Tag

, , , , , ,

E’ una chiesetta poco appariscente ma molto elegante la Madonna del Terremoto che si trova in piazza Canossa a Mantova. Pur nelle sue ridotte dimensioni è oggetto di una forte devozione per l’immagine della Vergine e del bambino, affiancata da due santi, e posta dietro l’altar maggiore. Senza dimenticare altri particolari interessanti come la cancellata in ferro battuto che chiude il presbiterio, le statue delle virtù ai quattro angoli, i due dipinti di Giuseppe Bazzani (si tratta di copie perché gli originali sono al Museo Diocesano per ragioni di sicurezza) e la piccola lapide sulla facciata che ne ricorda la costruzione. Un’ultima curiosità è il piccolo campanile a vela che troviamo in alto sul lato sinistro.Qualche anno fa scrissi un piccolo testo sulla Madonna del Terremoto per i Quaderni editi da Casa Andreasi e proprio per questo il giornalista e scrittore Corrado Occhipinti Confalonieri mi ha intervistato per la rivista “Maria con te” (qui potete vedere il sito ufficiale).
Eccovi l’incipit dell’articolo e di seguito le pagine della rivista con la copertina del numero 30 dove è stato inserita l’intervista.

“Il terremoto che tra maggio e giugno 2012 colpì l’Emilia ha lasciato ferite profonde anche in provincia di Mantova. Per questo i mantovani dopo il sisma si sono particolarmente affezionanti a una chiesa che si trova in piazza Canossa, dedicata alla Madonna del Terremoto, a testimonianza del fatto che la zona è sempre stata oggetto di attività sismica. Per saperne di più, chiediamo a Giacomo Cecchin, esperto di storia locale, di farcela conoscere.
Come mai una chiesa col nome di Madonna del Terremoto?
«Nel 1693 la nostra città viene colpita a più riprese da un sisma. Il 6 luglio, il sarto
Pietro Stefani si precipita in strada e si accorge che le scosse hanno già fatto cadere
comignoli e calcinacci. Con sorpresa, nota che l’intonaco staccatosi dal muro di casa
sua cela un bellissimo dipinto della Vergine Maria. Chiama allora a ripararsi sotto
quell’immagine sacra i passanti terrorizzati che cominciano a recitare preghiere. Le
scosse terminano senza provocare la morte di nessun cittadino»…