E’ da un po’ di tempo che ho sistemato il canale YOUTUBE di Mantovastoria (lo trovate a questo link).
Ci trovate tutto il materiale video legato alla mia attività e in particolare le tre playlist di tutte le stagioni di Mantova Segreta, con i titoli delle puntate per poter scegliere quella che preferite o che vi siete persi.
A breve inoltre inizierò la pubblicazione domenicale dei frammenti di Mantova Segreta per non perdersi nulla di quanto è già andato in onda. Iscrivetevi al canale così potete ricevere la notifica della pubblicazione.
Nel frattempo trovate di seguito i frammenti di Mantova Segreta pubblicati sino ad ora
Oggi 27 gennaio 2021 è la Giornata della memoria delle vittime della Shoà.
Ho deciso quindi di pubblicare un frammento di Mantova Segreta (messo in onda il 23 gennaio del 2019) che vi porta dentro l’ultima Sinagoga rimasta a Mantova.
La si trova in via Gilberto Govi al numero 13 e se non l’avete mai vista andateci appena si potrà: è un luogo incantevole.
Qui potete vedere l’estratto della puntata:
E’ la terrazza più invidiata da chi attraversa le piazze e i cortili del Palazzo Ducale. La si vede alzando gli occhi quando si voltano le spalle alla facciata della Basilica di Santa Barbara. Ci sono salito per la prima volta in occasione di una puntata di Mantova Segreta e la vista è davvero da togliere il fiato.
Sembra di poter toccare il campanile di Santa Barbara, si ha una visuale inedita della torre campanaria del Duomo e si intravede il giardino dei Semplici.
Rivedete di seguito il frammento di Mantova Segreta. Continua a leggere →
Le salette o camere delle città sono un altro dei luoghi più segreti di Palazzo Ducale. In questi ambienti troviamo affrescate nelle lunette una serie di capitali europee e città varie, molte delle quali ancora perfettamente riconoscibili. Nell’immagine qui a fianco trovate quella di Mantova.
Giampaolo Dossena, uno scrittore cremonese, era talmente attratto da questi piccoli capolavori topografici da scrivere “…le stanze della Città (sic!), con quegli affreschi da stampe olandesi per cui forse daremmo anche la Camera degli Sposi…
Rivedete di seguito il frammento di Mantova Segreta. Continua a leggere →
Uno dei momenti più emozionanti della prima stagione di Mantova Segreta è stato quello che ci ha consentito di entrare nell’Appartamento dei Nani, uno dei luoghi più segreti di Palazzo Ducale.
Questi ambienti sono da almeno trent’anni chiusi alle visite ed è per questo che è stata una grande occasione poterli raccontare. Vedrete le scalette con i gradini minuscoli, le piccole stanze e una finestra che ha una storia particolare. Alla fine una sorpresa con la scala segreta che ci fa tornar a riveder le stelle.
Qui di seguito trovate gli altri frammenti di Mantova Segreta pubblicati sino ad ora
Oggi voglio raccontarvi il primo ciak di Mantova Segreta in un giorno di luglio del 2018.
Siamo partiti dalla sede di Telemantova al Boma insieme all’operatore Ivano Bottura: una strana coppia fatta da un professionista (lui) e un dilettante (io).
Dovevamo girare la puntata di prova di Mantova Segreta e avevo scelto come tema quello dei ponti sul Rio.
Siamo arrivati vicino al Rifugio a Belfiore, abbiamo parcheggiato e poi siamo andati fino all’imbocco del Rio sul Lago Superiore e ci siamo buttati.
Vi regalo tre curiosità ma prima guardate la prima ripresa in assoluto della grande avventura di Mantova Segreta (nel prossimo frammento invece vi regalerò l’ultimo ciak della trasmissione).
La prima curiosità è che abbiamo preso la multa perché non ci siamo accorti di aver parcheggiato in un posto vietato: è stata la prima voce di spesa della trasmissione.
La seconda curiosità è che è stata la puntata più lunga da girare perché, non avendo ancora i tempi per girare, siamo dovuti uscire altre due volte per integrare le immagini utilizzando anche foto d’epoca e voce fuori campo.
La terza curiosità è che la prima puntata ad essere girata (quella sui Ponti del Rio) è stata la terza ad andare in onda perché è stata ritenuta più frizzante quella sui Passaggi Segreti Urbani.
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A volte le grandi storie si trovano anche sugli scaffali del supermercato: basta avere la lista giusta e sapere dove cercare (in questo caso io l’ho trovata al Teatro delle Birre di Mantova, un pub da frequentare).
E’ il caso di una birra trappista legata a Matilde di Canossa.
Stiamo parlando dell’Orval che ha un’etichetta molto particolare: all’interno di una losanga si vede un pesce con un anello in bocca. Ebbene quell’anello è la fede nuziale di Matilde di Canossa.
Ma cosa c’entra Matilde con una birra?
Dove si trova Orval?
E perché il pesce ha un anello in bocca?
Proviamo a rispondere a queste domande raccontandovi una storia del nord dal titolo “Una birra per Matilde di Canossa” in questo frammento di Mantova Segreta.
E’ lì almeno dal 1227 che osserva chi passa in piazza Broletto.
Sto parlando della statua del Virgilio in cattedra che familiarmente i mantovani chiamano “la vecia”.
Neanche il terremoto le ha tolto il sorriso e sicuramente l’hanno vista sia Dante che Petrarca. La cosa più incredibile però sono i dettagli che puoi cogliere solo se ci arrivi davvero vicino.
E’ un’esperienza che potete fare con noi in questo frammento di Mantova Segreta.
Virgilio è un nume tutelare per Mantova ed è un itinerario da non perdere quello di giare per la città a caccia delle statue o dei busti che lo rappresentano.
Quando pensi al posto migliore in un teatro: molti pensano alla platea, qualcuno ai palchi e forse solo io penso al sottopalco. A Mantova questa esperienza la puoi fare solo al Teatro Sociale e la parte più interessante è che entri da una piccola porta che sembra quella di un magazzino.
Sotto il palcoscenico si svolgeva il vero dietro le quinte degli spettacoli con tutte le macchine teatrali per gli effetti scenici oppure con i fantasmi degli attori passati. Non tutti sanno dove si entra e non tutti lo potranno fare ma vi ci porto io con Mantova Segreta.
Il Teatro d’opera è una macchina straordinaria e ha ancora luoghi che non si usano più ma che un tempo erano il posto migliore per vedere lo spettacolo, ad esempio la buca del suggeritore.
Oggi che tutti usano gli auricolari o i gobbi proiettati questo ruolo non esiste praticamente più. Eppure quanta importanza aveva il suggeritore, che spesso conosceva meglio le parti di tutti gli artisti.
A Mantova basta camminare per le vie e sapere dove guardare per trovare continue sorprese. Ricordo ancora la prima volta che scoprii il campanile imprigionato di Santa Caterina mentre stavo scrivendo un piccolo testo su questa chiesa dalle origini molto antiche. Da allora ogni volta che passo di lì lo vado a trovare e ci porto delle persone, come per fargli conoscere un amico.
Per arrivarci basta prendere via Gradaro, di fianco alla biblioteca Baratta, e poi svoltare a sinistra in via Santa Caterina. Qui l’anonimo ingresso di un condominio rivela nel cortile l’antico campanile della chiesa coevo all’anno di costruzione (1329?). Molto simile ad altri campanili medievali di Mantova dello stesso periodo presenta bifore con archi a tutto sesto, archetti pensili e cornici con mattoni disposti a dente di sega.