Un ponte di barche è leggero sul fiume,
si alza e si abbassa come un respiro
e tu passi lì sopra con eleganza,
sembra una danza,
tu che scendi e poi sali,
tu che da sponda a sponda osservi
l’onda che arriva e sciaborda…
ascolti allora il respiro del fiume.
Riflessioni in forma di poesia su un ponte di barche che ha sempre avuto per me un’aura particolare. Il retaggio di un modo di attraversare i fiumi rispettoso del momento e della stagione.
Qui alcune informazioni storiche dal sito della Provincia di Mantova.
Una curiosità: il ponte appare come anacronismo storico nel film il Mestiere delle Armi di Ermanno Olmi, quando l’esercito dei Lanzichenecchi attraversa il fiume.


“Jachin-Boaz commerciava in mappe. Comprava e vendeva mappe e certe per usi speciali le disegnava lui stesso o le faceva disegnare da altri. Vendeva mappe di città e di pianure, altre le faceva su ordinazione. A un giovanotto poteva vendere una mappa che indicava dove fosse reperibile una certa ragazza nelle varie ore del giorno. Vendeva mappe per mariti e mappe per mogli. Ai poeti vendeva mappe che mostravano dove certi poeti avevano avuto potenti e illuminanti ispirazioni. Vendeva mappe per scavare pozzi. Vendeva mappe di visioni-e-miracoli agli asceti, mappe di malattie-e-incidenti ai medici, mappe di denaro-e-gioielli ai ladri, e mappe di ladri alla polizia” Russell Hoban*

Quando si cammina per la città in cui si vive spesso si pensa ai fatti propri, si sbircia il cellulare oppure si è troppo impegnati a raggiungere il luogo di un appuntamento per meravigliarsi. Per questo non ci si accorge di alcune viste che si aprono sul fondo di vie o vicoli e che sono spesso delle vere sorprese. Nella maggior parte dei casi si profila sul panorama il “cupolone” di S. Andrea ma altre volte sono le torri oppure le facciate di case o palazzi a fare da sfondo. E’ un modo diverso di camminare per Mantova dimenticandosi di averla già vista e di conoscerla. E’ un po’ come fanno i turisti, quelli che a tratti girano senza osservare la guida, ed è una grande opportunità di vedere la città con occhi nuovi. Ecco allora 5 vie o vicoli di percorrere prestando attenzione al contesto e allo sfondo…
Vi propongo una domenica culturale prima di tuffarsi nel rutilante periodo natalizio.
Dopo aver selezionato 5 salite mozzafiato a Mantova (suscitando alcuni sorrisi tra i nativi) ora passiamo alle discese a rotta di collo che anche in una città come la nostra si possono trovare. Il territorio del centro storico infatti sconta non solo differenze di livello dovute alla posizione in cui in passato si trovavano le mura, gli argini o i canali ma anche quelle legate alla conformazione del terreno. A Mantova infatti, sul terreno lasciato libero dall’acqua si trovavano anche dossi o avvallamenti che rendevano la superficie della città più mossa di quello che si direbbe. Proviamo allora a raccontare le discese a rotta di collo, anche se dobbiamo considerare che è sempre questione di punti di vista e del punto in cui le si imbocca.
Cosa ne dite di un Festival che ha nel cuore un elemento che da sempre avvolge la pianura?
Chi infatti volesse seguirmi almeno in alcune delle iniziative che ci saranno nel week end potrà scegliere tra una passeggiata nel quartiere latino di Mantova (sapete qual è?), e un percorso disordinato e anarchico per il centro città.
Mantova non è una città matildica eppure proprio qui nacque Matilde, qui il padre Bonifacio abitava e qui si ritrovò la reliquia dei Sacri Vasi che offrì una grande occasione ai Canossa. Mantova non è la città di Matilde di Canossa perché gli abitanti erano insofferenti al dominio di questa famiglia: troppo vicini rispetto all’imperatore itinerante e che governava a distanza. Basti pensare che nel 1114 quando Mantova torna a Matilde di Canossa dopo 15 anni di dominio imperiale e si diffonde la notizia (falsa) della morte della Gran Contessa i mantovani escono dalle mura, arrivano a Rivalta sul Mincio e demoliscono un castello matildico pietra su pietra. Ma a Mantova restano tracce di questa grande donna e allora oggi proponiamo 5 passi sulle tracce di Matilde a Mantova.