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~ Racconti, personaggi e curiosità su Mantova

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Archivi tag: Dante Alighieri

Virgilio e Sordello, un’intervista doppia nel backstage del VI Canto del Purgatorio

17 domenica Ago 2025

Posted by mantovastoria in Intervista doppia

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Dante, Dante Alighieri, Giacomo Cecchin, Intervista doppia, Intervista doppia Virgilio Sordello, Publio Virgilio Marone, VI canto, VI canto del purgatorio, Virgilio

Sordello da Goito e Virgilio a confronto in un'intervista doppia

Provate a immaginare di poter entrare nel dietro le quinte della Divina Commedia…
Siamo nel VI canto del Purgatorio e prima che Dante cominci a scrivere Virgilio e Sordello vengono coinvolti in un’intervista doppia stile programma “Le Iene”.

Sono tutte e due poeti; sono tutte e due di Mantova o meglio, precisiamo, della provincia di Mantova; appartengono ad epoche diverse e hanno curriculum opposti sia come stile che come vita. E poi si incrociano in Purgatorio e, se all’inizio Sordello è un po’ sdegnoso come dice Dante poi si abbracciano come se fossero amici da sempre.

Ecco la mia intervista doppia impossibile a Virgilio e Sordello da Goito:

1. Come ti chiami?

  • Virgilio: Publio Virgilio Marone, ma per gli amici… no, in realtà non ho mai avuto un soprannome.
  • Sordello: Sordello da Goito. Nome corto, ma curriculum lungo.

2. Da dove vieni?

  • Virgilio: Dalla campagna mantovana, mica dal centro. Le oche erano più numerose delle persone.
  • Sordello: Da Goito, provincia della provincia. Altro che Mantova città: qui la campagna ti entra in casa senza bussare.

3. Come sei finito in Purgatorio?

  • Virgilio: Tecnicamente… non ci sono finito, sto solo accompagnando Dante. Io sono l’unica guida turistica abilitata del Tour Inferno-Purgatorio.
  • Sordello: Io invece sono di casa. Ma ho una bella vista e faccio un figurone nel canto VI della Divina Commedia.

4. Cosa ricordi di Mantova?

  • Virgilio: Di averla resa famosa… e che non mi hanno dedicato una via o una piazza fino al 1800. Grazie, eh.
  • Sordello: Io invece do il nome alla piazza principale. A volte la vita è questione di marketing.

5. Chi dei due è più importante?

  • Virgilio: A scuola, io.
  • Sordello: Sulla mappa di Mantova, io.

6. Single o ammogliato?

  • Virgilio: Celibe, senza gossip.
  • Sordello: Diciamo… impegnato in missioni diplomatiche sentimentali. Chiedete a Cunizza.

7. Cosa preferite tra la pace e la guerra?

  • Virgilio: Pace, raccontata come fosse guerra.
  • Sordello: Guerra, raccontata come fosse una canzone.

8. Come hai riconosciuto che l’altro era mantovano?

  • Virgilio: Stavo per dire “Mantova…” e lui è saltato su come se avesse sentito l’inno nazionale.
  • Sordello: Oh, quando uno dice “Mantova” ti scatta subito la mantovanità, anche in Purgatorio.

9. Pronuncia una frase in dialetto mantovano

  • Virgilio: “Mi staghi semper dla banda dal furmentùn”.
  • Sordello: “Mi sun quel dal furmài”

10. Com’è Dante dal vivo?

  • Virgilio: Appassionato, un po’ logorroico.
  • Sordello: Ti fa due domande e poi parte con un comizio.

11. Di chi è stata l’idea dell’abbraccio?

  • Virgilio: “Io ho solo detto ‘Mantova’ e mi sono trovato un trovatore addosso.”
  • Sordello: “Colpa mia. In Purgatorio non capita spesso di incontrare un vicino di casa di mille anni prima.”

12. A Mantova ci sono due musei dedicati a Virgilio e nessuno a Sordello: cosa ci racconta questa situazione?

  • Virgilio: Che alla fine la cultura paga.
  • Sordello: Che avrei dovuto scrivere un poema epico invece di rapire Cunizza.

13. Quale sarebbe la prima cosa che faresti se tornassi a Mantova?

  • Virgilio: Mangiare una sbrisolona in riva al lago.
  • Sordello: Parcheggiare in piazza Sordello, tanto è mia.

14. Definisci cosa è per te il fiume Mincio

  • Virgilio: Il filo d’acqua che lega i miei versi alla mia terra.
  • Sordello: Un’ottima scusa per fare battaglie… e grigliate.

15. Se un mantovano ti dice “Tafat”, tu come rispondi?

  • Virgilio: Con un mezzo sorriso e un “tafat anca ti”, perché a certe cose si risponde d’istinto.
  • Sordello: Io invece lo prendo come sfida: o parte una battuta, o parte un colpo di spada, dipende dall’umore.

16. Quest’anno il Mantova sarà promosso in serie A?

  • Virgilio: “Magari… ma anche Enea ci ha messo dieci anni per arrivare a destinazione.”
  • Sordello: “Se serve, scendo in campo in armatura. Magari spavento il portiere avversario.”

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– Luigi Corradi de’ Gonzaga e Cangrande della Scala: un’intervista doppia tutta da scoprire

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Tutti i testi del blog http://www.mantovastoria.it sono opera di Giacomo Cecchin

5 LIBRI DA LEGGERE PRIMA DI VENIRE A MANTOVA

03 lunedì Feb 2025

Posted by mantovastoria in Articoli

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5 libri da leggere prima di venire a Mantova, Dante Alighieri, Divina Commedia, Fausto Coen, Giacomo Cecchin, Giovanni Nuvoletti, Giovannino Guareschi, Maria Bellonci, MCG, MCG Mantova Chiama Garda, Mondo Piccolo, Quel che vide il màt cussi, Tu vipera gentile, Un matrimonio mantovano, XX canto dell'Inferno

Per capire una città mai visitata prima, i romanzi sono meglio delle guide. E’ proprio così perché ci si trovano dentro atmosfere, storie e modi di fare che sfuggono alle guide turistiche impegnate a mettere stellette sui monumenti già noti.

Un romanzo ti fa sentire le emozioni, respirare gli odori, camminare in una città come se fossi in compagnia dei suoi protagonisti, gli abitanti che ti mettono a parte dei loro segreti, delle loro passioni e del loro punto di vista.

Per entrare nel mood giusto prima di visitare Mantova ecco allora almeno 5 libri da leggere o sfogliare prima di arrivare in città. Li trovate in questo articolo della rubrica Mantovagando che trovate su MCG Mantova Chiama Garda.

5 LIBRI DA LEGGERE PRIMA DI VENIRE A MANTOVA

Sono tra quelli che, prima di partire, non legge guide turistiche sui luoghi dove andrà. Di solito preferisco che a farlo siano gli altri componenti del gruppo mentre io mi dedico ai romanzi o altri testi letterari. Questo consente di vedere le cose senza averle già viste (con un’attenzione molto più forte ai dettagli e anche mantenendo la sorpresa) ma con lo spirito giusto ovvero quello del luogo che si respira nelle storie lì ambienta­te. Per Mantova questa indicazione è ancora più valida perché altrimenti si resta imprigionati dal dualismo Palazzo ducale e Palazzo Te e si rischia di perdere di vista i particolari più interessanti. Ecco allora 5 libri da leggere (o parti di essi) prima di venire a Mantova tra storie del mondo piccolo, matrimoni e segreti di stato.

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Il compleanno di Virgilio – i 10 giorni che cambiarono la storia

12 venerdì Ago 2022

Posted by mantovastoria in Articoli, Storia Locale

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15 ottobre 70 A.C., Andes, Dante Alighieri, Francesco Petrarca, i 10 giorni che cambiarono la storia di Mantova, Il compleanno di Virgilio, Mantua me genuit, Monumento di Piazza Virgiliana, Pietole

“Mantua me genuit, Calabri rapuere, tenet nunc /
Parthenope; cecini pascua, rura, duces“

E’ la frase che si trova scritta sul sepolcro di Publio Virgilio Marone a Napoli ed è quella che certifica che uno dei più grandi poeti della latinità è nato a Mantova. Possiamo tradurlo così “Mantova mi generò, la Calabria (il Salento) mi rapì, e ora mi tiene Napoli; cantai i pascoli, le campagne, i condottieri”

Il compleanno di Virgilio

Conosciamo anche il compleanno di Virgilio anche se si tratta di una data ipotetica: però in passato era una ricorrenza molto sentita a Mantova. Virgilio nasce ad Andes (che molti identificano con l’attuale Pietole) il 15 ottobre del 70 A.C. e muore a Brindisi il 21 settembre del 19 A.C.

Che a Mantova sia nato Virgilio non cambia il destino della città in epoca romana. Anzi la città che era piccola e molto meno importante delle vicine Verona o Cremona viene punita per essere stata dalla parte di Bruto e subisce la centuriazione. Anche i genitori di Virgilio perdono le loro terre nonostante il poeta abbia cercato di evitarlo (ne ho parlato qui).

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Mantua l’appellar sanz’altra sorte – Domenica 18 luglio ore 19.00: passeggiata alla scoperta della Mantova di Dante

10 sabato Lug 2021

Posted by mantovastoria in Itinerari

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Dante Alighieri, Dante Alighieri a Mantova, Giacomo Cecchin, itinerario, passeggiata a Mantova, visita guidata

Una visita guidata sulle tracce di Dante immaginando che sia passato per Mantova.

Cosa avrebbe visto Dante quando è passato (forse) per Mantova? La Rotonda c’era ma la Torre dell’Orologio no! Quale Basilica di Sant’Andrea avrà visto e dove avrà girovagato? Nel 2021 cade il settecentenario della morte di Dante Alighieri. Passeggiamo per Mantova utilizzando la Divina Commedia come guida turistica e scopriamo la città medievale sulle tracce del “ghibellin fuggiasco”.

Per prenotarsi cliccare qui (posti limitati) – 10 euro a persona

Manto e la fondazione di Mantova – i 10 giorni che cambiarono la storia

20 sabato Mar 2021

Posted by mantovastoria in Articoli, Storia Locale

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Dante Alighieri, i 10 giorni che cambiarono la storia di Mantova, Il compleanno delle città, Il compleanno di Mantova, Il Natale di Roma, Manto, Raffaello Toscano, Stefano Gionta

“Manto fu, che cercò per terre molte;
poscia si puose là dove nacqu’io;
onde un poco mi piace che m’ascolte.”

XX canto dell’Inferno – Divina Commedia

Non conosciamo il giorno in cui Manto morì e gli uomini fondarono Mantova sulla sua tomba. Questo racconta Virgilio a Dante nel XX canto dell’Inferno. Ecco i versi più famosi:
“Li uomini poi che ’ntorno erano sparti
s’accolsero a quel loco, ch’era forte
per lo pantan ch’avea da tutte parti.

Fer la città sovra quell’ossa morte;
e per colei che ’l loco prima elesse,
Mantua l’appellar sanz’altra sorte”.Però conosciamo l’anno o almeno quello che viene indicato da Stefano Gionta e da Raffaello Toscano che scrivono in versi:
“Questa bella del lago alma reina
fu pria di 60 anni edificata
ch’avesse Troia l’ultima rovina.”

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5 luoghi visti da Dante quando passò per Mantova (forse): microitinerario a 700 anni dalla morte del poeta

10 domenica Gen 2021

Posted by mantovastoria in le 5 cose..., Libri, Storia Locale

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2021, Dante 1321-2021, Dante a Mantova, Dante Alighieri, Dantedì, Giacomo Cecchin, La Mantova di Dante Alighieri, Settecentenario dantesco, Settecento anni dalla morte di Dante

Nell’anno del settecentenario dalla morte dell’Alighieri facciamoci questa domande: Dante passò per Mantova? Probabilmente sì. Ne fa cenno lui stesso nella sua Quaestio de acqua et terra dove parla di un’idea nata durante una disputa a Mantova. E poi come pensare che Dante non passi per la città che ha dato i natali a Virgilio, suo modello e sua guida nel viaggio della Commedia? Senza dimenticare che la descrizione del XX canto dell’Inferno del Mincio che esce dal Garda e alla fine cade in Po è troppo precisa perché il poeta non sia passato da queste parti.
Allora, pur senza documenti certi, proviamo a raccontare almeno 5 luoghi che ha visto Dante quando è passato (probabilmente) per Mantova.

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Giacomo Cecchin sulle tracce di Dante nella terza puntata di Mantova Segreta

05 giovedì Nov 2020

Posted by mantovastoria in Mantova Segreta

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Dante Alighieri, Dantedì, Dantedì a Mantova, Giacomo Cecchin, La Mantova di Dante Alighieri, Mantova Segreta, Settecentenario di Dante Alighieri, Telemantova

Nel mezzo del cammin di nostra vita…
Com’era la Mantova del 1300, quella dove passò, quasi sicuramente, Dante Alighieri?
Giacomo Cecchin anticipa le celebrazioni per i settecento anni dalla morte di Dante e vi porta a camminare nella Mantova del Medioevo.
Cosa avrà visto il poeta, com’era la città, cosa c’era e non c’è più e cosa c’è oggi e non allora? La puntata di Mantova Segreta prova a farvi fare un viaggio nel tempo e a guidarvi, come fece Virgilio con Dante, in una Mantova che ancora si può vedere sotto le tracce della città rinascimentale.
Qui potete vedere tutta la puntata mentre di seguito trovate il trailer di lancio andato in onda nel TG di Telemantova.

Per approfondire su questo blog
– A Mantova con Dante Alighieri come guida: un intervista su La Voce di Mantova
– 5 luoghi visti da Dante quando passò per Mantova (forse): microitinerario a 700 anni dalla morte del poeta

Per approfondire sul web
– La pagina dedicata a Dante sul sito del Ministero dei Beni culturali
– La pagina della Treccani dedicata a Dante Alighieri
– Il sito del Museo Casa di Dante a Firenze

Giacomo Cecchin all’inseguimento delle statue che si spostano, in una puntata di Mantova Segreta

29 martedì Gen 2019

Posted by mantovastoria in le 5 cose..., Mantova Segreta

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Belfiore, Dante Alighieri, Giacomo Cecchin, Leoni del Duomo, Mantova Segreta, martiri di belfiore, Ostiglia, Statue erranti, Telemantova, Virgilio

In una Mantova in cui a volte poco si muove, le statue sembrano andare in controtendenza e si spostano da una parte all’altra della città con trasferte anche in provincia. Nella puntata di Mantova Segreta del 28 novembre (la potete vedere qui) Giacomo Cecchin va a caccia di queste statue “erranti”: due leoni sono fuggiti a Quingentole, Dante a Ostiglia e anche Virgilio sembra non avere pace.
Provate a seguire la puntata e andate a verificare sul posto se le storie che vi raccontiamo sono proprio così. Continua a leggere →

690 anni fa i Gonzaga prendevano il potere a Mantova: storia di un bambino e del suo sogno

15 mercoledì Ago 2018

Posted by mantovastoria in Gonzaga, Storia Locale

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Cangrande della Scala, Dante Alighieri, Divina Commedia, Domenico Morone, La Cacciata dei Bonacolsi, Luigi Corradi de Gonzaga, Luigi Gonzaga, Passerino Boancolsi

Come passa il tempo…690 anni fa Luigi Corradi de’ Gonzaga prendeva il potere su Mantova con un perfetto colpo di stato. In realtà si tratterebbe del 16 agosto ma io ne parlo il 15 perché non è un caso che abbia scelto di agire la notte della festa dell’Assunta: dopo i festeggiamenti e le gozzoviglie la guardia dei Bonacolsi avrebbe dovuto essere abbassata e così fu. Continua a leggere →

Mantovagando torna su MCG: i libri da leggere prima di venire a Mantova

18 venerdì Ago 2017

Posted by mantovastoria in le 5 cose...

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Dante Alighieri, Fausto Coen, Giovanni Nuvoletti, Giovannnino Guareschi, Mantova Chiama Garda, Maria Bellonci

Sono tra quelli che, prima di partire, non legge guide turistiche sui luoghi dove andrà. Di solito preferisco che a farlo siano gli altri componenti del gruppo mentre io mi dedico ai romanzi o altri testi letterari. Questo consente di vedere le cose senza averle già viste (con un’attenzione molto più forte ai dettagli e anche mantenendo la sorpresa) ma con lo spirito giusto ovvero quello del luogo che si respira nelle storie lì ambientate. Per Mantova questa indicazione è ancora più valida perché altrimenti si resta imprigionati dal dualismo Palazzo ducale e Palazzo Te e si rischia di perdere di vista i particolari più interessanti. Ecco allora 5 libri da leggere (o parti di essi) prima di venire a Mantova tra storie del mondo piccolo, matrimoni e segreti di stato.

Delitto di Stato (1972) di Maria Bellonci  – è uno dei tre racconti contenuti in Tu vipera gentile (gli altri sono Soccorso a Dorotea e quello che fornisce il titolo al volume). Racconta una storia mantovana ambientata nel ‘600 in una Mantova che sta raggiungendo il vertice della sua storia prima della fragorosa caduta del Sacco del 1630. Una vicenda che mette insieme rigorosa ricerca storica e invenzione sfruttando il corpo mummificato di Passerino Bonacolsi come motore del tutto. Si tratta di una scelta dovuta anche al fatto che Delitto di Stato fu un famoso sceneggiato televisivo interamente girato a Mantova. Un libro per capire la famiglia Gonzaga, i suoi vizi e le sue virtù.

Mondo Piccolo (1948) di Giovannino Guareschi  – so che direte subito che i racconti del primo libro di Don Camillo e del sindaco Peppone non sono ambientati a Mantova ma sull’altra sponda del Po. Eppure è come se lo fossero perché la Bassa non è tanto un luogo definito ma una categoria dello spirito e Guareschi restituisce tutto il sapore e l’atmosfera dei posti che stanno vicino al grande fiume, il Po, che come dice Giovannino “inizia a Piacenza e fa benissimo!. Partite dai tre racconti Noi del Boscaccio e poi immergetevi nel mondo della pianura: è il modo migliore per avvicinarsi all’umore di Mantova e dei mantovani.

Un matrimonio mantovano (1972) di Giovanni Nuvoletti  – non so quanti di voi abbiano letto questo delizioso piccolo libro  del conte Nuvoletti ma glielo consiglio vivamente. Una storia d’amore in una società agricola ancora lontana dai grandi cambiamenti che la sconvolgeranno. Una specie di “I Promessi Sposi” mantovano, come ha scritto qualcuno, ma scritta in modo leggero e preciso e che, visto il successo, avrà un seguito dal titolo Adulterio mantovano. Un libro che parla di piccole cose come se fossero grandi e tratta temi importanti in modo lieve.

Quel che vide il Màt Cùssi (1992) di Fausto Coen – è un piccolo romanzo su grandi temi come la cultura ebraica e la Shoah. E’ un modo per entrare nel mondo degli ebrei mantovani, una comunità tra le più importanti in Italia (non dimentichiamo che a Mantova esiste una delle biblioteche in lingua ebraica più significative del mondo fuori da Israele) e che come tutte le altre ha subito i colpi dello sterminio durante la Seconda Guerra mondiale. Una storia ambientata nelle zone del ghetto mantovano e al cimitero ebraico in una Mantova che non ha avuto un Giardino dei Finzi-Contini e un Giorgio Bassani a raccontare questo particolare aspetto culturale.

Canto XX Divina Commedia (XIV secolo) di Dante Alighieri – è la migliore descrizione di Mantova e del suo territorio che si possa trovare. Provate a seguire il Mincio che esce dal Garda come l’acqua che tracima da una vasca da bagno e scende prima correndo (anche se parlare di corsa per il fiume mantovano è un po’ azzardato) poi rallentando fino a buttarsi nel Po. Una vista a volo d’uccello e una sintesi della storia di Mantova assolutamente da non perdere: la dimostrazione, anche in assenza di documenti, che Dante sia passato da Mantova e che l’abbia amata profondamente.

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