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~ Racconti, personaggi e curiosità su Mantova

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Archivi della categoria: Storia Locale

dicembre 2025: il Teatro Sociale di Mantova

01 lunedì Dic 2025

Posted by mantovastoria in Storia Locale

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Calendario, calendario 2025, dicembre 2025, Giacomo Cecchin, Giovanna Caleffi, Mantovastoria, Piazza Erbe, Piazza Erbe con le luci natalizie

Le luci natalizie trasformano la vista di Piazza Erbe e del Palazzo della Ragione. La piazza da cartolina di Mantova diventa uno sfolgorio di luci che descrivono l’architettura degli edifici medioevali. I portici che alloggiavano magazzini e botteghe e la torre dell’orologio, inserto rinascimentale all’interno del palazzo medioevale dove si amministrava la giustizia. Poco oltre si intravede la mole della Rotonda di San Lorenzo, la chiesa più amata dai mantovani e pù visitata dai turisti. I fili luminosi che partono dall’Orologio collegano in uno scintillio di luci i due lati di Piazza Erbe, creando una volta sfavillante che fa Natale e scalda i cuori dei mantovani e dei turisti.


Tra i santi e le ricorrenze di questo mese legate alla Diocesi ma non solo ricordo:

1 dicembre S.Ansano (patrono di Siena)
4 dicembre Santa Barbara
5 dicembre Beato Bartolomeo Fanti
7 dicembre Sant’Ambrogio
8 dicembre Immacolata Concezione
25 dicembre Santo Natale
26 dicembre Santo Stefano
31 dicembre San Silvestro

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Calendario 2023 MANTOVA SEGRETA

Calendario 2022 I GONZAGA

Buon anno SANTO!

Caldi dolci: sei di Mantova o vieni da fuori? Un indicatore attivo di mantovanità!

02 domenica Nov 2025

Posted by mantovastoria in Curiosità, Storia Locale

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all saints and all souls, autumn desserts, caldi dolci, culture culinaire, food culture, Giacomo Cecchin, identité locale, italian recipes, local identity, Mantoue, Mantova centro, mantovani di Mantova centro, mantovanità, Mantua, mantuan tradition, pasticceria tradizionale, pâtisserie traditionnelle, recettes italiennes, sweets and memory, toussaints et morts, traditional pastry

caldi dolci

Ci sono molti modi per capire se sei un mantovano vero, se abiti nel cuore di Mantova oppure nella periferia o addirittura fuori città. Il dialetto, l’accento, i modi di fare, come vivi la città: tutto parla e racconta di te.

Per uno nato “in periferia” il centro può arrivare fino a piazza dei Mille e al ristorante I Due Cavallini; per chi è del centro vero e sente suonare le campane di sant’Andrea la città finisce al Rio o poco oltre il Teatro Sociale.
Ma c’è un altro radar davvero infallibile per individuare la mantovanità: i «caldi dolci». Quelle specie di “polentine dolci” con uvetta e zucchero a velo che si trovano a Mantova solo nei giorni attorno al 2 novembre.
Prova a chiedere se conosce i caldi dolci a un mantovano della provincia, o ad uno della prima periferia, oppure a chi è appena arrivato in città: molto probabilmente otterrai uno sguardo interrogativo e nessuna risposta.

Perché i caldi dolci sono un vero test di mantovanità attiva.

E poi, visto che siamo in Italia e l’identità si misura in metri, non in chilometri, c’è un altro aspetto divertente. Chiedi: “dove compri i tuoi caldi dolci?” Se sei davvero del centro, ci sarà il negozio “giusto” e cambiarlo è quasi un sacrilegio.
Io, che non sono nato nel centro ma ho imparato ad amare i caldi dolci, permettimi di darti la mia personale classifica dei punti vendita:

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Novembre 2025: il Teatro Sociale di Mantova

01 sabato Nov 2025

Posted by mantovastoria in Storia Locale

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Buca del Suggeritore, Calendario, calendario 2025, Dietro le quinte del Teatro Sociale, Giacomo Cecchin, Giovanna Caleffi, Mantovastoria, novembre 2025, Palcoscenico, Teatro Sociale, Teatro Sociale di Mantova

La platea del Teatro Sociale di Mantova vista dal palcoscenico che è un’emozione unica perché è quella che provano gli attori quando si apre il sipario. Non perdetevi l’occasione di una delle visite al dietro le quinte del Sociale. Salite sul palcoscenico dall’entrata degli artisti e poi scendete nel sottopalco per arrivare alla buca del suggeritore. Uscite nel golfo mistico che ospita l’orchestra durante le opere liriche e arrivate in platea prima di uscire nel foyer e salire al ridotto e da lì su, su fino al loggione. Dalla piccionaia, così era chiamato questo spazio, si tocca il cielo con un dito, ovvero la volta decorata con affreschi del pittore Francesco Hayez.

Tra i santi e le ricorrenze di questo mese legate alla Diocesi ma non solo ricordo:

1 novembre Ognissanti
19 novembre Beato Giacomo Benfatti
21 novembre Festa della Madonna della Salute a Venezia
25 novembre Santa Caterina della Ruota
30 novembre Sant’Andrea e prima domenica di Avvento

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Buon anno SANTO!

A caccia di santi per Ognissanti: 8 santi e beati nella Cattedrale di Mantova

01 sabato Nov 2025

Posted by mantovastoria in Curiosità, Storia Locale

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architecture sacrée, architettura sacra, Bartolomeo Fanti, Battista Spagnoli, Beata Osanna Andreasi, beati mantovani, Bienheureuse Osanna Andreasi, bienheureux mantouans, Blessed Osanna Andreasi, Cappella dell’Incoronata, Caterina Carreri, Cathédrale de Mantoue, Cathédrale Saint-Pierre, Cattedrale di San Pietro, Chapelle de l’Incoronata, Corpi incorrotti, corps incorrompus, dévotion, devotion, devozione, Duomo di Mantova, faith, fede, foi, Giacomo Benfatti, Giovanni Bono, Giulio Romano, incorrupt bodies, Mantua Cathedral, Mantuan blessed, Mantuan saints, Marco Marconi, microclima, microclimat, microclimate, patron de Mantoue, patron saint of Mantua, Patrono di Mantova, relics, reliques, Reliquie, sacred architecture, Saint Anselm of Lucca, Saint Anselme de Lucques, Saint Peter’s Cathedral, saints mantouans, Sant’Anselmo da Lucca, Santi mantovani

I corpi incorrotti del Duomo di Mantova: un tesoro di fede e storia

La Cattedrale di San Pietro, che i mantovani chiamano familiarmente “il Duomo”, custodisce uno dei patrimoni religiosi più affascinanti di Mantova: almeno otto corpi incorrotti di santi e beati legati profondamente alla storia della chiesa mantovana.

Ogni anno, il 1° novembre, in occasione della solennità di Tutti i Santi, le urne che li contengono vengono aperte e rese visibili alla venerazione dei fedeli tranne quella sotto l’altar maggiore che conserva l’urna di Sant’Anselmo il patrono di Mantova. Un rito che unisce tradizione, devozione e curiosità storica.


I sei beati della Cappella dell’Incoronata

Il cuore di questo percorso si trova nella Cappella dell’Incoronata, un vero gioiello rinascimentale che è un piccolo santuario mariano nel cuore della cattedrale. Qui nelle due cappelle laterali riposano ben sei beati mantovani o che hanno avuto un collegamento con Mantova.

Nella prima cappella a sinistra troviamo i beati:

  • Giovanni Bono (morto nel 1249), eremita e fondatore degli Eremitani di San Giovanni Bono.
    Si festeggia il 16 ottobre.
  • Battista Spagnoli (1447–1516), carmelitano e poeta di fama internazionale, tanto da essere definito il “Virgilio cristiano”. Si festeggia il 5 dicembre insieme a Bartolomeo Fanti.
  • Bartolomeo Fanti (1428–1495), noto per la sua profonda devozione e la predicazione instancabile.
    Si festeggia il 5 dicembre insieme a Bartolomeo Fanti.

Nella prima cappella a destra troviamo i beati:

  • Giacomo Benfatti (†1332), vescovo domenicano di Mantova.
    Si festeggia il 19 novembre.
  • Marco Marconi (†1510), eremita camaldolese.
    Si festeggia il 25 febbraio.
  • Caterina Carreri (†1557), suora domenicana.
    Si festeggia il 16 gennaio.

La beata Osanna Andreasi

Non lontano dalla Cappella dell’Incoronata, nel transetto sinistro, è custodito il corpo della beata Osanna Andreasi (1449–1505), mistica domenicana, originariamente sepolta nella chiesa di San Domenico (oggi non più esistente). Dal 2025, l’urna di Osanna è visibile in modo permanente: non solo durante le festività, ma ogni giorno dell’anno.

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Ottobre 2025: il profilo di Mantova al tramonto

01 mercoledì Ott 2025

Posted by mantovastoria in Storia Locale

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Calendario, calendario 2025, Giacomo Cecchin, Giovanna Caleffi, Mantovastoria, ottobre 2025, Profilo di Mantova, skyline di Mantova, tramonto su Mantova

Il tramonto sul profilo di Mantova osservato dalla riva del lago Inferiore nei pressi della Rocchetta di Sparafucile. E’ come leggere la storia di Mantova seguendo i picchi delle torri e dei campanili. Partendo da sinistra incontriamo per prima la Torre dello Zuccaro. Alla fine vediamo invece le torri del Castello di San Giorgio che chiudono il profilo. Al centro della foto invece il campanile di Santa Barbara e il “cupolone” di Sant’Andrea. Un profilo unico al mondo di una Manhattan Padana, come diceva Philippe Daverio e della città più romantica del mondo per Aldous Huxley.

Tra i santi e le ricorrenze di questo mese legate alla Diocesi ma non solo ricordo:

2 ottobre Santi Angeli Custodi
4 ottobre San Francesco
5 ottobre Beato Matteo Carreri
16 ottobre Beato Giovanni Bono

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Buon anno SANTO!

Romeo, Giulietta e Mantova: Bandello inventa, Shakespeare copia e Dickens… ci stronca

12 venerdì Set 2025

Posted by mantovastoria in Curiosità, Shakespeariana, Storia Locale

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Mantova entra di diritto nella tragedia di Romeo e Giulietta secondo William Shakespeare: qui Romeo si rifugia in esilio, compra il veleno e riceve la “fake news”, la notizia più sbagliata della storia del teatro. Ma tra Shakespeare che copia da Bandello e Dickens che ci stronca, Mantova non esce proprio benissimo.

Lo sapevi che a Mantova Romeo compra il veleno?

Nella tragedia più famosa del mondo, l’esilio di Romeo lo porta diritto a Mantova.
Qui riceve la notizia della morte (finta) di Giulietta e qui da uno speziale mantovano acquista la pozione micidiale che lo condanna (forse merito anche della grande rivalità tra Mantova e Verona visto che la vendita del veleno era vietata soprattutto se non avevi la ricetta).
Altro che finti balconi veronesi: noi abbiamo una vera farmacia letteraria (che nella città del Festivaletteratura non può mancare).

Frate Lorenzo non aveva WhatsApp

Se Shakespeare avesse scritto oggi la storia di Romeo e Giuletta, la tragedia durerebbe la metà.
Un messaggino del frate Lorenzo e Romeo avrebbe saputo che Giulietta non era morta.
Ma senza quel “piccolo dettaglio”, addio capolavoro shakespiriano.
Morale: i drammi del Bardo funzionano solo offline.

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Ercolano Marani: la voce (pacata) delle strade di Mantova

08 lunedì Set 2025

Posted by mantovastoria in Curiosità, Libri, Storia Locale

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Sono passati più di trent’anni dalla sua scomparsa, ma chi per mestiere o per semplice passione mette le mani nella storia di Mantova prima o poi lo incontra, in una nota, in un articolo, in una citazione. Parliamo di Ercolano Marani: il suo nome spunta quasi in ogni bibliografia, ricompare sulla rivista Civiltà Mantovana, riaffiora negli stradari. E anche nel mio ricordo è legato a due pubblicazioni fondamentali: i saggi su Vie e piazze di Mantova usciti su Civiltà Mantovana e la sua Guida illustrata che ancora oggi mi accompagna nella mia attività di guida turistica.

Un professore in cammino

Marani nasce a Castellucchio nel 1914 e muore a Mantova nel 1994, a 80 anni. Una vita spesa a mettere ordine — con pazienza certosina — nella toponomastica della città ma non solo: toponimi, vicoli, contrade, palazzi e case minori, come i tasselli di un puzzle che se completato racconta un centro storico. Nel 2015 il Comune ha presentato un quaderno che raccoglie i suoi testi sulle vie e piazze (pubblicazioni 1966–1984, poi interrotte dalla malattia) e ha inventariato le sue carte, censendo 59 toponimi con note storiche e d’arte.

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Mantova, città-teatro: quando la storia va in scena

04 giovedì Set 2025

Posted by mantovastoria in Itinerari, Storia Locale

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Candida Höfer, Mantova, Teatro Scientifico Bibiena , 2010, 180×225 cm © Candida Höfer

Una città che porta il teatro nel nome

Forse non ci pensiamo, ma in quasi tutti i teatri del mondo si pronuncia il nome di Mantova. Accade quando, indicando il tendaggio che corre sopra il sipario, si parla della mantovana.
Eppure il legame tra la città e il teatro non è solo nominale: basta passeggiare tra le piazze e i palazzi per capire che qui ogni angolo è scenografia, ogni spazio è palcoscenico.

Piazza Sordello: il potere in scena

Oggi è il cuore monumentale della città, ma nel Trecento Piazza Sordello non esisteva: c’era il sagrato del duomo e un quartiere medioevale che occupava questo spazio. La piazza la vediamo nella Cacciata dei Bonacolsi di Domenico Morone, dipinto nel 1494 e quindi dopo che i Gonzaga avevano creato lo slargo chiamato all’epoca Piazza Grande di San Pietro. Da sempre Piazza Sordello è un doppio teatro: luogo del potere politico e sagrato della Cattedrale. Un tempo era chiusa da un’esedra cinquecentesca che collegava Duomo e Palazzo Ducale: immaginate l’effetto scenografico… oggi purtroppo perduto.

piazza Broletto e piazza Erbe: le cartoline della Mantova comunale

Le piazze più vissute sono però Broletto ed Erbe, collegate dal sottoportico dei Lattonai che attraversa il Palazzo del Podestà. Qui c’è Virgilio che osserva sornione il mercato dalla sua cattedra universitaria, la torre civica che un tempo era carcere e le tracce di tortura medievale negli anelli posti sotto l’Arengario.
Attraversando il passaggio del sottoportico dei lattonai si fa un viaggio al tempo della Mantova medioevale, quella dove il Romeo di Shakespeare langue per la usa Giulietta. Sbucando in piazza Erbe la storia incontra il mercato, il palazzo della Ragione, l’orologio astronomico e la Rotonda di San Lorenzo oltre alla casa del Mercante e al cupolone di Sant’Andrea che custodisce la reliquia del Sangue di Cristo e incombe sui portici che sono il teatro della vita quotidiana.

Giancarlo Businelli – olio su tela
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Vincenzo Gonzaga: un duca da romanzo tra storia e leggenda

02 martedì Set 2025

Posted by mantovastoria in Curiosità, Gonzaga, Storia Locale

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Vincenzo I Gonzaga (1562–1612), quarto duca di Mantova e secondo duca del Monferrato, sembra quasi un personaggio da romanzo, tanto incredibili sono le vicende che hanno costellato la sua vita. Episodi documentati che spaziano dall’omicidio, alle avventure d’amore, alle crociate, fino a imprese che rasentano la leggenda.

Fu lui, da erede del ducato di Mantova, a uccidere James Crichton, lo scozzese detto “l’Ammirabile Critono”, idolatrato da suo padre Guglielmo e invece detestato dal figlio. Il tutto avvenne martedì 3 luglio 1582 dopo che per un’ipotetica mancanza di rispetto si sguainarono le spade e a terra rimasero Critonio e un amico di Vincenzo Gonzaga.

La sua vita privata non fu meno movimentata: due matrimoni inframmezzati dalla celebre “prova di virilità”, necessaria a dissipare i sospetti di impotenza dopo l’annullamento delle nozze con Margherita Farnese. Un fatto tanto bizzarro quanto reale, destinato a far sorridere tutta Europa e far masticare amaro al duca Guglielmo Gonzaga.

Sul piano politico-militare, Vincenzo I Gonzaga organizzò tre spedizioni in Ungheria contro i Turchi (1595, 1597, 1601), più simboliche che risolutive. Fondò persino un ordine cavalleresco personale, l’Ordine del Redentore, approvato da papa Paolo V nel 1608. Ma il suo vero lascito fu nel campo artistico: fece di Mantova una corte straordinaria, avendo al suo servizio pittori come Rubens e acquistando opere immortali come la Morte della Vergine di Caravaggio.

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Settembre 2025: la volta della Sala dei Giganti a Palazzo Te

01 lunedì Set 2025

Posted by mantovastoria in Storia Locale

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Calendario, calendario 2025, Camarone dei Giganti, Giacomo Cecchin, Giovanna Caleffi, Mantovastoria, Palazzo Te, Sala dei Giganti, settembre 2025

Alzare gli occhi verso la volta della Sala dei Giganti a Palazzo Te è sempre un’emozione. Giove con le folgori tra le mani che sta saettando i Giganti per impedirgli la salita al Monte Olimpo. I fulmini glieli passa la moglie Giunone in uno dei rari momenti di collaborazione della coppia. In alto sotto la cupola che è innestata sulla volta celeste, l’aquila simbolo di Giove e dell’impero tutto osserva dall’alto.

Tra i santi e le ricorrenze di questo mese legate alla Diocesi ma non solo ricordo:

22 settembre San Maurizio
26 settembre Santi Cosma e Damiano
29 settembre Santi Arcangeli Raffaele, Gabriele e Michele

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