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~ Racconti, personaggi e curiosità su Mantova

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Archivi tag: Caravaggio

Auguri di buona Pasqua con la Cattura di Cristo nell’Orto di Caravaggio (io ho visto quella di Dublino…)

20 domenica Apr 2025

Posted by mantovastoria in Articoli, Curiosità, Itinerari

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2025, Auguri di buona Pasqua, Caravaggio, Cattura di Cristo, Cattura di Cristo nell'orto, Ciriaco Mattei, Collezione Bigetti, Collezione Mattei, La presa di Cristo, Michelangelo Merisi

La domenica delle Palme si ascolta il vangelo della Passione e da sempre uno dei momenti che mi ha colpito di più è la scena dell’arrivo di Giuda e dei soldati nell’Orto degli Ulivi. E’ per questo che per gli auguri pasquali del 2025 ho pensato di proporvi il quadro di Caravaggio che rappresenta la Cattura di Cristo nell’orto e che ha una storia molto interessante e curiosa.

Fino al 1990 questo capolavoro di Caravaggio dipinto per la collezione Mattei si pensava perduto. E invece a Dublino nel convento dei Gesuiti viene chiamato Sergio Benedetti, curatore della National Gallery of Ireland per restaurare un dipinto con il soggetto della Cattura di Cristo attribuito a Gherardo delle Notti (il nome italianizzato di Gerard van Honthorst).

Dopo aver visto direttamente la tela Benedetti si convince di trovarsi di fronte all’opera originale che arriva a Dublino da Roma attraverso la Scozia e una serie di vendite e passaggi di mano. Non riesco ad immaginare la scena in cui Sergio Benedetti rivela ai Gesuiti che il loro Gherardo delle Notti era un Caravaggio, con un aumento della quotazione esponenziale.

Oggi La Cattura di Cristo nell’Orto è conservato alla Galleria Nazionale di Irlanda e io l’ho visto a Roma durante la splendida mostra su Caravaggio allestita alle Scuderie del Quirinale: un’esperienza davvero emozionante.

Ma le sorprese non sono ancora finite e, nel 2003, dopo il restauro di un’altra versione dell’opera considerata una copia di alta qualità in collezione privata si arriva ad attribuire alla mano diretta di Caravaggio anche questa tela, più grande di quella di Dublino. Prima di proseguire in questa incredibile storia raccontiamo il dipinto.

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La Via Crucis ha sempre un lieto fine

07 venerdì Apr 2023

Posted by mantovastoria in Articoli

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Caravaggio, Cena in Emmaus, Londra, Michelangelo Merisi, Milano, National Gallery, Pinacoteca di Brera, via crucis

“E’ stata una via crucis”.

Quante volte l’avete sentito dire da colleghi, amici o familiari e sicuramente non in senso positivo.

Eccome come la definisce la Treccani: fare la Via Crucis, esser costretto a passare da persona a persona, o da ufficio a ufficio, per essere ascoltato, per ottenere ciò cui si ha diritto, spesso con molta fatica e scarsi risultati.

Eppure l’unica vera via crucis è quella che ha un lieto fine se pensiamo alla passione del Cristo che oggi si commemora nel Venerdì Santo e al lieto fine della resurrezione.

Questo vale tanto per i credenti quanto per chi non crede.
Se pensiamo infatti alla via crucis questa non finisce davvero con la quattordicesima stazione (la sepoltura) ma con la quindicesima che è la resurrezione.

E’ per questo che ho scelto come immagine le due versioni della Cena in Emmaus di Caravaggio.

I due discepoli parlano della morte del Cristo e della fine della speranza e invece alla fine scopriranno che quello che pensavano fosse morto è risorto e quindi c’è stato il lieto fine.

Quando parlate di via crucis quindi potete usare l’espressione solo per quelle situazioni dove dove dopo tanto tribolare avete risolto il problema o avete raggiunto il vostro obiettivo (altrimenti state parlando di Amleto o di un’altra tragedia shakespiriana).

E’ un po’ come quando si dice: Non esiste film senza il lieto fine perché se non c’è vuol dire che il film non è ancora finito.

Le due versioni della Cena in Emmaus di Caravaggio si trovano a Milano e Londra:

La cena in Emmaus – Caravaggio – Pinacoteca di Brera a Milano

La Cena in Emmaus – Caravaggio – National Gallery a Londra

Ferdinando, il duca cardinale ma non troppo tra l’Appartamento dei Nani e la Favorita

25 martedì Gen 2022

Posted by mantovastoria in Gonzaga

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appartamento dei nani, Camilla Faà, Caravaggio, Cardinale Ferdinando Gonzaga, Caterina de' Medici, Domenico Fetti, Ferdinando Gonzaga, I Gonzaga, il duca Ferdinando Gonzaga, il matrimonio segreto, La Favorita

Ferdinando è il secondogenito di Vincenzo I e Eleonora de’ Medici avviato alla carriera ecclesiastica come prevedevano le consuetudini della famiglia Gonzaga. E’ quello tra i fratelli più simile al padre, amante del lusso e dello sfarzo. Parla molte lingue e diventa cardinale a soli 20 anni conducendo a Roma una vita mondana molto intensa.

Quando muore il fratello Francesco IV il cardinale lascia la tonaca e decide di assumere il titolo di duca di Mantova portando con sè artisti come Domenico Fetti, architetti come Nicolò Sebregondi e investendo in una politica di sfarzo dimentica dei gravi guai finanziari della corte mantovana.

Ferdinando non si farà mancare nulla: da un finto matrimonio segreto alla costruzione della villa La Favorita, dall’Appartamento dei Nani ad un processo per stregoneria contro la cognata Isabella da Novellara: Vincenzo sarebbe stato fiero di lui.

Mantovastoria prosegue la pubblicazione di una serie di ritratti dei Gonzaga dal capostipite della dinastia Luigi e fino a Ferdinando Carlo, l’ultimo che chiuse la porta su un dominio durato 4 secoli. Dopo l’ultima puntata sarà possibile scaricare una piccola pubblicazione su vita, morte, e in qualche caso miracoli, dei Corradi da Gonzaga.

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Santa Lucia tra Lotto e Caravaggio e una notte magica per sospensione e attesa

13 domenica Dic 2020

Posted by mantovastoria in Articoli, Curiosità, Storia Locale

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Caravaggio, Fermo Ghisoni, Giacomo Cecchin, Jesi, Lorenzo Lotto, Mantova, Michelangelo Merisi, Santa Lucia, Siracusa

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Quando ero bambino a Castellucchio, negli anni ’70, per me Santa Lucia aveva il volto di una statua con gli occhi su un piattino (e non ricordo dove fosse ma la prossima volta che passo entrerò nella parrocchiale del paese per verificare se fosse davvero lì).

Non avevo paura di lei, forse perché mia madre ci diceva sì di andare a letto presto e di dormire, ma non di stare attenti perché sarebbero successe catastrofi se l’avessimo vista. Dormivamo in tre in una stanza, con le mie sorelle, e la sera del 12 dicembre ci addormentavamo tardi ma alla fine si dormiva e quando ci si svegliava si andava in sala e c’erano tutti i regali senza la scatola, a volte già montati, e vedevamo la gioia negli occhi dei nostri genitori che alla fine era la nostra che non riusciva a contenersi. E si doveva andare a scuola* e non si voleva e i maestri capivano ed erano comprensivi. Continua a leggere →

La Morte della Vergine di Andrea Mantegna e la festa dell’Assunta

15 sabato Ago 2020

Posted by mantovastoria in Articoli, Curiosità

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Andrea Mantegna, Assunta, Assunzione, Caravaggio, Dogma, Dogma dell'Assunzione, Dormitio Virginis, Festa dell'Assunta, La Morte della Vergine, Museo del Prado, Pinacoteca di Ferrara, Pio XII

Ogni mantovano che passa dal Museo del Prado non può evitare di cercare la Morte della Vergine di Andrea Mantegna e di emozionarsi quando ci si trova davanti. Il motivo è legato soprattutto al paesaggio che si vede sullo sfondo, che rappresenta la vista del ponte di San Giorgio e del borgo fortificato dalle finestre del Castello.
E’ forse l’unico paesaggio di Andrea Mantegna che rispecchia una situazione reale e l’emozione dei mantovani è che questo paesaggio lo possono ancora vedere a distanza di 5 secoli. Certo il ponte di San Giorgio non è più coperto e anche il borgo non esiste più però tutto è ancora perfettamente riconoscibile.
Ho deciso di parlare di quest’opera oggi  per il tema della tavola ovvero la Morte della Vergine, che è strettamente legato all’Assunzione di Maria in cielo. Continua a leggere →

La Conversione di Paolo di Caravaggio: due versioni per la stessa storia

25 sabato Gen 2020

Posted by mantovastoria in Articoli, Curiosità

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Alessandro Obino, Caravaggio, Collezione Odescalchi, Conversione di Paolo, Conversione di Saulo, due versioni, Giacomo Cecchin, Michelangelo, Michelangelo Merisi, Parmigianino, Raffaello, Roma, Santa Maria del Popolo

Oggi 25 gennaio si festeggia la Conversione di Paolo, uno degli episodi degli Atti degli Apostoli tra i più rappresentati dagli artisti. Molte sono le versioni di questa famosissima caduta da cavallo, come ad esempio quella di Raffaello (qui trovate l’arazzo realizzato su cartoni dell’Urbinate per la Cappella Sistina), quella di Michelangelo (la potete vedere nella cappella Paolina in Vaticano) o quella di Parmigianino (la trovate a Vienna).
Vorrei però raccontarvi una storia legata alle due versioni realizzate da Caravaggio per la cappella Cerasi in Santa Maria del Popolo a Roma. Il pittore è lo stesso e la storia anche ma quanto diversi sono i risultati finali.
Eccovi la vicenda per intero.

Caravaggio: la storia è la stessa il risultato diverso Continua a leggere →

Buon Natale con la Natività di Caravaggio (in attesa di ritrovarla…)

25 martedì Dic 2018

Posted by mantovastoria in Articoli, Libri

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Carabinieri, Caravaggio, COMANDO CARABINIERI PER LA TUTELA DEL PATRIMONIO CULTURALE, Il Caravaggio rubato, Leonardo Sciascia, Luca Scarlini, Michelangelo Merisi, Nativita', Oratorio di San Francesco, Palermo, Sabbioneta, Una storia senza nome

La Natività è una delle immagini più rappresentate dagli artisti di ogni secolo. Mantovastoria sceglie di augurare un buon Natale ai suoi lettori con un’opera di Caravaggio che purtroppo fu rubata nel 1969 e non è ancora stata recuperata. La tela si trovava a Palermo e fu realizzata da Michelangelo Merisi per l’Oratorio della Confraternita di San Francesco nella chiesa di San Lorenzo. Questa Compagnia di laici si dedicava alla sepoltura dei morti poveri e di quelli ammazzati.
Il furto avvenne nella notte tra il 17 e il 18 ottobre del 1969 ad opera della Mafia e da allora se ne sono perse le tracce. Continua a leggere →

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