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Mantova entra di diritto nella tragedia di Romeo e Giulietta secondo William Shakespeare: qui Romeo si rifugia in esilio, compra il veleno e riceve la “fake news”, la notizia più sbagliata della storia del teatro. Ma tra Shakespeare che copia da Bandello e Dickens che ci stronca, Mantova non esce proprio benissimo.

Lo sapevi che a Mantova Romeo compra il veleno?

Nella tragedia più famosa del mondo, l’esilio di Romeo lo porta diritto a Mantova.
Qui riceve la notizia della morte (finta) di Giulietta e qui da uno speziale mantovano acquista la pozione micidiale che lo condanna (forse merito anche della grande rivalità tra Mantova e Verona visto che la vendita del veleno era vietata soprattutto se non avevi la ricetta).
Altro che finti balconi veronesi: noi abbiamo una vera farmacia letteraria (che nella città del Festivaletteratura non può mancare).

Frate Lorenzo non aveva WhatsApp

Se Shakespeare avesse scritto oggi la storia di Romeo e Giuletta, la tragedia durerebbe la metà.
Un messaggino del frate Lorenzo e Romeo avrebbe saputo che Giulietta non era morta.
Ma senza quel “piccolo dettaglio”, addio capolavoro shakespiriano.
Morale: i drammi del Bardo funzionano solo offline.

La bottega segreta dello speziale

Dove abitava il farmacista che vendette il veleno?
Secondo alcuni in contrada del Cigno (oggi via Chiassi), al numero 24, davanti a San Maurizio perché lì si trovava il Collegio degli Speziali. Secondo altri al sottoportico dei lattonai e secondo me al convento di San Domenico.
Ma in realtà la storia è tutta inventata e ognuno può scegliere la location e la farmacia che preferisce.

I geni copiano e i mediocri imitano: Shakespeare copia da Matteo Bandello

Come spesso accadeva con Shakespeare la storia non era tutta farina del suo sacco.
Matteo Bandello che lavorò anche per i Gonzaga di Castel Goffredo aveva già raccontato la vicenda dei due infelicissimi amanti Romeo e Giulietta.
Il Bardo si ispirò alla sua versione e scrisse la tragedia.
Oggi forse Bandello chiederebbe i diritti ma all’epoca il “copia incolla” creativo era la scintilla dell’ispirazione.

Dickens a Mantova: “arrugginita e stagnante”

Arriviamo all’Ottocento. Charles Dickens, in viaggio in Italia, si ferma a Mantova arrivando da Verona. Vuole immedesimarsi in Romeo e ripete il percorso che lo porta in esilio.
Verona lo conquista, Mantova… molto meno.
La descrive come “arrugginita e stagnante”, e gli affreschi di Giulio Romano come “incubi e allucinazioni”.
Insomma: una recensione che se ci fossero stati i social…

Alla fine qual è la morale?

Bandello inventa, Shakespeare copia, Dickens ci stronca.
Eppure, senza Mantova la tragedia perderebbe il veleno, l’elemento che scatena tutto.
E poi a Mantova Romeo ci viene anche se dice chiaramente che:

“Non c’è mondo per me al di là delle mura di Verona”

La morale quindi è che con i social Romeo e Giulietta non sarebbero diventati immortali e Mantova sarebbe stata marchiata a vita come città inospitale.

E quindi abbiamo capito che la storia e la letteratura sono migliori senza social e soprattutto se non c’è campo.

Per approfondire

“Abstract in english” – To make these stories accessible to a wider audience, I’ve included short abstracts in multiple languages. They offer a quick preview of the article’s content for readers from different backgrounds.

«Résumés en français» – Pour rendre ces récits accessibles à un plus large public, j’ai ajouté de courts résumés en plusieurs langues. Ils offrent un aperçu rapide du contenu de l’article aux lecteurs de différentes origines.

Romeo, Juliet and Mantua: Shakespeare quotes us, Bandello writes us, Dickens… slams us

Mantua sneaks into Shakespeare’s Romeo and Juliet as the city of exile, poison, and the most disastrous fake news in theatre history. Romeo buys the lethal potion here, thanks to a not-so-strict apothecary and perhaps the old rivalry with Verona. Shakespeare didn’t even invent the plot—he borrowed it from Matteo Bandello. Centuries later, Charles Dickens stopped by and called Mantua “rusty and stagnant.” In short: Bandello created, Shakespeare copied, Dickens complained. And yet, without Mantua, the tragedy would have no poison—and no ending.

Roméo, Juliette et Mantoue : Shakespeare nous cite, Bandello nous écrit et Dickens… nous démolit

Mantoue fait irruption dans Roméo et Juliette comme la ville de l’exil, du poison et de la plus grande “fake news” de l’histoire du théâtre. C’est ici que Roméo achète la potion fatale, malgré une loi qui l’interdisait, mais un apothicaire mantouan se lascia convaincre (et peut-être la vieille rivalité avec Vérone a aidé). Shakespeare n’a pas inventé l’histoire : il l’a empruntée à Matteo Bandello. Des siècles plus tard, Charles Dickens visite Mantoue et la décrit comme “rouillée et stagnante”. Bref : Bandello invente, Shakespeare copie, Dickens critique. Et pourtant, sans Mantoue, la tragédie n’aurait pas de poison… ni de fin.