Tag
Giacomo Cecchin, Giovanni Maria Falconetto, Mantova, Mantova Segreta, Manuela Reni, Museo di Palazzo d'Arco, oroscopo, palazzo d'arco, Telemantova, Zodiaco
Quanti sono gli zodiaci che possiamo trovare in giro per Mantova? Più di quelli che pensate (ne ho elencati alcuni qui) ma se volete il mio suggerimento è di andare a Palazzo d’Arco per scoprire la Sala dello Zodiaco di Falconetto.
Per questo abbiamo deciso di raccontarla su Mantova Segreta con Giacomo Cecchin e Manuela Reni perché molti ne parlano ma pochi la conoscono davvero.
E vi diamo un ulteriore suggerimento: se ci andate in coppia fate attenzione perché i segni zodiacali sono collocati in opposizione. Cosa intendo? Che se voi siete Pesci e la vostra metà Toro iniziate a farvi delle domande.
In ogni caso anche se non siete appassionati di zodiaco o oroscopi la sala di Palazzo d’Arco è piena di riferimenti a monumenti antichi, storie della mitologia e a dettagli come un carciofo o addirittura una fontana con la forma di Priapo.
Continua a leggere



Palazzo d’Arco è appena stato oggetto di un importante restauro che lo ha riportato agli antichi splendori. Per me è sempre stato uno dei luoghi più interessanti di Mantova, un elemento che staccava rispetto ai due poli imprescindibili di Palazzo Te e Palazzo Ducale. Quando ci entri è come fare un viaggio nel tempo, in una dimora che sembra si sia fermata tra fine ottocento e i primi del novecento e ci sono tantissime storie da scoprire, luoghi da vedere e sorprese inaspettate.
Torno a collaborare con Trame Sonore di Oficina OCM per camminare sulle tracce di Mozart e suo padre a Mantova. Quest’anno cadono i 250 anni del viaggio del genio adolescente a Mantova e quindi proviamo a vedere Mantova con i suoi occhi.
Com’era la Mantova del ‘700? Era molto diversa da quella che vediamo oggi? Basta provare a immaginare di indossare degli occhiali temporali e passeggiare per Mantova per rendersi conto che la nostra città non è così cambiata da quella che accolse Leopold e Wolfgang Mozart nel gennaio del 1770. Ecco allora una miniguida in 5 tappe per una passeggiata mantovana sulle tracce del genio adolescente: dalla locanda dove alloggiarono nel soggiorno mantovano al Teatro Bibiena, da Palazzo d’Arco al Palazzo di Marianna Sartoretti. Una Mantova settecentesca schiacciata tra quella dei Gonzaga e quella risorgimentale ma che ha molto da offrire e raccontare. Questo il tema della pagina Mantovagando sull’ultimo numero della rivista MCG (
Il 10 gennaio 1770 Leopold e Wolfgang Mozart arrivarono a Mantova durante il primo viaggio in Italia. Rimasero in città circa 9 giorni e il 16 gennaio il tredicenne Amadeus suonò al Teatro Bibiena, deliziando tutti i mantovani. Nelle sue lettere alla moglie Leopold scriverà del teatro dell’Accademia di non aver mai visto niente di più bello. I Mozart ripartono il 19 gennaio in direzione di Milano. E oggi possiamo ancora provare a ripercorrere i passi di padre e figlio lungo le vie di Mantova, una città che a differenza di quanto pensano in molti, non è così cambiata dal 1770. Eccovi 5 spunti sulle tracce del genio adolescente.
Domenica scorsa ci siamo occupati della Camera degli Sposi dal punto di vista cinofilo mentre oggi ci occupiamo dell’altra metà del cielo, quella felina. Ebbene sì perché anche se nella camera picta di gatti non ce ne sono non possiamo escludere che ogni tanto qualche micio ci passasse. Magari proprio Martino, il gatto preferito di Isabella d’Este che, dopo l’iniziale spavento, avrebbe potuto fare smorfie e sberleffi ai mastini dipinti che non potevano reagire sentendosi corraggioso e spavaldo. In realtà la cinquina di oggi non sarà solo gonzaghesca ma ci porterà in giro per la città in un itinerario gattofilo, da percorrere con passo felino, alla scoperta di particolari che spesso non notiamo e di storie che ci raccontano di una città solo apparentemente indifferente ai gatti. (cinquina benevolmente sollecitata e ispirata da Virginia Novellini).
A Mantova tutti conoscono Palazzo ducale e Palazzo Te ma molti, anche tra i mantovani, non frequentano invece altri musei cittadini che completano l’offerta culturale di Mantova. Penso in particolare ad una delle raccolte di monete gonzaghesche più importanti al mondo, al pilota noto come il mantovano volante, ad un palazzo settecentesco ancora interamente arredato, ad una casa del quattrocento perfettamente conservata e al museo che raccoglie il nucleo più importante di armature quattrocentesche. Eccovi allora 5 musei da aggiungere alle vostre prossime escursioni mantovane…