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Provate a immaginare di poter entrare nel dietro le quinte della Divina Commedia…
Siamo nel VI canto del Purgatorio e prima che Dante cominci a scrivere Virgilio e Sordello vengono coinvolti in un’intervista doppia stile programma “Le Iene”.
Sono tutte e due poeti; sono tutte e due di Mantova o meglio, precisiamo, della provincia di Mantova; appartengono ad epoche diverse e hanno curriculum opposti sia come stile che come vita. E poi si incrociano in Purgatorio e, se all’inizio Sordello è un po’ sdegnoso come dice Dante poi si abbracciano come se fossero amici da sempre.
Ecco la mia intervista doppia impossibile a Virgilio e Sordello da Goito:
1. Come ti chiami?
- Virgilio: Publio Virgilio Marone, ma per gli amici… no, in realtà non ho mai avuto un soprannome.
- Sordello: Sordello da Goito. Nome corto, ma curriculum lungo.
2. Da dove vieni?
- Virgilio: Dalla campagna mantovana, mica dal centro. Le oche erano più numerose delle persone.
- Sordello: Da Goito, provincia della provincia. Altro che Mantova città: qui la campagna ti entra in casa senza bussare.
3. Come sei finito in Purgatorio?
- Virgilio: Tecnicamente… non ci sono finito, sto solo accompagnando Dante. Io sono l’unica guida turistica abilitata del Tour Inferno-Purgatorio.
- Sordello: Io invece sono di casa. Ma ho una bella vista e faccio un figurone nel canto VI della Divina Commedia.
4. Cosa ricordi di Mantova?
- Virgilio: Di averla resa famosa… e che non mi hanno dedicato una via o una piazza fino al 1800. Grazie, eh.
- Sordello: Io invece do il nome alla piazza principale. A volte la vita è questione di marketing.
5. Chi dei due è più importante?
- Virgilio: A scuola, io.
- Sordello: Sulla mappa di Mantova, io.
6. Single o ammogliato?
- Virgilio: Celibe, senza gossip.
- Sordello: Diciamo… impegnato in missioni diplomatiche sentimentali. Chiedete a Cunizza.
7. Cosa preferite tra la pace e la guerra?
- Virgilio: Pace, raccontata come fosse guerra.
- Sordello: Guerra, raccontata come fosse una canzone.
8. Come hai riconosciuto che l’altro era mantovano?
- Virgilio: Stavo per dire “Mantova…” e lui è saltato su come se avesse sentito l’inno nazionale.
- Sordello: Oh, quando uno dice “Mantova” ti scatta subito la mantovanità, anche in Purgatorio.
9. Pronuncia una frase in dialetto mantovano
- Virgilio: “Mi staghi semper dla banda dal furmentùn”.
- Sordello: “Mi sun quel dal furmài”
10. Com’è Dante dal vivo?
- Virgilio: Appassionato, un po’ logorroico.
- Sordello: Ti fa due domande e poi parte con un comizio.
11. Di chi è stata l’idea dell’abbraccio?
- Virgilio: “Io ho solo detto ‘Mantova’ e mi sono trovato un trovatore addosso.”
- Sordello: “Colpa mia. In Purgatorio non capita spesso di incontrare un vicino di casa di mille anni prima.”
12. A Mantova ci sono due musei dedicati a Virgilio e nessuno a Sordello: cosa ci racconta questa situazione?
- Virgilio: Che alla fine la cultura paga.
- Sordello: Che avrei dovuto scrivere un poema epico invece di rapire Cunizza.
13. Quale sarebbe la prima cosa che faresti se tornassi a Mantova?
- Virgilio: Mangiare una sbrisolona in riva al lago.
- Sordello: Parcheggiare in piazza Sordello, tanto è mia.
14. Definisci cosa è per te il fiume Mincio
- Virgilio: Il filo d’acqua che lega i miei versi alla mia terra.
- Sordello: Un’ottima scusa per fare battaglie… e grigliate.
15. Se un mantovano ti dice “Tafat”, tu come rispondi?
- Virgilio: Con un mezzo sorriso e un “tafat anca ti”, perché a certe cose si risponde d’istinto.
- Sordello: Io invece lo prendo come sfida: o parte una battuta, o parte un colpo di spada, dipende dall’umore.
16. Quest’anno il Mantova sarà promosso in serie A?
- Virgilio: “Magari… ma anche Enea ci ha messo dieci anni per arrivare a destinazione.”
- Sordello: “Se serve, scendo in campo in armatura. Magari spavento il portiere avversario.”
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Tutti i testi del blog http://www.mantovastoria.it sono opera di Giacomo Cecchin
E’ il settimo anno che pubblico gli anniversari che cadono quest’anno e devo dire che scrivere questo post è come fare un viaggio nel tempo. Ecco allora un elenco sintetico e non esaustivo per non perdersi alcuni degli anniversari da festeggiare o ricordare nel 2021 (ho scelto solo gli anni tondi, 50 o 100, e ne aggiungerò altri nel corso dell’anno). Io vorrei lavorare su Dante (700 anni dalla morte – ho già cominciato organizzando delle passeggiate nella Mantova dantesca), Napoleone (200 anni dalla morte), San Domenico (800 anni dalla morte) e Salimbene de Adam (800 anni dalla nascita). E’ un gioco quello degli anniversari che può rivelarsi utile quando siete invitati a pranzo o cena e magari allora potreste dire: “Sono 2200 anni dalla morte di Carneade, come passa il tempo…” sperando che il vostro commensale dica “Carneade, chi era costui?” citando Manzoni.
Mantova non è una mai stata una città di statue almeno fino a tempi recenti ma ha una particolarità tutta sua: quella delle statue erranti. Ci sono infatti molti casi di spostamento dei monumenti all’interno della città, statue ricoverate all’interno di musei o addirittura spostate fuori città (come i leoni stilofori del Duomo di Mantova che oggi si trovano davanti alla chiesa di Quingentole). Immobile come una statua si dice eppure a Mantova è un detto che non si applica. Eccovi 5 casi di statue che in momenti diversi sono andate a spasso per la città e in alcuni casi hanno anche subito una trasformazione materica (da pietra a bronzo). Qualcuno conosce altre statue mantovane erranti?