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A volte la vita è una questione di serendipity*, di apparenti casualità e coincidenze che però si rivelano ricche di stimoli e scoperte.
E’ quello che è accaduto con la visita di Robert Kay a Mantova, un americano venuto in Italia per ripercorrere i passi di suo padre John Kay, un capitano dell’intelligence americana arrivato in Italia durante la Seconda Guerra Mondiale.
Ho ricevuto un’e-mail da Robert perché mi ha visto nel filmato su Mantova realizzato da un suo amico Dennis Callan lo scorso anno (lo potete vedere qui A Mantova con Dennis Callan: dove si scopre che gli hawaiani dicono davvero MAHALO quando sono felici). Entrambi abitano alle Hawaii e siccome si conoscono Dennis gli ha dato il mio riferimento.
Robert Kay mi ha scritto e mi ha inviato un documento molto interessante sulla Mantova nei giorni della Liberazione. Suo padre John Kay era incaricato di entrare nelle città liberate per fare una sorta di report della situazione. Ecco i due documenti stilati dal capitano Kay a San Benedetto Po e a Mantova.
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L’anno scorso ho scritto quattro articoli per un supplemento della Gazzetta di Mantova dal titolo Bianco e Nero. Erano testi che riguardavano il turismo, il cinema, il cibo e le feste dei santi con foto in bianco e nero della nostra città.



Vi siete abbuffati durante le feste e non volete più sentir parlare di cibo fino al prossimo Natale? Allora questo articolo non fa per voi!
Ho pubblicato un articolo nell’inserto Bianco e Nero su Gazzetta di Mantova e ho provato a immedesimarmi in un turista milanese che fosse venuto a Mantova nella primavera del 1915.
Finalmente è tornato a casa. Parlo del busto di Clinio Cottafavi che da più di due anni attendeva di essere ricollocato al suo posto.