Per ferragosto il Santuario delle Grazie vive il suo giorno più bello: fiumi di pellegrini affollano il sagrato che viene dipinto dai Madonnari. Eppure questo luogo sta nel cuore di tutti i mantovani che da sempre vengono in pellegrinaggio qui: chi per chiedere una grazie, chi per ringraziare di averla ottenuta, chi per tornare bambino e guardare il coccodrillo appeso la in aria.
Quest’anno cadono i 600 anni della Fiera delle Grazie e quindi ho pensato di dedicare un articolo a questo santuario mariano che è davvero unico al mondo. Ecco alcune stranezze e curiosità che ho concentrato in questa doppia pagina pubblicata su MCG – Mantova Chiama Garda.
Ecco i testi utilizzati per la pagina e di seguito le pagine singole. Per chi volesse sfogliare MCG on line lo può fare al link seguente MCG Agosto 2025/Settembre 2025
Il Santuario delle Grazie è nel cuore di tutti i mantovani e ognuno di loro ha almeno un ricordo da condividere
Non puoi essere considerato un mantovano se non sai cosa succede il 15 di Agosto al Santuario delle Grazie. La tradizione prevede di arrivare di mattina prestissimo alla Fiera, partecipare alla messa e poi mangiare il panino con il cotechino. Questo spuntino è uno dei rivelatori attivi di mantovanità: se riesci a mangiartelo anche con 40 gradi all’ombra sei davvero di Mantova. Eppure questa è solo una delle tradizioni delle Grazie un borgo minuscolo che durante i tre giorni della festa dell’Assunta ospita quasi 150.000 visitatori. Tra l’altro quest’anno cadono i 600 anni della fiera istituita con una grida di Gianfrancesco Gonzaga l’11 agosto del 1425, quando era ancora capitano del popolo di Mantova. Questo santuario lo potremmo definire POP, nel senso di popolare, perché racchiude storie legate alla devozione, alla fiera e anche a tradizioni o leggende come quella del coccodrillo scappato dal serraglio dei Gonzaga e ancora appeso alla volta della chiesa. Oggi ve ne raccontiamo alcune partendo dal sagrato.
Nel 2025 Fiera delle Grazie compie 600 anni e non li dimostra. Giacomo Cecchin ve li racconta insieme alla musica di Massimiliano Giovanardi e alla voce di Marta Giovanardi. Un modo diverso di vivere il sagrato del Santuario appena trasformato in una tela dipinta dai madonnari.
Vi aspettiamo quindi alle Grazie per
PELLEGRINI, VIAGGIATORI E PERSONAGGI AL SANTUARIO DELLE GRAZIE
Storie di viaggio, turismo e devozione tra sacro e profano Venerdì 15 agosto 2025 alle 22.00 (dopo la premiazione dei madonnari) sul Sagrato del Santuario delle Grazie a Curtatone
Ecco una sintesi di presentazione dell’evento: I Gonzaga hanno costruito il santuario, i Gonzaga hanno istituito la Fiera, i Gonzaga… Sembra che la storia delle Grazie sia solo legata ai Gonzaga e invece di qui sono passati pellegrini come papi ed imperatori, viaggiatori come Mozart e personaggi come Giulio Romano e Baldassarre Castiglione per non parlar di santi e di Risorgimento. Tra l’altro le Grazie è uno dei borghi più belli d’Italia insieme a San Benedetto Po, Pomponesco, Sabbioneta e Castellaro e anche qui c’è sempre lo zampino dei Gonzaga che hanno creato un vero e proprio format.
Un evento che tra musica e parole racconta la famiglia mettendo in evidenza soprattutto il rapporto con il Santuario delle Grazie dalla fondazione alla fiera, dalle armature alle palle di cannone, dai papi agli imperatori senza dimenticare il coccodrillo (che a ben vedere, fa meno paura dei Gonzaga).
La partecipazione è libera e non serve prenotazione. Le informazioni sul programma completo le trovate qui www.borgodigrazie.com
Giacomo Cecchin vi aspetta al Santuario delle Grazie per la seconda serata di avvicinamento alla Fiera delle Grazie. Dopo Come si diventa santi in 60 minuti si replica con
CHI HA PAURA DEI GONZAGA? storie, storielle e storiacce della famiglia più italiana di sempre Venerdì 25 luglio 2025 ore 21.00 – partecipazione libera (durata 60 minuti)
Per i mantovani i Gonzaga sono come degli zii eccentrici, quei parenti di cui parli sottovoce perché hai paura che vengano a trovarti quando meno te lo aspetti. Ve li racconto tutti o quasi in 60 minuti in una conversazione nel Santuario delle Grazie che sviluppa il “format” gonzaghesco dalle origini a oggi, tra storie, storielle e storiacce della famiglia più italiana di sempre. E’ previsto un focus sul Santuario delle Grazie che è legatissimo ai Gonzaga e anche al coccodrillo. Dopo questa conversazione alla domanda “Chi ha paura dei Gonzaga?” potrete rispondere in due modi: “Certo che ho paura dei Gonzaga” oppure “Mi fa meno paura il coccodrillo”.
Giacomo Cecchin è un giornalista e divulgatore che racconta storie, curiosità e personaggi di quel triangolo scaleno che è la provincia di Mantova.
Giacomo Cecchin vi aspetta al Santuario delle Grazie per una serata di avvicinamento alla Fiera delle Grazie. Si parte con COME SI DIVENTA SANTI IN 60 MINUTI – Storie per l’anno del Giubileo Venerdì 4 luglio 2025 ore 21.00 – partecipazione libera
I santi e i beati possono essere visti in due modi: come dei supereroi o come una farmacia per l’anima e il corpo. Meglio la seconda perché è quella che fa venire più curiosità: Se hai il mal di denti chi devi invocare? E il fuoco di Sant’Antonio? Troppo facile ma devi sapere se andare a Padova o se invece in Francia.
E poi è vero che san Francesco ha predicato agli uccelli e c’è qualche santo che ha predicato ai pesci? E avete mai sentito parlare di Santa Speciosa di Mantova?
Un incontro che tra tantissime domande e qualche risposta vi darà gli spunti per capire meglio la nostra cultura, consapevoli che “Non esistono santi senza un passato e allo stesso tempo tutti i peccatori hanno un futuro”.
E a fine luglio torna Giacomo Cecchin con Chi ha paura dei Gonzaga, venerdì 25 luglio 2025 sempre alle 21.00
Rassegna stampa sull’evento
Gazzetta di Mantova martedì 1 luglio 2025 pagina 30
Voce di Mantova – mercoledì 2 luglio 2025 pagina 14
I Mantovani si dividono in due categorie: quelli che amano il santuario delle Grazie e quelli che ci vanno solo per il mese di maggio ma senza entrarci. Il motivo è che si tratta di un luogo POP nel vero senso del termine. C’è un coccodrillo impagliato e ci sono mani, occhi, cuori e seni di cera dappertutto come una decorazione barocca, senza dimenticare i manichini con le filastrocche e tanto altro ancora.
Giacomo Cecchin vi racconta del Santuario delle Grazie insieme agli storici dell’arte Paola Artoni (che è anche mia cugina) e Paolo Bertelli (che non è mio cugino ma gli voglio bene lo stesso).
Mantova Segreta al Santuario delle Grazie
L’idea per questa puntata nasce dalla voglia di far entrare nella chiesa delle Grazie anche quei mantovani che di solito si fermano fuori per evitare lo shock POP.
Mantova è una città mariana e per questo sono molti i santuari dedicati alla Vergine Maria: da quello più famoso della Vergine delle Grazie con il suo coccodrillo fino a quello della Comuna a Ostiglia. Ne parliamo nella consueta pagina doppia pubblicata su MCG – Mantova Chiama Garda.
Ecco i testi utilizzati per la pagina e di seguito le pagine singole. Per chi volesse sfogliare MCG on line lo può fare al link seguente MCG Aprile Maggio 2024
5 chiese mantovane dedicate a Maria tra santuari, coccodrilli e miracoli vari
Mantova è una provincia fortemente mariana, così come la città che ha come compatrona la Vergine Incoronata. Per il mese di maggio propongo una trasferta in provincia alla ricerca dei santuari dedicati alla Vergine escludendo tuttavia, solo per ragioni geografiche, due luoghi molto cari ai mantovani come la Madonna del Frassino (Peschiera) e la Madonna della Scoperta (Lonato). Questo articolo è un invito ad uscire dalla città per riscoprire storie di devozione e miracoli molto sentite dagli abitanti dei territori dove sorgono questi edifici religiosi. In molti casi il momento migliore per visitarli è durante la festa che gli è dedicata o proprio nel mese di maggio quando sono molto frequentati per la recita del rosario. Alla fine ho aggiunto anche un sesto luogo: non è un santuario e forse pochi lo conoscono, ma proprio qui si sono sposati i miei genitori e ha una particolarità abbastanza eccezionale. Cosa aspettate a partire?
Santuario delle Grazie (Grazie di Curtatone) Festa 15 Agosto
E’ il più famoso e importante tra tutti i santuari mariani della diocesi. Nel passato fu visitato da personaggi importanti come l’imperatore Carlo V e il papa Pio II Piccolomini e da ultimo san Giovanni Paolo II durante la sua visita mantovana del giugno del 1991. Si tratta di una chiesa gotica in stile lombardo che conserva all’interno oltre all’immagine miracolosa della Vergine, un’impalcata lignea con manichini ed ex voto, un coccodrillo appeso la centro della navata e la tomba di Baldassare Castiglione, realizzata da Giulio Romano. Costruita alla fine del ‘300 probabilmente da Bartolino da Novara, lo stesso architetto del Castello di San Giorgio, Santa Maria delle Grazie era un convento francescano e tuttora i mantovani vi si recano in pellegrinaggio durante il mese di maggio o il 15 di agosto per la festa dell’Assunta per partecipare alla messa, far colazione con il cotechino e vedere i madonnari all’opera sul sagrato.
Santuario della Comuna (Ostiglia) Festa 20 maggio
E’ un altro dei santuari molto frequentati della diocesi di Mantova e che richiama fedeli anche dalle province limitrofe. La tradizione vuole che alla fine del XIV secolo la vergine sia apparsa ad una pastorella muta guarendola. La richiesta di costruire un luogo dedicato alla vergine fu esaudita con un oratorio detto del Casone, da un capanno poco lontano, trasformato poi in chiesa gotica. Rimane della seconda chiesa il campanile gotico e un affresco. Le forme attuali si devono invece all’intervento di Federico II Gonzaga che nel 1533 trasformò la chiesa aggiungendo l’attuale portico e con un interno rinascimentale molto elegante. Il nome Comuna deriva dal fatto di essere la chiesa della comunità che la festeggia il 20 maggio. Un’ultima curiosità: è l’unico tra i santuari mantovani officiato da un ordine religioso i frati minori detti Fratelli di San Francesco.
Santuario della Possenta (Ceresara) Festa 25 marzo
Un altro dei santuari cui i mantovani sono molto legati anche per la famosa fiera che vi si tiene. La nascita del santuario risale al miracolo dell’apparizione della Vergine ad una fanciulla cui si accompagnò il miracolo dell’acqua tornata a sgorgare da un pozzo inaridito (oltre ad altri eventi ricordati dalla tradizione). La chiesa venne costruita tra il XIV e il XV secolo e poi trasformata e mantiene ancora la statua in cotto della madonna. E’ curioso il fatto che nel 1569 la chiesa fu assegnata dal Vescovo di Mantova alla parrocchia di Castelgrimaldo per ritornare alla parrocchia di Ceresara nel 1959. Il titolo del santuario è l’Annunciazione della Beata Vergine e per questo la festa si celebra propro il 25 marzo insieme ad un importante fiera. Possenta deriva probabilmente dalla definizione Virgo Potens.
Santuario della Malangola (Fontanella Grazioli di Casalromano) Festa prima domenica di maggio
E’ una piccola chiesetta con affreschi databili tra il trecento e il cinquecento ma che ebbe origine probabilmente nel ‘200. La sua edificazione si lega al fatto che un contadino avesse portato i suoi buoi ad abbeverarsi al fosso chiamato Malongola. Qui rinvenne una tavoletta raffigurante la vergine con il bambino. Portata l’immagine nella chiesa parrocchiale il giorno dopo la si ritrovò nei pressi del luogo dove era stata trovata. Per questo si decise di edificare la chiesa proprio lì intitolandola alla Beata Vergine Maria. Un altro miracolo si ricorda nel 1822 quando una processione con la sacra immagine mette termine ad un lungo periodo di siccità e carestia. La festa si tiene la prima domenica di maggio e come scrive Mons. Brunelli ha dato origine ad “una usanza inconsueta (quella) di innalzare sul sagrato…il “mazzo”: un pioppo o un altro albero “rubato” la notte nelle campagne circostanti”.
Santuario della Madonna del Dosso (Casalmoro) Festa 21 novembre
Il dosso artificiale su cui si erge questa chiesetta emerge inconfondibile dalla pianura. La tradizione vuole che nel ‘600 gli operai di una vicina fornace difettosa chiedessero l’intercessione della madonna, la cui immagine si trovava in una vicina edicola, perché riuscisse a far sì che i mattoni fossero cotti correttamente. Il miracolo avvenne e allora decisero di portare il dipinto in chiesa ma (come avvenne per la Malangola) la vergine continuava a tornare su un pioppo presso l’edicola. Si decise allora di costruire una cappella che nel 1780 lasciò spazio all’attuale santuario. Il titolo del Santuario è la Presentazione della Vergine al Tempio, episodio ricordato da un dipinto ottocentesco copia da Tiziano. La festa del santuario si tiene il 21 novembre, è caratterizzata dall’esplosione di mortaretti ed era detta “della pollastrella” forse per i piatti particolari che si servivano in questa occasione.
Chiesetta della Vergine del Pilar (Gazzo di Casatico) Mese di maggio
Questa piccola chiesa posta in località Gazzo di Casatico non ha particolari motivi di interesse. L’interno è spoglio e lo è ancora di più da quando fu rubato il quadro cinquecentesco della Beata Vergine del Pilar, donato alla chiesa secondo la tradizione da Baldassare Castiglione. Gli abitanti di Cimbriolo sono legatissimi alla chiesetta e io lo sono ancora di più perché qui si sposarono i miei genitori Bruno e Giovanna. Un’ultima curiosità che rende unica la chiesa è il campanile che termina con una celletta triangolare dove suona ancora la piccola campana.
Mantovagando: tutte le pagine pubblicate
La rubrica Mantovagando su Mantova Chiama Garda propone in un’altra veste gli articoli già pubblicati su questo blog sotto la Rubrica de “Le 5 cose da sapere su Mantova e sui Mantovani”. La novità è che in questo caso i testi sono corredati da foto e questo rende gli articoli più facili ed efficaci per i lettori. Mantovagando è stata anche una trasmissione radiofonica andata in onda su Radio Base (qui potete ascoltare i podcast). Di seguito potete leggere tutte le pagine uscite sul Magazine che trovate in versione integrale sul sito www.mantovachiamagarda.it.
Io sono un mantovano di provincia e quando da piccolo venivo a Mantova in autobus mi sembrava di entrare in un altro mondo. E’ vero che la città è piccola però quando arrivi a Mantova capisci che c’è una categoria di mantovani diversa da tutti gli altri e riconoscibile senza alcun dubbio: parlo dei Mantovani di Mantova Centro.
Gli altri italiani potrebbero sorridere di questa cosa ma basta fare degli esperimenti sul campo per capire che è proprio così. Non parliamo poi degli americani che sorridono indulgenti ogni qualvolta incontrano un italiano che gli chiede di portarli in centro. In Italia però il centro città è un must anche se Mantova si svuota e spesso viene malinconia a vedere quanto si è perso in termini di negozi, cinema, bar e ristoranti.
Ecco 5 modi per distinguere un Mantovano di Mantova Centro dagli altri mantovani per chi vuole provare a riconoscerli.
E’ strano parlare del Santuario delle Grazie a dicembre: per i Mantovani il giorno giusto è il 15 di agosto, la festa dell’Assunta, quando migliaia di pellegrini arrivano al Santuario e dopo essere stati in chiesa fanno colazione con il famoso panino con il cotechino.
Nella cinquina numero 21 del libro Mantova, 5 cose che so di lei, raccontiamo 5 stranezze di questo santuario mariano, un tempo convento francescano.
Per tutti la chiesa delle Grazie è quella del coccodrillo appeso al centro della navata e dei manichini dell’impalcata lignea. Per tutti i mantovani è il luogo di pellegrinaggio per eccellenza, anche se non ci si sofferma quasi più a guardare la ricchezza di particolari.
Forse non tutti sanno che il Santuario delle Grazie appare in una scena di uno dei film più famosi del secolo scorso: Novecento di Bernardo Bertolucci. Il regista fece realizzare un pavimento sopraelevato in modo che gli attori recitassero al livello delle statue dell’impalcata lignea.
Francesco I Gonzaga è il quarto capitano del popolo ed è uno dei primi della famiglia a soffrire del “mal della pietra”. Si tratta di una volontà di costruire edifici che trasformano il volto della corte e dei Mantova: ricordiamo infatti il Castello di San Giorgio, il rinnovamento del Duomo di Mantova e il Santuario delle Grazie. Viene però spesso ricordato per il suo matrimonio finito male con Agnese Visconti: Francesco la accusa di adulterio e la fa decapitare. Le vere colpe della moglie: una disputa con i Visconti e il non avere dato un figlio maschio (la primogenita fu chiamata Alda, come la nonna).
Mantovastoria prosegue la pubblicazione di una serie di ritratti dei Gonzaga dal capostipite della dinastia Luigi e fino a Ferdinando Carlo, l’ultimo che chiuse la porta su un dominio durato 4 secoli. Dopo l’ultima puntata sarà possibile scaricare una piccola pubblicazione su vita, morte, e in qualche caso miracoli, dei Corradi da Gonzaga. Un costruttore seriale E’ il figlio di Ludovico e Alda d’Este e succederà al padre a soli 16 anni (era già sposato da due anni con Agnese Visconti). E’ forse il primo dei Gonzaga a soffrire del “mal della pietra” ovvero della voglia incessante di costruire e di trasformare Mantova in una città sempre più importante. Durante il suo governo come Capitano del Popolo di Mantova (il quarto a rivestire questo ruolo) Francesco I fa costruire il Santuario delle Grazie, rimodernare il duomo dai fratelli Dalle Masegne (ne rimane il fianco gotico e commissiona a Bartolino da Novara il Castello di San Giorgio.
Mantova la fa da padrona come catalizzatrice dei turisti e anche molti mantovani (di Mantova Centro) non si spostano volentieri in provincia. Eppure il Lunedì dell’Angelo è l’occasione quasi per tutti di sfruttare la primavera e di andare a fare delle escursioni. Oggi 13 aprile 2020 con il Covid-19 che ci impedisce di uscire possiamo però provare a fare un elenco dei luoghi mantovani che meritano un “viaggio” e soprattutto di essere visti e rivisti. Io vi propongo le mie 5 scelte ma ognuno dovrebbe farsi una personale classifica. Questo il tema della pagina Mantovagando sull’ultimo numero della rivista MCG (qui potete sfogliare tutto il numero). Continua a leggere →