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Alberto Pitentino, Giacomo Cecchin, i 10 giorni che cambiarono la storia di Mantova, I laghi di Mantova, Laghi di Mantova, Lago di Mezzo, Lago Inferiore, Lago Superiore, Mantova, Ponte dei Mulini, Ponte di porta Guglielmo, Ponte di San Giorgio

Perché la nascita dei laghi? Ma Mantova non è sempre stata circondata dall’acqua? E poi laghi, ma non è un fiume che si allarga, il Mincio? Quante domande ma la risposta è solo una: senza Alberto Pitentino la storia di Mantova sarebbe stata molto diversa e non esisterebbero i 3 laghi (che poi in realtà erano almeno 4 ma per me sono 5). Quindi anche se non conosciamo il giorno preciso dell’inizio o della fine dei lavori possiamo far riferimento al 1190, l’anno riportato sulla lapide dedicatoria del ponte dei Mulini che si trova esposto al MACA a Palazzo San Sebastiano.
Nel 1190 si rivoluziona il rapporto della città con l’acqua ed è per questo che per me è cronologicamente l’evento numero 5 che cambia la storia di Mantova.
Chi era Alberto Pitentino
E’ un ingegnere idraulico bergamasco che è documentato in attività tra la fine del 1100 e l’inizio del 1200. Il suo intervento a Mantova è fondamentale per la regolamentazione delle acque, per la creazione di un vero e proprio fossato difensivo intorno alla città e per la trasformazione di un piccolo corso d’acqua nel Rio che consente di collegare il lago Superiore al lago Inferiore. Le sue attività mantovane sono registrate nella lapide dedicatoria che si trovava sul ponte dei Mulini e che fu poi trasferita nel museo patrio e oggi si trova al Maca – Museo della città a San Sebastiano. Con un linguaggio magniloquente e retorico si elencano: il ponte dei Mulini, il ponte di porta Guglielmo (il futuro ponte di San Giorgio), il Rio e la deviazione dell’Osone nel lago Superiore.
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Un’altra doppia pagina uscita sull’ultimo numero di MCG Mantova Chiama Garda, dedicata ai 5 laghi di Mantova.
