigilia di Natale e l’Epifania le feste sono tante e può essere utile ripercorrerle, anche solo per tornare un po’ bambini.

Ho scritto un articolo su Gazzetta di Mantova che parla proprio di queste feste cui ho aggiunto un piccolo passaggio sui santi mantovani e sui santi cui i mantovani sono particolarmente legati o devoti.

Tra l’altro mi ha fatto particolarmente piacere ricordare un proverbio mantovano che riporto nella versione in dialetto e in traduzione per chi fa fatica a capirlo. E’ un modo per sottolineare come dopo Santa Lucia è vero che sta per iniziare l’inverno vero ma stiamo anche andando verso la primavera, annunciata dalle giornate che si allungano.

Ecco il proverbio.
Par Santa Lùsia [13 dicembre] na punta ’d gùcia,
par Nadal (25 dicembre) on pe ‘d gal,
par Pasqueta [Epifania, 6 gennaio] n ‘oreta,
par Sant ‘Antoni [17 gennaio] n’ora bona,
par San Gioan [Giovanni Crisostomo 27 gennaio] na gamba ‘d scan.

La traduzione per gli extramuros: Per Santa Lucia la punta di un ago, per Natale la zampa di un gallo, per l’Epifania un’oretta, per sant’Antonio abate un’ora buona e per San Giovanni una gamba di sgabello.

Qui di seguito potete leggere l’articolo completo o andarvi a leggere anche l’altro articolo della stessa serie che trovate qui e che è dedicato alla Mantova del 1915. Continua a leggere →

Sasso, Maiale, Drago e Leone: è proprio da questi particolari che si giudica un pittore

26 giovedì Dic 2019

Posted by mantovastoria in Articoli, Curiosità, Mostre

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Tag

cinghialotto, Con nuova e stravagante maniera, drago, Fermo Ghisoni, Giulio Romano, leone, maiale, Museo Diocesano di Mantova, pietre, protomartire, San Gerolamo, San Giorgio, Sant'Antonio abate, santo stefano, sassi

Sembra quasi una filastrocca e invece sono gli elementi che troviamo vicino ai santi che affollano la pala d’altare di Fermo Ghisoni, verso la fine della mostra “Con nuova e stravagante maniera” che chiuderà il 6 gennaio. Sono figure fondamentali perché senza di loro diventa difficile identificare i nomi dei personaggi che affiancano il trono della Vergine con il bambino.
E infatti quello mancante (il leone*) rende ambiguo il santo con la barba posto sulla sinistra di chi guarda che potrebbe essere San Paolo (ma manca la spada) e invece è San Gerolamo. Che manchi il leone lo si capisce dal disegno (vedi in fondo a questo articolo) posto a fianco del dipinto in mostra dove appare proprio nell’angolo in basso a sinistra del quadro, vicino ai piedi di Santo Stefano, il protomartire che si festeggia proprio oggi (26 dicembre). Lo si riconosce perché ha in mano i sassi** che saranno il suo strumento di martirio visto che Stefano è il primo martire (proto appunto) cristiano e viene lapidato.
Passiamo poi sulla parte destra del quadro dove troviamo San Giorgio, perfettamente riconoscibile non solo per l’armatura e la lancia ma soprattutto per il drago***. Un mostro che occupa tutta la parte bassa del dipinto e che apre la bocca saettando una lingua quasi evanescente. E da ultimo il maiale**** o dovremmo dire il cinghialotto che, proprio nell’angolo in basso a destra, si intravede tra la lancia e il bastone di Sant’Antonio Abate che ha in mano anche una campanella.
Pochi si accorgono del cinghialino che si perde nero sul fondo scuro. Lo si vede bene nel disegno dove è un vero e proprio maiale ma basta avvicinarsi per essere colpiti dal suo sguardo tra lo smarrito e il guardingo che è un vero e proprio colpo di teatro nel quadro.
Non tutti notano questi particolari, visto che il quadro è alla fine di un percorso molto lungo che porta i visitatori dal Castello di San Giorgio alla Palazzina della Rustica. Ma chi non riuscisse ad andare alla mostra non disperi: il dipinto è custodito al Museo Diocesano di Mantova ed è assolutamente da non perdere proprio per questi dettagli, i più vivaci, in un quadro altrimenti poco interessante se non dal punto di vista iconografico.

Per approfondire
* San Gerolamo e il Leone
** Santo Stefano e i sassi
*** San Giorgio e il Drago
**** Sant’Antonio abate e il maiale

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