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~ Racconti, personaggi e curiosità su Mantova

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Archivi tag: Teatro Sociale di Mantova

Novembre 2025: il Teatro Sociale di Mantova

01 sabato Nov 2025

Posted by mantovastoria in Storia Locale

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Buca del Suggeritore, Calendario, calendario 2025, Dietro le quinte del Teatro Sociale, Giacomo Cecchin, Giovanna Caleffi, Mantovastoria, novembre 2025, Palcoscenico, Teatro Sociale, Teatro Sociale di Mantova

La platea del Teatro Sociale di Mantova vista dal palcoscenico che è un’emozione unica perché è quella che provano gli attori quando si apre il sipario. Non perdetevi l’occasione di una delle visite al dietro le quinte del Sociale. Salite sul palcoscenico dall’entrata degli artisti e poi scendete nel sottopalco per arrivare alla buca del suggeritore. Uscite nel golfo mistico che ospita l’orchestra durante le opere liriche e arrivate in platea prima di uscire nel foyer e salire al ridotto e da lì su, su fino al loggione. Dalla piccionaia, così era chiamato questo spazio, si tocca il cielo con un dito, ovvero la volta decorata con affreschi del pittore Francesco Hayez.

Tra i santi e le ricorrenze di questo mese legate alla Diocesi ma non solo ricordo:

1 novembre Ognissanti
19 novembre Beato Giacomo Benfatti
21 novembre Festa della Madonna della Salute a Venezia
25 novembre Santa Caterina della Ruota
30 novembre Sant’Andrea e prima domenica di Avvento

Qui trovate i calendari degli anni passati
Calendario 2024 CHIESE E SANTI MANTOVANI

Calendario 2023 MANTOVA SEGRETA

Calendario 2022 I GONZAGA

Buon anno SANTO!

Mantova, città-teatro: quando la storia va in scena

04 giovedì Set 2025

Posted by mantovastoria in Itinerari, Storia Locale

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affreschi, Andrea Mantegna, architecture, architettura, Arlecchino, Arlequin, art, arte, Campogalliani Company, Capitale Européenne du Spectacle, Capitale Europea dello Spettacolo, commedia dell’arte, Compagnia Campogalliani, Compagnie Campogalliani, cultura, Cultural tourism, culture, Ducal Palace, European Capital of Performing Arts, frescoes, fresques, Giulio Romano, Gonzaga, Gonzague, Harlequin, heritage, histoire, history, la mantovana, letteratura, literature, littérature, Little Theatre of Palazzo d’Arco, Ludovico Arioste, Ludovico Ariosto, Mantoue, Mantova, Mantua, Medioevo, Middle Ages, Moyen Âge, music, musica, musique, Orfeo di Poliziano, Orphée de Politien, Palais Ducal, Palais Te, Palazzo Ducale, Palazzo Te, Palazzo Te e la camera dei Giganti, patrimoine, patrimonio, Petit Théâtre du Palais d’Arco, Piazza Broletto, Piazza Canossa, Piazza Erbe, Piazza Leon Battista Alberti, Piazza Sordello, Poliziano’s Orpheus, Renaissance, Rinascimento, scénographie, scenografia, scenography, Shakespeare, Shakespeare a Mantova, Shakespeare e Mantova, Social Theatre, storia, Teatrino di Palazzo d’Arco, teatro, Teatro Bibiena, Teatro Sociale, Teatro Sociale di Mantova, théâtre, Théâtre Bibiena, Théâtre Social, theatre, Tourisme culturel, Turismo culturale

Candida Höfer, Mantova, Teatro Scientifico Bibiena , 2010, 180×225 cm © Candida Höfer

Una città che porta il teatro nel nome

Forse non ci pensiamo, ma in quasi tutti i teatri del mondo si pronuncia il nome di Mantova. Accade quando, indicando il tendaggio che corre sopra il sipario, si parla della mantovana.
Eppure il legame tra la città e il teatro non è solo nominale: basta passeggiare tra le piazze e i palazzi per capire che qui ogni angolo è scenografia, ogni spazio è palcoscenico.

Piazza Sordello: il potere in scena

Oggi è il cuore monumentale della città, ma nel Trecento Piazza Sordello non esisteva: c’era il sagrato del duomo e un quartiere medioevale che occupava questo spazio. La piazza la vediamo nella Cacciata dei Bonacolsi di Domenico Morone, dipinto nel 1494 e quindi dopo che i Gonzaga avevano creato lo slargo chiamato all’epoca Piazza Grande di San Pietro. Da sempre Piazza Sordello è un doppio teatro: luogo del potere politico e sagrato della Cattedrale. Un tempo era chiusa da un’esedra cinquecentesca che collegava Duomo e Palazzo Ducale: immaginate l’effetto scenografico… oggi purtroppo perduto.

piazza Broletto e piazza Erbe: le cartoline della Mantova comunale

Le piazze più vissute sono però Broletto ed Erbe, collegate dal sottoportico dei Lattonai che attraversa il Palazzo del Podestà. Qui c’è Virgilio che osserva sornione il mercato dalla sua cattedra universitaria, la torre civica che un tempo era carcere e le tracce di tortura medievale negli anelli posti sotto l’Arengario.
Attraversando il passaggio del sottoportico dei lattonai si fa un viaggio al tempo della Mantova medioevale, quella dove il Romeo di Shakespeare langue per la usa Giulietta. Sbucando in piazza Erbe la storia incontra il mercato, il palazzo della Ragione, l’orologio astronomico e la Rotonda di San Lorenzo oltre alla casa del Mercante e al cupolone di Sant’Andrea che custodisce la reliquia del Sangue di Cristo e incombe sui portici che sono il teatro della vita quotidiana.

Giancarlo Businelli – olio su tela
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I 200 anni del Teatro Sociale raccontati da Giacomo Cecchin a Mantova Segreta (puntata 11)

19 domenica Gen 2025

Posted by mantovastoria in Mantova Segreta

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Buca del Suggeritore, Giacomo Cecchin, i 200 anni del Teatro Sociale di Mantova, Mantova, Mantova Segreta, Palcoscenico, Sipario, Teatro Sociale, Teatro Sociale di Mantova, Telemantova

Il modo migliore per vivere il Teatro Sociale non è durante lo spettacolo ma andando nel dietro le quinte. Qui potete rendervi conto della complessità di questa macchina teatrale dal palcoscenico al sottopalco, dalla buca del suggeritore al loggione.

Giacomo Cecchin racconta in questa puntata di Mantova Segreta i 200 anni del Teatro Sociale portando i telespettatori nel dietro le quinte di quello che può essere considerato come il Teatro alla Scala di Mantova.

La prossima volta che entrerete a teatro non potrete fare a meno di vederlo con altri occhi.

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Il Teatro Sociale dietro le quinte – sabato 30 marzo ore 14.30 e 16.30 – una visita da non perdere

18 lunedì Mar 2019

Posted by mantovastoria in Curiosità, Itinerari, Storia Locale

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Buca del Suggeritore, Dietro le quinte del Teatro Sociale, Giacomo Cecchin, Retropalchi, Teatro Sociale, Teatro Sociale di Mantova

Siete mai saliti sul palcoscenico di un Teatro d’Opera?
E avete mai provato la buca del suggeritore?
O siete mai entrati nei retropalchi?
Se la risposta a queste domane è: No, non l’ho mai fatto! allora vi aspettiamo per una visita che vi lascerà a bocca aperta alla scoperta del

IL TEATRO SOCIALE DIETRO LE QUINTE con Giacomo Cecchin
Sabato 30 marzo alle 14.30 – Durata del percorso 2 ore circa
Sabato 30 marzo alle 16.30 – 
Durata del percorso 2 ore circa

Potete iscrivervi cliccando su questo link.

La visita ha l’obiettivo di farvi vivere l’esperienza del dietro le quinte del Teatro Sociale. Passeremo dall’ingresso degli artisti e vivremo l’esperienza del palcoscenico e del sipario. Passeremo poi dagli spazi del sottopalco per arrivare al golfo mistico e alla platea. Da lì andremo nel foyer e saliremo poi ai palchi e al loggione per calarci nei panni dei loggionisti. Scenderemo poi nel ridotto e alla fine l’uscita. 
A questo link potete avere un’anticipazione di quello che vedrete dal vivo e che è stato al centro di una puntata di Mantova Segreta.

Potete iscrivervi cliccando su questo link.

La visita sarà realizzata al raggiungimento di un minimo di 15 partecipanti.
Quota di partecipazione 15 euro a persona  comprensivo di ingresso al teatro.

 

Mantova, il gran teatro del mondo

13 giovedì Nov 2014

Posted by mantovastoria in Itinerari, Storia Locale

≈ 1 Commento

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la mantovana, Palazzo Te e la camera dei Giganti, Piazza Canossa, Shakespeare, Shakespeare a Mantova, Shakespeare e Mantova, Teatro Sociale, Teatro Sociale di Mantova

Teatro Sociale - interno
Teatro Sociale – interno

Il nome di Mantova è pronunciato in quasi tutti i teatri del mondo quando guardando in alto, sopra il palcoscenico, si indica la mantovana, un tendaggio di rifinitura che attraversa l’arco scenico sopra il sipario. Naturalmente il nome della nostra città ricorre anche in commedie, tragedie e svariate opere teatrali e liriche ma effettivamente è solo visitandola che se ne possono cogliere pienamente i caratteri fortemente teatrali.
Basti pensare alle piazze mantovane, veri e propri palcoscenici su cui si sono recitati alcuni tra i più importanti momenti della storia cittadina.
Piazza grande di San Pietro, l’attuale piazza Sordello, vede la cacciata dei Bonacolsi nel quadro di Domenico Morone che rappresenta il colpo di stato gonzaghesco del 1328. Nulla può togliere tuttavia alla piazza il suo essere palcoscenico del potere dei Gonzaga e allo stesso tempo sagrato della cattedrale: un microcosmo che trova il suo eguale in scala minore in piazza Canossa. Peccato sia stata demolita l’esedra cinquecentesca che univa la facciata di Palazzo ducale al Duomo, chiudendo scenograficamente questo spazio urbano.

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