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~ Racconti, personaggi e curiosità su Mantova

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Archivi tag: Archivio di Stato Mantova

In Archivio di Stato per raccontare Mantova 5 cose che so di lei – giovedì 15 settembre ore 16.45 la prima presentazione con Mojito incorporato

03 sabato Set 2022

Posted by mantovastoria in Libri

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Amici dell'Archivio di Stato di Mantova, Archivio di Stato, Archivio di Stato aromatico, Archivio di Stato Mantova, aromaterapia, Editoriale Sometti, Giacomo Cecchin, Giardino Grande, Gilberto Scuderi, libro Mantova 5 cose che so di lei, libro su Mantova di Giacomo Cecchin, Luisa Onesta Tamassia, Mantova, Mantova 5 cose che so di lei, Menta, Mentuccia, Mojito, Nicola Sometti

L’Archivio di Stato è uno dei protagonisti del mio libro “Mantova, 5 cose che so di lei” e quindi non potevo rinunciare ad una presentazione in quello splendido GIARDINO GRANDE che ha una componente aromatica così forte.

Ecco perché grazie all’invito del direttore Luisa Onesta Tamassia e degli Amici dell’Archivio di Stato io e Nicola Sometti, affiancati da Gilberto Scuderi, parleremo del libro, di Mantova e di una tournée che prosegue con entusiasmo e divertimento.

Mantova, 5 cose che so di lei in Archivio di Stato
Giovedì 15 settembre ore 16.45 presso il Giardino Grande (Ingresso da Via Dottrina Cristiana)

Per prenotare la partecipazione scrivere a amiciarchiviodistatodimantova@gmail.com

Qualcuno si sarà chiesto perché il Mojito nel titolo? Per scoprirlo dovete venire alla presentazione!

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In Archivio di Stato con Giacomo Cecchin a caccia di storie su Mantova Segreta

26 martedì Gen 2021

Posted by mantovastoria in Mantova Segreta

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Archivio di Stato, Archivio di Stato di Mantova, Archivio di Stato Mantova, Catasto Teresiano, Giacomo Cecchin, Luisa Onesta Tamassia, Mantova Segreta, Telemantova

L’Archivio di Stato di Mantova è un tesoro sia come contenuto (i documenti ivi conservati sono incredibili) che come contenitore (l’ex convento dei Gesuiti offre sorprese in ogni luogo). Ecco perché ci siamo tornati con Mantova Segreta.

La puntata è ancora una volta un viaggio nel tempo alla scoperta di luoghi come la base della torre dei Gambulini o la scala elicoidale del campanile per arrivare alla terrazza che consente di toccare la cupola ottagonale della sagrestia.

Alla fine la direttrice Luisa Onesta Tamassia mostrerà le mappe originali del Catasto Teresiano: una Mantova bloccata alla fine del 1700 con la Rotonda ancora nascosta e il Rio che scorre libero in città.

Qui potete vedere tutta la puntata mentre per approfondire su questo blog potete consultare:
– Giacomo Cecchin torna in Archivio di Stato per parlare di epidemie a Mantova Segreta
– La peste a Mantova in Archivio di Stato: Giacomo Cecchin ne parla a Mantova Segreta
– Una lettera annuncia a Isabella d’Este la morte di Raffaello: ne parliamo con Luisa Tamassia, direttore dell’Archivio di Stato
– Un viaggio indietro nel tempo all’Archivio di Stato: Giacomo Cecchin porta Mantova Segreta alla scoperta del luogo più vivace di Mantova’
– La macchina del tempo? A Mantova esiste e si chiama Catasto Teresiano

La peste a Mantova in Archivio di Stato: Giacomo Cecchin ne parla a Mantova Segreta

08 martedì Dic 2020

Posted by mantovastoria in Mantova Segreta

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Anna Casotto, Archivio di Stato, Archivio di Stato Mantova, Epidemia, Epidemie, Giacomo Cecchin, La peste dei Promessi Sposi, la peste del 1630, La peste del Manzoni, Luisa Onesta Tamassia, Mantova Segreta, Pandemia, Peste, Peste a Mantova, Telemantova

“Nessuno si aspetta l’inquisizione spagnola” e invece è arrivata questa pandemia che ci ha riportato in un attimo al tempo dell’epidemie del passato: dalla peste alla Spagnola.
In questa puntata di Mantova Segreta Giacomo Cecchin vi porta in Archivio di Stato a Mantova per scoprire documenti che raccontano storie che stupiscono per la loro rassomiglianza alla realtà di oggi.

E’ davvero incredibile vedere come si blocchino i trasferimenti tra gli stati, ogni giorno esca un bollettino che sembra quello della Protezione Civile e chi può fugge in campagna o lontano dalle zone toccate dal contagio.

La mostra è stata aperta un solo giorno domenica 11 ottobre 2020. Quando sarà smontata i documenti rimarranno lì e per chi vorrà sarà sempre possibile andarli a vedere.

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Una lettera annuncia a Isabella d’Este la morte di Raffaello: ne parliamo con Luisa Tamassia, direttore dell’Archivio di Stato

24 domenica Mag 2020

Posted by mantovastoria in Articoli, Storia Locale

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Archivio di Stato Mantova, Giacomo Cecchin, Luisa Onesta Tamassia, Pandolfo Pico della Mirandola, Raffaello Sanzio

Oggi la notizia della morte di Raffaello sarebbe in prima pagina.
Ma nel 1520 l’unico modo era essere a Roma il 6 aprile oppure avere qualcuno che te lo potesse raccontare. A Isabella d’Este lo racconta Pandolfo Pico della Mirandola in una lettera.
Ne parliamo con Luisa Onesta Tamassia, direttore dell’Archivio di Stato di Mantova, che ce la fa vedere e ce ne racconta alcuni particolari.

Qui potete trovare invece un altro articolo sul cinquecentenario della morte di Raffaello.
Oggi 6 aprile 1520 a Roma moriva Raffaello Sanzio

Giacomo Cecchin

Leonardo, Ludovico il Moro e il “discorso da ascensore”(the elevator pitch)

02 giovedì Mag 2019

Posted by mantovastoria in Curiosità, Mostre

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Archivio di Stato, Archivio di Stato Mantova, Battaglia di Anghiari, Cenacolo, elevator pitch, Leonardo da Vinci, Lettera a Ludovico il Moro, Ludovico il Moro, Luisa Onesta Tamassia, Palazzo Vecchio

Oggi 2 maggio 1519 moriva in Francia Leonardo da Vinci (1452-1519) che a volte io definisco un “fallito di genio”. E’ un paradosso naturalmente ma basta pensare alla sua continua voglia di sperimentare nuove tecniche. Ricordate il Cenacolo? E’ proprio la sua natura sperimentale che fa sì che l’affresco necessitasse quasi da subito degli interventi e oggi, nonostante il restauro, sia una pittura quasi evanescente. Stesso dicasi per il Salone del Gran Consiglio in Palazzo Vecchio a Firenze. La battaglia di Anghiari, forse ancora presente sotto gli affreschi di Vasari, vede Leonardo sperimentare l’antica tecnica dell’encausto con un esito catastrofico secondo le fonti: i colori che colavano sulla parete. Anche sui progetti di Leonardo potremmo dire molto: l’artista ebbe una creatività incredibile ma molte delle sue idee non funzionavano o rimasero sulla carta. E’ un po’ quello che succede oggi quando nelle aziende si fanno degli errori e li si chiama ricerca e sviluppo.
Certo che dobbiamo dire che l’artista fu uno splendido promotore di sé stesso. La storia che mi interessa raccontarvi qui è quella di come si propose a Ludovico il Moro, signore di Milano. La sua lettera dovrebbe essere insegnata nelle scuole di marketing come un vero e proprio modello di “elevator pitch”, quel tipo di discorso con cui un imprenditore presenta il suo progetto ad un cliente o ad un possibile investitore. Elevator significa ascensore e viene dall’idea di come fare marketing della propria idea nei pochi minuti di un viaggio tra un piano e un altro al fianco di un possibile finanziatore.
Leonardo scrive a Ludovico il Moro una sorta di lettera di presentazione di quello che sa fare e inizia così:
“… mi exforzerò, non derogando a nessuno altro, farmi intender da V. Excellentia, aprendo a quella li secreti mei, et appresso offerendoli ad omni suo piacimento in tempi opportuni, operare cum effecto circa tutte quelle cose che sub brevità in parte saranno qui di sotto notate”. Ebbene il grande pittore si presenta come un tecnico in grado di creare ponti per superare fossati, togliere l’acqua alle opere di difesa, far crollare le mura o costruire bombarde. Insomma descrive al Moro le sue abilità più utili ai suoi scopi in tempo di guerra e solo alla fine, quando parla dei tempi di pace, gli descrive le sue capacità di architetto, scultore e pittore.
Leonardo realizza il suo capolavoro con la chiusa della lettera: “Et se alchuna de le sopra dicte cose a alchuno paressino impossibile et infactibile, me offero paratissimo ad farne experimento in el parco vostro, o in quel loco piacerà a VostrA Excellentia, ad la quale humilmente quanto più posso me recomando”. Potremmo sintetizzarlo in un famoso slogan pubblicitario: provare per credere.

Per approfondire:
– Mostra sui rapporti tra Isabella d’Este e Leonardo a Mantova. ARCHIVIO DI STATO di MANTOVA ingresso da via Dottrina Cristiana n 4, Sacrestia della SS. Trinità
Mostra documentaria a cura di A. Casotto, C. Tamagnini, L.O. Tamassia.
6 aprile – 1 giugno 2019
–
Il museo del Cenacolo
– Palazzo Vecchio
– L’Ambrosiana: dove si trova la lettera

L’Isola degli Studi: la quinta puntata di Mantova Segreta vi porta a scoprire la Mantova dei Gesuiti

04 martedì Dic 2018

Posted by mantovastoria in Curiosità, Mantova Segreta, Storia Locale

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Archivio di Stato, Archivio di Stato Mantova, Biblioteca Teresiana, Gesuiti, Isola dei Gesuiti, Ivano Bottura, Mantova Segreta, Sala degli addottoramenti, San Luigi Gonzaga, Santa Trinità, Specola, Telemantova

L’isola degli studi ovvero un isolato che ha visto la presenza dei Gesuiti per almeno due secoli. Una presenza che si coglie tuttora nel talento del luogo che ha mantenuto un contatto forte con gli studi: il Liceo Virgilio, la Biblioteca Teresiana e l’Archivio di Stato. Sembrano entità separate e invece no. La quinta puntata di Mantova Segreta vi porta all’interno di questi spazi e a riscoprire la Specola del Liceo Virgilio con una vista imperdibile su Mantova.
Ecco l’incipit della puntata: Continua a leggere →

5 passi sulle tracce di Matilde di Canossa a Mantova

01 domenica Ott 2017

Posted by mantovastoria in Itinerari, le 5 cose...

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Archivio di Stato Mantova, Archivio Diocesano di Mantova, Bonifacio di Canossa, Madonna dei Voti, Matilde di Canossa, Rotonda di San Lorenzo, S.Anselmo da Lucca

Mantova non è una città matildica eppure proprio qui nacque Matilde, qui il padre Bonifacio abitava e qui si ritrovò la reliquia dei Sacri Vasi che offrì una grande occasione ai Canossa. Mantova non è la città di Matilde di Canossa perché gli abitanti erano insofferenti al dominio di questa famiglia: troppo vicini rispetto all’imperatore itinerante e che governava a distanza. Basti pensare che nel 1114 quando Mantova torna a Matilde di Canossa dopo 15 anni di dominio imperiale e si diffonde la notizia (falsa) della morte della Gran Contessa i mantovani escono dalle mura, arrivano a Rivalta sul Mincio e demoliscono un castello matildico pietra su pietra. Ma a Mantova restano tracce di questa grande donna e allora oggi proponiamo 5 passi sulle tracce di Matilde a Mantova. Continua a leggere →

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