Oggi è il compleanno di Guido Silvestri che con il “nom de plume” di Silver ha creato il personaggio di Lupo Alberto, il fumetto più poetico d’Italia come lo definì Alfredo Castelli. Io sono da sempre un appassionato della fattoria McKenzie che per me è un luogo del cuore e dell’anima, una sorta di farmacia dove recarmi quando ho bisogno di staccare.
Il lupo azzurro non perde il pelo e nemmeno il vizio 50 anni e non sentirli per la striscia di Silver
Alzi la mano chi non ha mai comprato un diario o le caramelle di Lupo Alberto o ricevuto un biglietto di auguri con il lupo azzurro. E parlo di merchandising perché mentre qualcuno può anche non amare i fumetti, tutti hanno conosciuto il personaggio di Silver anche solo per le pubblicità progresso come ad esempio quella contro l’AIDS. Ma facciamo un passo indietro e torniamo a quel 1974 quando un giovane Guido Silvestri frequentava la bottega di Bonvi (quello delle Sturmtruppen) e inventava una fattoria dove i lupi si innamorano delle galline, le talpe filosofeggiano e i cani pastore randellano senza pietà per tutelare la sicurezza degli animali. Per questo abbiamo chiesto a Silver di rispondere ad alcune domande.
“La chiesa più amata dai mantovani e più visitata dai turisti”: è la Rotonda di San Lorenzo, un meteorite romanico al centro della Mantova rinascimentale. Ecco allora 5 anni da ricordare per condensare la sua storia millenaria in un giro di clessidra in questa doppia pagina pubblicata su MCG – Mantova Chiama Garda.
Ecco i testi utilizzati per la pagina e di seguito le pagine singole. Per chi volesse sfogliare MCG on line lo può fare al link seguente MCG Ottobre/Novembre 2024
5 anni da ricordare per la Rotonda di San Lorenzo La chiesa più amata dai mantovani e più visitata dai turisti
E’ la chiesa più amata dai mantovani e più frequentata dai turisti che spesso la scambiano per un battistero. La Rotonda di San Lorenzo è un meteorite romanico al centro di Mantova, città che invece vive più di gotico e rinascimento. La storia millenaria di questa chiesa è legata in particolar modo a Matilde di Canossa che, secondo la tradizione, ne volle la costruzione nelle forme del Santo Sepolcro di Gerusalemme per sciogliere un voto fatto dal padre Bonifacio e non realizzato a causa della sua morte improvvisa. Eppure in questi quasi 1000 anni di storia possiamo individuare almeno 5 date fondamentali per ripercorrerne le vicende.
Mantova è una città particolare dove i Mantovani del centro si considerano diversi da tutti gli altri. Ecco allora 5 modi per distinguerli dagli altri in questa doppia pagina pubblicata su MCG – Mantova Chiama Garda.
Ecco i testi utilizzati per la pagina e di seguito le pagine singole. Per chi volesse sfogliare MCG on line lo può fare al link seguente MCG Giugno Luglio 2024
I Mantovani di Mantova centro, 5 modi per distinguerli dagli altri mantovani
Io sono un mantovano di provincia e quando da piccolo venivo a Mantova in autobus mi sembrava di entrare in un altro mondo. E’ vero che la città è piccola però quando arrivi a Mantova capisci che c’è una categoria di mantovani diversa da tutti gli altri e riconoscibile senza alcun dubbio: parlo dei Mantovani di Mantova Centro.
Mantova è una città mariana e per questo sono molti i santuari dedicati alla Vergine Maria: da quello più famoso della Vergine delle Grazie con il suo coccodrillo fino a quello della Comuna a Ostiglia. Ne parliamo nella consueta pagina doppia pubblicata su MCG – Mantova Chiama Garda.
Ecco i testi utilizzati per la pagina e di seguito le pagine singole. Per chi volesse sfogliare MCG on line lo può fare al link seguente MCG Aprile Maggio 2024
5 chiese mantovane dedicate a Maria tra santuari, coccodrilli e miracoli vari
Mantova è una provincia fortemente mariana, così come la città che ha come compatrona la Vergine Incoronata. Per il mese di maggio propongo una trasferta in provincia alla ricerca dei santuari dedicati alla Vergine escludendo tuttavia, solo per ragioni geografiche, due luoghi molto cari ai mantovani come la Madonna del Frassino (Peschiera) e la Madonna della Scoperta (Lonato). Questo articolo è un invito ad uscire dalla città per riscoprire storie di devozione e miracoli molto sentite dagli abitanti dei territori dove sorgono questi edifici religiosi. In molti casi il momento migliore per visitarli è durante la festa che gli è dedicata o proprio nel mese di maggio quando sono molto frequentati per la recita del rosario. Alla fine ho aggiunto anche un sesto luogo: non è un santuario e forse pochi lo conoscono, ma proprio qui si sono sposati i miei genitori e ha una particolarità abbastanza eccezionale. Cosa aspettate a partire?
Santuario delle Grazie (Grazie di Curtatone) Festa 15 Agosto
E’ il più famoso e importante tra tutti i santuari mariani della diocesi. Nel passato fu visitato da personaggi importanti come l’imperatore Carlo V e il papa Pio II Piccolomini e da ultimo san Giovanni Paolo II durante la sua visita mantovana del giugno del 1991. Si tratta di una chiesa gotica in stile lombardo che conserva all’interno oltre all’immagine miracolosa della Vergine, un’impalcata lignea con manichini ed ex voto, un coccodrillo appeso la centro della navata e la tomba di Baldassare Castiglione, realizzata da Giulio Romano. Costruita alla fine del ‘300 probabilmente da Bartolino da Novara, lo stesso architetto del Castello di San Giorgio, Santa Maria delle Grazie era un convento francescano e tuttora i mantovani vi si recano in pellegrinaggio durante il mese di maggio o il 15 di agosto per la festa dell’Assunta per partecipare alla messa, far colazione con il cotechino e vedere i madonnari all’opera sul sagrato.
Santuario della Comuna (Ostiglia) Festa 20 maggio
E’ un altro dei santuari molto frequentati della diocesi di Mantova e che richiama fedeli anche dalle province limitrofe. La tradizione vuole che alla fine del XIV secolo la vergine sia apparsa ad una pastorella muta guarendola. La richiesta di costruire un luogo dedicato alla vergine fu esaudita con un oratorio detto del Casone, da un capanno poco lontano, trasformato poi in chiesa gotica. Rimane della seconda chiesa il campanile gotico e un affresco. Le forme attuali si devono invece all’intervento di Federico II Gonzaga che nel 1533 trasformò la chiesa aggiungendo l’attuale portico e con un interno rinascimentale molto elegante. Il nome Comuna deriva dal fatto di essere la chiesa della comunità che la festeggia il 20 maggio. Un’ultima curiosità: è l’unico tra i santuari mantovani officiato da un ordine religioso i frati minori detti Fratelli di San Francesco.
Santuario della Possenta (Ceresara) Festa 25 marzo
Un altro dei santuari cui i mantovani sono molto legati anche per la famosa fiera che vi si tiene. La nascita del santuario risale al miracolo dell’apparizione della Vergine ad una fanciulla cui si accompagnò il miracolo dell’acqua tornata a sgorgare da un pozzo inaridito (oltre ad altri eventi ricordati dalla tradizione). La chiesa venne costruita tra il XIV e il XV secolo e poi trasformata e mantiene ancora la statua in cotto della madonna. E’ curioso il fatto che nel 1569 la chiesa fu assegnata dal Vescovo di Mantova alla parrocchia di Castelgrimaldo per ritornare alla parrocchia di Ceresara nel 1959. Il titolo del santuario è l’Annunciazione della Beata Vergine e per questo la festa si celebra propro il 25 marzo insieme ad un importante fiera. Possenta deriva probabilmente dalla definizione Virgo Potens.
Santuario della Malangola (Fontanella Grazioli di Casalromano) Festa prima domenica di maggio
E’ una piccola chiesetta con affreschi databili tra il trecento e il cinquecento ma che ebbe origine probabilmente nel ‘200. La sua edificazione si lega al fatto che un contadino avesse portato i suoi buoi ad abbeverarsi al fosso chiamato Malongola. Qui rinvenne una tavoletta raffigurante la vergine con il bambino. Portata l’immagine nella chiesa parrocchiale il giorno dopo la si ritrovò nei pressi del luogo dove era stata trovata. Per questo si decise di edificare la chiesa proprio lì intitolandola alla Beata Vergine Maria. Un altro miracolo si ricorda nel 1822 quando una processione con la sacra immagine mette termine ad un lungo periodo di siccità e carestia. La festa si tiene la prima domenica di maggio e come scrive Mons. Brunelli ha dato origine ad “una usanza inconsueta (quella) di innalzare sul sagrato…il “mazzo”: un pioppo o un altro albero “rubato” la notte nelle campagne circostanti”.
Santuario della Madonna del Dosso (Casalmoro) Festa 21 novembre
Il dosso artificiale su cui si erge questa chiesetta emerge inconfondibile dalla pianura. La tradizione vuole che nel ‘600 gli operai di una vicina fornace difettosa chiedessero l’intercessione della madonna, la cui immagine si trovava in una vicina edicola, perché riuscisse a far sì che i mattoni fossero cotti correttamente. Il miracolo avvenne e allora decisero di portare il dipinto in chiesa ma (come avvenne per la Malangola) la vergine continuava a tornare su un pioppo presso l’edicola. Si decise allora di costruire una cappella che nel 1780 lasciò spazio all’attuale santuario. Il titolo del Santuario è la Presentazione della Vergine al Tempio, episodio ricordato da un dipinto ottocentesco copia da Tiziano. La festa del santuario si tiene il 21 novembre, è caratterizzata dall’esplosione di mortaretti ed era detta “della pollastrella” forse per i piatti particolari che si servivano in questa occasione.
Chiesetta della Vergine del Pilar (Gazzo di Casatico) Mese di maggio
Questa piccola chiesa posta in località Gazzo di Casatico non ha particolari motivi di interesse. L’interno è spoglio e lo è ancora di più da quando fu rubato il quadro cinquecentesco della Beata Vergine del Pilar, donato alla chiesa secondo la tradizione da Baldassare Castiglione. Gli abitanti di Cimbriolo sono legatissimi alla chiesetta e io lo sono ancora di più perché qui si sposarono i miei genitori Bruno e Giovanna. Un’ultima curiosità che rende unica la chiesa è il campanile che termina con una celletta triangolare dove suona ancora la piccola campana.
Mantovagando: tutte le pagine pubblicate
La rubrica Mantovagando su Mantova Chiama Garda propone in un’altra veste gli articoli già pubblicati su questo blog sotto la Rubrica de “Le 5 cose da sapere su Mantova e sui Mantovani”. La novità è che in questo caso i testi sono corredati da foto e questo rende gli articoli più facili ed efficaci per i lettori. Mantovagando è stata anche una trasmissione radiofonica andata in onda su Radio Base (qui potete ascoltare i podcast). Di seguito potete leggere tutte le pagine uscite sul Magazine che trovate in versione integrale sul sito www.mantovachiamagarda.it.
Camminare a Mantova è un modo per conoscere la città e scoprirne i segreti. Provate i percorsi che trovate in questa doppia pagina pubblicata su MCG – Mantova Chiama Garda.
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Camminare a Mantova 5 trekking urbani per scoprire i segreti della città
Quando si parla di trekking a tutti viene in mente un percorso lungo, di media difficoltà e che ti mette alla prova. Per i mantovani invece l’idea è quella di una passeggiata in centro a Mantova, che ti consenta di scoprire il mondo senza allontanarti troppo dai luoghi familiari.
Rubens a Mantova, una bella occasione per scoprire almeno 7 motivi per andare a vedere la mostra di Palazzo Te. Ne parliamo su MCG – Mantova Chiama Garda con una doppia pagina dedicata proprio all’esposizione mantovana.
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RUBENS A MANTOVA 7 motivi per vedere la mostra
Perchè una mostra su Pietro Paolo Rubens a Mantova? Perchè all’interno di Palazzo Te? La risposta è più facile di quanto possa sembrare. Rubens ha lavorato per il duca mantovano Vincenzo I Gonzaga dal 1600 al 1608 come pittore, cortigiano, mercante, procacciatore di opere viaggiando in lungo e in largo per l’Italia e l’Europa. Durante il suo periodo mantovano il pittore fiammingo ha sicuramente visitato Palazzo Te e sappiamo che ha osservato con attenzione gli affreschi per i numerosi disegni che ne ha tratto e per i riferimenti che ha inserito in molte sue opere.
Torniamo a raccontare Mantova e le sue meraviglie su MCG – Mantova Chiama Garda con una doppia pagina dedicata ad un crossfit culturale a Palazzo Ducale.
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UN CROSSFIT CULTURALE A PALAZZO DUCALE Cinque artisti spettacolari per un percorso speciale
Avete mai pensato ad un crossfit culturale a Palazzo Ducale? Sapete cos’è il crossfit?
Si tratta di una disciplina ginnica consistente nell’eseguire movimenti tratti da vari sport (corsa, sollevamento pesi, arrampicata), al fine di esercitare il maggior numero di muscoli possibile. Se volete provare a fare un crossfit culturale a Palazzo Ducale potete mettere insieme 5 pittori diversi per una sorta di esercizio di stile che attraversa circa 3 secoli. Anche se le vendite gonzaghesche e il sacco di Mantova hanno derubato Mantova delle opere dei più grandi pittori italiani, è ancora possibile vedere opere di Pisanello, Mantegna, Raffaello, Giulio Romano e Rubens.
Torniamo a raccontare Mantova e le sue meraviglie su MCG – Mantova Chiama Garda con una doppia pagina sul Duomo.
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Il duomo, un cocktail architettonico
La cattedrale di Mantova, meglio conosciuta come il Duomo, è un cocktail architettonico ovvero un insieme di ingredienti provenienti da epoche diverse che lo trasformano in un vero e proprio palinsesto. Basta guardarlo dall’ingresso di piazza Pallone per rendersene conto: la facciata tardo-barocca, il fianco gotico e il campanile romanico-gotico. Come le pergamene che venivano riutilizzate raschiandone il testo ma ne conservavano il ricordo (i palinsesti appunto) così il duomo di Mantova conserva le tracce di tutta la sua storia più che millenaria. Sono consapevole del fatto che i mantovani preferiscano la concattedrale di Sant’Andrea al duomo ma per me la cattedrale di san Pietro è la chiesa che meglio racconta Mantova e la sua storia. Ecco perché ho pensato di raccontarvi i 5 ingredienti di questo cocktail architettonico che è il Duomo di Mantova.
Torna la rubrica MANTOVAGANDO su MCG – Mantova Chiama Garda e parla di dilemmi mantovani cui rispondere d’istinto.
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5 dilemmi mantovani a cui rispondere d’istinto
Ci sono delle scelte difficili da fare e che prima o poi arrivano a mettere in difficoltà i mantovani. Potremmo definirli dilemmi ovvero quando hai di fronte due alternative e devi scegliere l’una o l’altra senza la scappatoia di poter dire che per te sono uguali. Provate a fare una prova in diretta, magari durante una cena: chiedete ad un mantovano se preferisce i tortelli o gli agnolini o quale preferisce tra il duomo e sant’Andrea. La risposta vi dirà che tipo di mantovano avete di fronte: uno del centro, un provinciale, uno snob… Eccovi i cinque dilemmi e le mie risposte di oggi (ma non si sa mai in futuro…)
Torna la rubrica MANTOVAGANDO su MCG – Mantova Chiama Garda e parla di luoghi cavallereschi in occasione della bella mostra su Pisanello allestita presso il Palazzo Ducale di Mantova.
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5 luoghi cavallereschi a Mantova e dintorni
Le donne, i cavallier, l’arme, gli amori, questo l’incipit dell’Orlando Furioso che Ludovico Ariosto leggeva in anteprima a Isabella d’Este qui a Mantova. Solo per questo la città potrebbe essere definita cavalleresca ma in realtà c’è molto di più a caratterizzarla in tal senso. Basti pensare ai cavalieri della tavola rotonda che cercano il Graal (e il Graal è a Mantova dicono i Gonzaga) dipinti negli affreschi di Pisanello, ai cavalieri dell’Ordine del Redentore che hanno i Sacri Vasi nel medaglione o alle armature del Museo Diocesano e agli ex voto del Santuario di Santa Maria delle Grazie.