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Spesso li consideriamo piccole piazze o semplici slarghi mentre in realtà i sagrati sono una componente fondamentale di Mantova. Sono quegli spazi posti davanti alle chiese e che ne costituiscono l’anticamera oltre ad essere stati, soprattutto in passato, grandi luoghi di socializzazione e di celebrazioni. Giacomo Cecchin vi porta a scoprire alcuni dei sagrati più strani e interessanti con un incontro a sorpresa. Alla fine della puntata infatti ci sarà lo scrittore Davide Bregola ad aspettarlo sul sagrato di Santa Maria della Carità che è uno dei più raccolti e che, nel corso dei secoli, è stato riempito di lapidi sepolcrali: una vera e propria Spoon River mantovana. Seguitemi allora in questo giro per i sagrati di Mantova.
Qui potete vedere l’intera puntata mentre a questo link potete invece guardare tutte le puntate già andate in onda.
Di seguito trovate invece l’incipit della puntata e l’elenco di quelle già pubblicate su questo sito. Continua a leggere
L’isola degli studi ovvero un isolato che ha visto la presenza dei Gesuiti per almeno due secoli. Una presenza che si coglie tuttora nel talento del luogo che ha mantenuto un contatto forte con gli studi: il Liceo Virgilio, la Biblioteca Teresiana e l’Archivio di Stato. Sembrano entità separate e invece no.
Il sagrato è “uno spazio antistante alla chiesa compreso nella zona consacrata” come dice il dizionario. In realtà a Mantova anche piazza Sordello va considerata sagrato del duomo (non per niente si chiamava piazza grande di San Pietro) e piazza Mantegna di S.Andrea ma a noi interessano di più quei piccoli slarghi che non sono piazze autonome ma rimangono strettamente legati alla chiesa che li sovrasta. Eccone 5 da scoprire e riscoprire tra le vie della città: qual è il vostro preferito? 