Oggi 25 gennaio si festeggia la Conversione di Paolo, uno degli episodi degli Atti degli Apostoli tra i più rappresentati dagli artisti. Molte sono le versioni di questa famosissima caduta da cavallo, come ad esempio quella di Raffaello (qui trovate l’arazzo realizzato su cartoni dell’Urbinate per la Cappella Sistina), quella di Michelangelo (la potete vedere nella cappella Paolina in Vaticano) o quella di Parmigianino (la trovate a Vienna).
Vorrei però raccontarvi una storia legata alle due versioni realizzate da Caravaggio per la cappella Cerasi in Santa Maria del Popolo a Roma. Il pittore è lo stesso e la storia anche ma quanto diversi sono i risultati finali.
Eccovi la vicenda per intero.
In questo fine settimana di giugno si terrà a Vasto (CH) la prima edizione della Beatrix Conference cui parteciperò con un intervento dal titolo: Imprenditori: artisti del XXI secolo. Il programma (che trovate qui) prevede la partecipazione di numerosi relatori con un focus sullo sviluppo del capitale umano.
La conferenza è stata organizzata da Alessandro Obino, titolare e fondatore di Exagogica, e si terrà dal 13 al 15 giugno a Vasto.
Ecco l’abstract del mio intervento:
Gli imprenditori, gli artisti del XXI secolo
Gli imprenditori di oggi sono gli eredi della tradizione delle botteghe rinascimentali che hanno portato il nome dell’Italia in tutto il mondo.
Per resistere sul mercato attuale e mantenere viva la nostra tradizione manifatturiera occorre essere come gli artisti dei secoli passati, Raffaello, Leonardo, Tiziano che sapevano “come si fa” e lo insegnavano agli altri per garantire una continuità al lavoro. Ecco perché gli imprenditori sono i veri artisti del XXI secolo: gente capace di sacrificio, passione e disciplina e di una fiducia incrollabile nel futuro. L’intervento vuole mettere a confronto artisti di ieri e imprenditori di oggi per far emergere gli elementi comuni, le strategie di marketing “rinascimentali” e recuperare l’orgoglio di una tradizione del fare che rende questo nostro Paese unico al mondo. Attraverso la storia del confronto tra Raffaello e Perugino parleremo di come sia fondamentale ancora oggi studiare il mercato e i propri competitors per avere successo. Leon Battista Alberti dimostra come occorra intercettare il cambiamento dei gusti dei clienti e allinearsi agli stessi. Leonardo sa comunicare perfettamente i suoi servizi e scrivendo al duca Ludovico il Moro fornisce un ottimo esempio di come sia fondamentale selezionare le informazioni giuste per entrare su un nuovo mercato. Giulio Romano è l’allievo di Raffaello e impara dal maestro a gestire una vera e propria piccola impresa al servizio del cliente, decidendo di spostarsi da Roma a Mantova alla ricerca del suo “Oceano blu”. Basta cambiare il titolo ad un quadro per cambiarne la percezione e ribaltare i pregiudizi: è il caso di Paolo Caliari detto il Veronese. Tiziano punta alla fidelizzazione del cliente dipingendo per papi e imperatori, per i loro familiari e per la cerchia dei loro amici più importanti: un ritratto del veneziano era uno status symbol cui era impossibile rinunciare. Da ultimo Tintoretto che riesce ad ottenere la decorazione della Scuola Grande di San Rocco a Venezia realizzando un quadro finito invece del bozzetto richiesto per partecipare alla gara: in questo modo interpreta le regole e conquista il mercato, riuscendo a gestire i tempi di consegna. Il Rinascimento italiano e la bottega sono tra le basi del nostro attuale sistema imprenditoriale e, oggi come allora, il “Made in Italy” è vincente quando non abdica alla qualità e al nostro “saper fare”. E’ stimolante pensare che, se cambiano i mezzi di produzione e le richieste del mercato, non cambia la necessità di sviluppare competenze, trasmetterle ai collaboratori e intuire le dinamiche dei clienti e dei mercati.
Quanti libri leggete all’anno? Siete di quelli che “tutto è meglio piuttosto che leggere un libro” oppure “Quanto mi piacerebbe leggere, ma non ho tempo” o infine “Mi chiedo spesso come occupano il tempo le persone che non leggono”.
Io appartengo alla terza categoria e alla fine dell’anno provo a selezionare le letture che mi hanno colpito di più.
Eccovi la selezione 2018 con uno sguardo al 2019. Si parte. Saggio – In questo mondo di leader (Alessandro Obino) (B) – Caporetto (Alessandro Barbero) (B) Romanzi – Quando il cielo era il mare e le nuvole balene (Guido Conti) (B) Teatro – Animali da Bar (Carrozzeria Orfeo) – Canto di Natale (adattamento di Chiara Prezzavento, interpretazione Accademia Campogalliani – qui ne trovate una recensione) Varie – Senza bagaglio a mano – Gabriele Romagnoli (B) – Norvegian Wood – Lars Mytting (B) Riletture – L’Isola del Tesoro – Robert Louis Stevenson (B) Blog – Ninja Marketing Il classico da leggere per il 2019 – Mi riprometto ancora di leggere Alla Ricerca del Tempo Perduto di Marcel Proust (prima o poi ce la farò!). L’anno prossimo mi dedicherò anche alle letture su Leonardo (cinquecentenario dalla morte) e mi piacerebbe leggere Anna Karenina.
Qui trovate le mie liste degli anni passati: 2017, 2016, 2015 e 2014.
L’immagine del post è presa dalla Biblioteca di Coimbra, un luogo fantastico dove la lotta agli insetti che mangiano la carta è fatta utilizzando dei pipistrelli che vivono dentro la biblioteca.
La (B) indica che il testo si può trovare nella biblioteca Baratta di Mantova o in una delle biblioteche della provincia di Mantova.