Tag
Abbazia di Casamari, Abbazia di Citeaux, Alessandro Barbero, Cistercensi, Citeaux, Cluniacensi, Cluny, Il brand cistercense, Monaci Bianchi, Monaci bianchi e Monaci neri, Monaci Neri, Ora et Labora, San Bernardo di Chiaravalle
Oggi 20 agosto si ricorda San Bernardo di Chiaravalle, uno dei santi cattolici più famosi e venerati ma soprattutto un monaco benedettino cistercense. Cosa vuol dire essere benedettino e cistercense?
I cistercensi vengono fondati nel da 1098 da Roberto di Molesme che predica un ritorno al rispetto dello spirito autentico della regola benedettina (a suo parere non così praticata nei monasteri cluniacensi). Il luogo di fondazione della prima abbazia è Citeaux.
San Bernardo entra nell’ordine cistercense nel 1112 e ne diventa uno dei principali esponenti, fondando l’abbazia di Clairvaux da cui prenderà il nome. E’ un grande predicatore, particolarmente devoto alla Vergine Maria, e sarà vicino all’Ordine dei Templari promuovendo la II Crociata.
Ma cosa c’entra San Bernardo con la creazione del brand cistercense? Per essere immediatamente riconoscibili e diversi rispetto ai monaci cluniacensi San Bernardo critica la ricca decorazione della chiesa abbaziale di Cluny e le forme stravaganti e mostruose dei capitelli del chiostro. A questo punto ecco i tre elementi base del brand cistercense: Continua a leggere
Quanti libri leggete all’anno? Siete di quelli che “tutto è meglio piuttosto che leggere un libro” oppure “Quanto mi piacerebbe leggere, ma non ho tempo” o infine “Mi chiedo spesso come occupano il tempo le persone che non leggono”.
«Se volessi esprimermi paradossalmente, direi che Caporetto è stata una vittoria, e Vittorio Veneto una sconfitta per l’Italia. Senza paradossi si può dire che Caporetto ci ha fatto bene e Vittorio Veneto del male; che Caporetto ci ha innalzati e Vittorio Veneto ci ha abbassati, perché ci si fa grandi resistendo ad una sventura ed espiando le proprie colpe, e si diventa invece piccoli gonfiandosi con le menzogne e facendo risorgere i cattivi istinti per il fatto di vincere». Giuseppe Prezzolini
Alessandro Barbero parlerà di Caporetto, titolo del suo ultimo libro pubblicato da Laterza, mercoledì 16 maggio alle 21.00 presso Villa Di Bagno a Porto Mantovano (ingresso da Via Bachelet).
Attraverso la vita straordinaria del Generale Giuseppe Govone, Giacomo Cecchin ci racconterà di battaglie e duelli, soldati e fanciulle, comandanti e vignaiuoli, ricordando brani di storia mantovana troppo spesso dimenticati.
Spesso noi mantovani ci dimentichiamo che le guerre del Risorgimento furono combattute tutte tra il Garda e il fiume Po sulle rive del Mincio. Nomi come Goito, Curtatone e Montanara, Monzambano li si trova ricordati nelle vie di tutte le città d’Italia, senza dimenticare che Solferino non è solo una stazione della metropolitana parigina ma anche uno dei nomi scritti sotto a Parigi sotto l’Arco di Trionfo come vittoria dell’esercito francese.