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Leonardo da Vinci e il cavallo di bronzo.
Giacomo Cecchin intervista Antonio Forcellino sul Rinascimento, secolo di giganti
Mercoledì 15 maggio ore 21.00 a Villa Di Bagno a Porto Mantovano
Per noi Leonardo Da Vinci è un genio assoluto e forse l’italiano più famoso al mondo. Ma come lo vedevano i suoi contemporanei? Erano tutti d’accordo con noi? Antonio Forcellino racconta Leonardo visto con gli occhi di chi l’ha conosciuto davvero e dei suoi amici (pochi) e nemici (molti) ma soprattutto della sua inesauribile voglia di raggiungere una perfezione che, ahimè, non è di questo mondo. Durante la conversazione che avrà come focus il suo ultimo libro gli chiederò della sua passione per il Rinascimento e di come l’abbia portato a scrivere splendidi saggi storici e, da ultimo, anche romanzi. Nell’ultimo uscito su Leonardo da Vinci lo scrittore ci offre uno spaccato della storia del Rinascimento facendoci entrare nella vita di personaggi che sentiamo molto distanti e che in realtà sono uomini e donne come noi. Cambia il mondo, i costumi e lo stile di vita ma non le emozioni e le passioni. A cinquecento anni dalla morte di Leonardo (2 maggio 1519) un modo diverso e stimolante per approfondire la sua storia.
Per approfondire
La pagina di Antonio Forcellino su wikipedia
Su questo blog
A lezione di marketing da Giulio Romano (incontro di apertura di Storie di Sera)
Storie di sera 2019: il programma completo
Leonardo: l’elevator pitch
L’articolo pubblicato su Gazzetta di Mantova

Giacomo Cecchin
Oggi 2 maggio 1519 moriva in Francia Leonardo da Vinci (1452-1519) che a volte io definisco un “fallito di genio”. E’ un paradosso naturalmente ma basta pensare alla sua continua voglia di sperimentare nuove tecniche. Ricordate il Cenacolo? E’ proprio la sua natura sperimentale che fa sì che l’affresco necessitasse quasi da subito degli interventi e oggi, nonostante il restauro, sia una pittura quasi evanescente. Stesso dicasi per il Salone del Gran Consiglio in Palazzo Vecchio a Firenze. La battaglia di Anghiari, forse ancora presente sotto gli affreschi di Vasari, vede Leonardo sperimentare l’antica tecnica dell’encausto con un esito catastrofico secondo le fonti: i colori che colavano sulla parete. Anche sui progetti di Leonardo potremmo dire molto: l’artista ebbe una creatività incredibile ma molte delle sue idee non funzionavano o rimasero sulla carta. E’ un po’ quello che succede oggi quando nelle aziende si fanno degli errori e li si chiama ricerca e sviluppo.