Andare per eremi francescani, tre tappe in appennino, una doppia pagina su MCG – Mantova Chiama Garda

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Nel 2026 si arriva alla fine delle celebrazioni degli 8 secoli dalla morte di San Francesco e quindi potrebbe essere l’occasione migliore per organizzare un itinerario alla scoperta degli eremi francescani. Sono luoghi dove si respira un’atmosfera particolare: paesaggi rustici e solitari, costruzioni semplici e a misura d’uomo e a volte capolavori come le terracotte policrome dei Della Robbia.

Scendere da San Sepolcro verso Assisi e poi risalire per La Verna è davvero un viaggio nel tempo. San Francesco ha viaggiato moltissimo a piedi e a dorso d’asino e ripercorrere le sue tracce è davvero un’esperienza unica. Ecco alcune possibili tappe per un percorso tra gli eremi francescani che che ho descritto in questa doppia pagina pubblicata su MCG – Mantova Chiama Garda.

Ecco i testi utilizzati per la pagina e di seguito le pagine singole. Per chi volesse sfogliare MCG on line lo può fare al link seguente MCG Ottobre 2025/Novembre 2025

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Ottobre 2025: il profilo di Mantova al tramonto

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Il tramonto sul profilo di Mantova osservato dalla riva del lago Inferiore nei pressi della Rocchetta di Sparafucile. E’ come leggere la storia di Mantova seguendo i picchi delle torri e dei campanili. Partendo da sinistra incontriamo per prima la Torre dello Zuccaro. Alla fine vediamo invece le torri del Castello di San Giorgio che chiudono il profilo. Al centro della foto invece il campanile di Santa Barbara e il “cupolone” di Sant’Andrea. Un profilo unico al mondo di una Manhattan Padana, come diceva Philippe Daverio e della città più romantica del mondo per Aldous Huxley.

Tra i santi e le ricorrenze di questo mese legate alla Diocesi ma non solo ricordo:

2 ottobre Santi Angeli Custodi
4 ottobre San Francesco
5 ottobre Beato Matteo Carreri
16 ottobre Beato Giovanni Bono

Qui trovate i calendari degli anni passati
Calendario 2024 CHIESE E SANTI MANTOVANI

Calendario 2023 MANTOVA SEGRETA

Calendario 2022 I GONZAGA

Buon anno SANTO!

Sulla Cupola di sant’Andrea con Giacomo Cecchin – sabato 4 ottobre 2025 saliamo due volte ore 11.30 e 15.30

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Cosa ne dite di salire insieme a Giacomo Cecchin sulla Cupola di Sant’Andrea a Mantova?
Ecco le prossime date per vivere l’esperienza:

Sabato 4 ottobre 2025


1. Ore 11.30 – ISCRIVETEVI QUI – https://forms.gle/ziuCKDcQZaoPcTnh6

2. Ore 15.30 – ISCRIVETEVI QUI – https://forms.gle/KetmvbD3aKMPQnq47

La durata della visita è di circa 1 ora e 30 minuti

Le visite si terranno al raggiungimento di un numero minimo di 10 partecipanti.
E’ anche possibile organizzare dei percorsi dedicati a gruppi di persone già formati compatibilmente con le disponibilità di tempi e di biglietti)

Alla scoperta del paradiso nella cupola di Sant’Andrea, una doppia pagina su MCG – Mantova Chiama Garda

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E’ da qualche mese che si può salire sulla cupola della Basilica di Sant’Andrea: dopo circa 170 gradini si arriva a 40 metri d’altezza e si può vedere dall’alto il centro storico di Mantova. Ma la vera sorpresa è quando si entra all’interno della basilica e si percorre tutto il ballatoio che consente di vedere in basso la navata e in alto gli affreschi che decorano l’interno della cupola.

E’ un’occasione da non perdere quella di salire sulla cupola di Sant’Andrea per almeno due motivi: in una città di pianura come Mantova basta salire di poco per avere una vista spettacolare sulla città e sui dintorni. In secondo luogo all’interno della cupola si ha la sensazione di toccare il paradiso con un dito potendo osservare da vicino gli affreschi di Giorgio Anselmi. Ecco alcuni dettagli per prepararsi alla visita che che ho sintetizzato in questa doppia pagina pubblicata su MCG – Mantova Chiama Garda.

Ecco i testi utilizzati per la pagina e di seguito le pagine singole. Per chi volesse sfogliare MCG on line lo può fare al link seguente MCG Ottobre 2025/Novembre 2025

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Romeo, Giulietta e Mantova: Bandello inventa, Shakespeare copia e Dickens… ci stronca

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Mantova entra di diritto nella tragedia di Romeo e Giulietta secondo William Shakespeare: qui Romeo si rifugia in esilio, compra il veleno e riceve la “fake news”, la notizia più sbagliata della storia del teatro. Ma tra Shakespeare che copia da Bandello e Dickens che ci stronca, Mantova non esce proprio benissimo.

Lo sapevi che a Mantova Romeo compra il veleno?

Nella tragedia più famosa del mondo, l’esilio di Romeo lo porta diritto a Mantova.
Qui riceve la notizia della morte (finta) di Giulietta e qui da uno speziale mantovano acquista la pozione micidiale che lo condanna (forse merito anche della grande rivalità tra Mantova e Verona visto che la vendita del veleno era vietata soprattutto se non avevi la ricetta).
Altro che finti balconi veronesi: noi abbiamo una vera farmacia letteraria (che nella città del Festivaletteratura non può mancare).

Frate Lorenzo non aveva WhatsApp

Se Shakespeare avesse scritto oggi la storia di Romeo e Giuletta, la tragedia durerebbe la metà.
Un messaggino del frate Lorenzo e Romeo avrebbe saputo che Giulietta non era morta.
Ma senza quel “piccolo dettaglio”, addio capolavoro shakespiriano.
Morale: i drammi del Bardo funzionano solo offline.

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Ercolano Marani: la voce (pacata) delle strade di Mantova

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Sono passati più di trent’anni dalla sua scomparsa, ma chi per mestiere o per semplice passione mette le mani nella storia di Mantova prima o poi lo incontra, in una nota, in un articolo, in una citazione. Parliamo di Ercolano Marani: il suo nome spunta quasi in ogni bibliografia, ricompare sulla rivista Civiltà Mantovana, riaffiora negli stradari. E anche nel mio ricordo è legato a due pubblicazioni fondamentali: i saggi su Vie e piazze di Mantova usciti su Civiltà Mantovana e la sua Guida illustrata che ancora oggi mi accompagna nella mia attività di guida turistica.

Un professore in cammino

Marani nasce a Castellucchio nel 1914 e muore a Mantova nel 1994, a 80 anni. Una vita spesa a mettere ordine — con pazienza certosina — nella toponomastica della città ma non solo: toponimi, vicoli, contrade, palazzi e case minori, come i tasselli di un puzzle che se completato racconta un centro storico. Nel 2015 il Comune ha presentato un quaderno che raccoglie i suoi testi sulle vie e piazze (pubblicazioni 1966–1984, poi interrotte dalla malattia) e ha inventariato le sue carte, censendo 59 toponimi con note storiche e d’arte.

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A caccia dell’edicola liberty di piazza Canossa con Giacomo Cecchin e Mantova Segreta (puntata n. 16 quarta stagione)

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Quando vai a caccia di storie su Mantova gli archivi sono il posto migliore. Ecco allora che per scoprire come è finita l’edicola liberty di Ulisse Sicola in piazza Canossa dobbiamo andare in archivio comunale. Ma anche chi vuole conoscere la storia del Rio e della sua copertura negli anni ’50 deve consultare gli archivi.

In questa puntata di Mantova Segreta incontriamo l’archivista Paola Somenzi e proviamo a capire come gli archivi siano uno dei luoghi vivi della ricerca storica e ti consentono di capire la storia della città.

E quindi capiamo l’importanza degli archivi e soprattutto delle persone che ci lavorano perché possono aiutarti, orientarti e soprattutto ascoltarti. In questo caso scopriremo tanti dettagli e curiosità che sono apparentemente banali ma in realtà ci danno la possibilità di un vero e proprio viaggio nel tempo.

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Mantova, città-teatro: quando la storia va in scena

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Candida Höfer, Mantova, Teatro Scientifico Bibiena , 2010, 180×225 cm © Candida Höfer

Una città che porta il teatro nel nome

Forse non ci pensiamo, ma in quasi tutti i teatri del mondo si pronuncia il nome di Mantova. Accade quando, indicando il tendaggio che corre sopra il sipario, si parla della mantovana.
Eppure il legame tra la città e il teatro non è solo nominale: basta passeggiare tra le piazze e i palazzi per capire che qui ogni angolo è scenografia, ogni spazio è palcoscenico.

Piazza Sordello: il potere in scena

Oggi è il cuore monumentale della città, ma nel Trecento Piazza Sordello non esisteva: c’era il sagrato del duomo e un quartiere medioevale che occupava questo spazio. La piazza la vediamo nella Cacciata dei Bonacolsi di Domenico Morone, dipinto nel 1494 e quindi dopo che i Gonzaga avevano creato lo slargo chiamato all’epoca Piazza Grande di San Pietro. Da sempre Piazza Sordello è un doppio teatro: luogo del potere politico e sagrato della Cattedrale. Un tempo era chiusa da un’esedra cinquecentesca che collegava Duomo e Palazzo Ducale: immaginate l’effetto scenografico… oggi purtroppo perduto.

piazza Broletto e piazza Erbe: le cartoline della Mantova comunale

Le piazze più vissute sono però Broletto ed Erbe, collegate dal sottoportico dei Lattonai che attraversa il Palazzo del Podestà. Qui c’è Virgilio che osserva sornione il mercato dalla sua cattedra universitaria, la torre civica che un tempo era carcere e le tracce di tortura medievale negli anelli posti sotto l’Arengario.
Attraversando il passaggio del sottoportico dei lattonai si fa un viaggio al tempo della Mantova medioevale, quella dove il Romeo di Shakespeare langue per la usa Giulietta. Sbucando in piazza Erbe la storia incontra il mercato, il palazzo della Ragione, l’orologio astronomico e la Rotonda di San Lorenzo oltre alla casa del Mercante e al cupolone di Sant’Andrea che custodisce la reliquia del Sangue di Cristo e incombe sui portici che sono il teatro della vita quotidiana.

Giancarlo Businelli – olio su tela
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Vincenzo Gonzaga: un duca da romanzo tra storia e leggenda

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Vincenzo I Gonzaga (1562–1612), quarto duca di Mantova e secondo duca del Monferrato, sembra quasi un personaggio da romanzo, tanto incredibili sono le vicende che hanno costellato la sua vita. Episodi documentati che spaziano dall’omicidio, alle avventure d’amore, alle crociate, fino a imprese che rasentano la leggenda.

Fu lui, da erede del ducato di Mantova, a uccidere James Crichton, lo scozzese detto “l’Ammirabile Critono”, idolatrato da suo padre Guglielmo e invece detestato dal figlio. Il tutto avvenne martedì 3 luglio 1582 dopo che per un’ipotetica mancanza di rispetto si sguainarono le spade e a terra rimasero Critonio e un amico di Vincenzo Gonzaga.

La sua vita privata non fu meno movimentata: due matrimoni inframmezzati dalla celebre “prova di virilità”, necessaria a dissipare i sospetti di impotenza dopo l’annullamento delle nozze con Margherita Farnese. Un fatto tanto bizzarro quanto reale, destinato a far sorridere tutta Europa e far masticare amaro al duca Guglielmo Gonzaga.

Sul piano politico-militare, Vincenzo I Gonzaga organizzò tre spedizioni in Ungheria contro i Turchi (1595, 1597, 1601), più simboliche che risolutive. Fondò persino un ordine cavalleresco personale, l’Ordine del Redentore, approvato da papa Paolo V nel 1608. Ma il suo vero lascito fu nel campo artistico: fece di Mantova una corte straordinaria, avendo al suo servizio pittori come Rubens e acquistando opere immortali come la Morte della Vergine di Caravaggio.

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Settembre 2025: la volta della Sala dei Giganti a Palazzo Te

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Alzare gli occhi verso la volta della Sala dei Giganti a Palazzo Te è sempre un’emozione. Giove con le folgori tra le mani che sta saettando i Giganti per impedirgli la salita al Monte Olimpo. I fulmini glieli passa la moglie Giunone in uno dei rari momenti di collaborazione della coppia. In alto sotto la cupola che è innestata sulla volta celeste, l’aquila simbolo di Giove e dell’impero tutto osserva dall’alto.

Tra i santi e le ricorrenze di questo mese legate alla Diocesi ma non solo ricordo:

22 settembre San Maurizio
26 settembre Santi Cosma e Damiano
29 settembre Santi Arcangeli Raffaele, Gabriele e Michele

Qui trovate i calendari degli anni passati
Calendario 2024 CHIESE E SANTI MANTOVANI

Calendario 2023 MANTOVA SEGRETA

Calendario 2022 I GONZAGA

Buon anno SANTO!