Lascia stare i santi…dice un vecchio proverbio e invece secondo me i santi bisogna andarli a cercare. Questo ho fatto nella puntata di Mantova Segreta andata in onda il 12 dicembre (la potete rivedere qui mentre a questo link potete invece guardare tutte le puntate già andate in onda.) nella vigilia della festa dedicata a Santa Lucia. E a Mantova di santi ce ne sono molti, alcuni di Mantova centro e alcuni invece venuti da fuori. Senza dimenticare che, per gli amanti del genere, in Duomo ci sono ben 8 corpi incorrotti di Santi e Beati (ne potete leggere cliccando qui).
Eccovi l’incipit della puntata:
“Bentornati a Mantova Segreta, una trasmissione che vi invita a scoprire non solo Mantova ma anche i mantovani. Oggi vogliamo raccontarvi alcuni dei santi festeggiati a Mantova con particolare devozione. Parleremo del patrono s.Anselmo e di Antonio, quello del porcellino. Racconteremo di Santa Caterina della Ruota e di San Martino. Poi andremo alla ricerca della Beata Osanna Andreasi e di San Luigi Gonzaga. Per concludere con una santa che forse non molti mantovani conoscono e con Santa Lucia, visto che domani è il 13 dicembre. Continua a leggere →
5 Santi da festeggiare a Mantova al centro della nuova pagina pubblicata su MCG di ottobre/novembre. Qui potete sfogliare la rivista mentre di seguito leggete il testo dell’articolo dedicato ai santi (in fondo trovate le pagine già pubblicate nelle precedenti uscite).
Il 1° novembre si festeggia la festa di Ognissanti ma a Mantova, come in tutte le altre città, ci sono alcuni santi che si ricordano o festeggiano con particolare devozione. E non stiamo parlando solo del patrono S.Anselmo, consigliere di Matilde di Canossa, ma anche di quelli che si festeggiano perché portano i doni ai bambini (Lucia), proteggono gli animali domestici (Antonio) o la cui festa era l’occasione per fare trasloco (Martino). Alcuni hanno una chiesa dedicata, altri altari o dipinti e di alcuni si può venerare addirittura il corpo (Osanna). Ecco 5 santi o beati che i mantovani festeggiano con particolare venerazione. Continua a leggere →
E’ stato un progetto davvero coinvolgente quello delle Serate in Giardino 2018 per Casa Andreasi. Non solo per la possibilità di approfondire un tema come quello dei santi, che da sempre mi affascina, ma anche per le oltre 480 persone che hanno partecipato alle quattro diverse conferenze.
Mi sembra interessante allora condividere con voi la bibliografia dei libri che ho utilizzato per preparare il ciclo di serate che avrei voluto intitolare “Come si diventa santi in quattro semplici serate”.
La trovate di seguito. Buona lettura. Continua a leggere →
Quali sono i santi mantovani? Quanti sono i patroni di Mantova? Quali sono i santi a cui votarsi? Mantova è un territorio particolarmente ricco di storie legate ai santi e ai beati. Una panoramica dei santi nati a Mantova o che ha Mantova hanno vissuto, dei santi più venerati e di quelli sconosciuti o dimenticati.
Giovedì 13 settembre alle 21.15 si chiude il ciclo delle Serate in Giardino a Casa Andreasi in via Frattini, 9 a Mantova. E’ stato un percorso divertente e coinvolgente.
Vi aspetto volentieri.
Oggi è la festa di San Domenico e se fossimo in una Mantova di alcuni secoli fa avremmo potuto andare a messa nel convento dei domenicani, uno dei più grandi della città e uno di quelli che è scomparso senza lasciare traccia o quasi.
Forse non tutti sanno che quella che per molti mantovani è la Torre di San Domenico, nei giardini del Lungo Rio, era in realtà il campanile della chiesa dei frati predicatori.
Potremmo dire che è una torre campanaria distratta, visto che si è persa per strada la sua chiesa. In realtà il convento di San Domenico partiva dal Rio (e dal campanile appunto) per arrivare sino all’attuale via Madonna dell’Orto, dove il riferimento “orticolo” viene proprio dagli orti dei domenicani. Continua a leggere →
Oggi 29 aprile è la festa di Santa Caterina da Siena, patrona d’Italia e dottore della chiesa. Una santa tra le più amate e che con Mantova ha più di un legame. In particolare ricordiamo la beata Osanna Andreasi che visse una vita modellata su quella della santa senese, con moltissime analogie.
Ecco alcuni appunti sparsi su Caterina e Osanna (con un riferimento a San Luigi Gonzaga).
Santa Caterina da Siena (1347-1380)
Santa e mistica domenicana, Caterina nasce a Siena nel 1347 penultima di venticinque figli del tintore Jacopo Benincasa e di Lapa Piagenti. La fanciulla, bella e pia, sin dall’infanzia ha visioni mistiche e si oppone ai tentativi della madre di accasarla rinchiudendosi in una stanza di casa dicendo “Io non vi chieggio nulla di veruna spesa, altro che pane ed acqua, lasciatemi stare a vivere di mio senno”.
A soli 16 anni entra a far parte di un gruppo laico femminile collegato all’ordine domenicano detto delle mantellate. Da questo momento Caterina può dedicarsi alla meditazione, alla cura dei poveri e dei malati e ad altre attività sociali oltrechè al suo forte impegno politico. A Firenze in Santa Maria Novella predica la crociata con fra’ Raimondo da Capua, ad Avignone perora la causa della pace tra la Repubblica di Firenze e il pontefice, a Siena mette fine alle controversie tra i Salimbeni e la città. Caterina riceve le stimmate e vive l’esperienza delle nozze mistiche con il Cristo. Muore a Roma il 29 aprile del 1380, ad appena 33 anni, dopo aver convinto con le sue lettere perorazioni e viaggi Papa Gregorio XI a porre fine alla “cattività avignonese” tornando a Roma.
Caterina, pur essendo analfabeta, lascia circa 381 lettere indirizzate a monarchi, pontefici ed autorità politiche oltre al dialogo della divina provvidenza. Caterina è canonizzata nel 1461 da Pio II Piccolomini e dichiarata compatrona d’Italia nel 1939 da Papa Pacelli, Pio XII. Nel 1970 è insignita del titolo di doctor ecclesiae da Paolo VI (unica donna insieme a Santa Teresa d’Avila).
Caterina è stata modello da seguire per la beata Osanna Andreasi (1449-1505), mistica mantovana e laica domenicana che muore a Mantova il 18 giugno 1505. Osanna, ora sepolta in cattedrale e rappresentata in una delle statue del coronamento del duomo, è stata beatificata da Leone X nel 1515 anche grazie all’impegno di Isabella d’Este. Nella sua vita molto fa rivivere la figura della mistica senese: l’ascetismo precoce, l’intervento attivo nella vita della città come consigliera politica (di Isabella e del marito Francesco II), l’impegno nell’attività caritativa, lo stato di religiosa domenicana pur vivendo nel secolo, le numerose lettere rimasteci.
Anche San Luigi Gonzaga (9 marzo 1568 – 21 giugno 1591) è stato grande devoto di Santa Caterina da Siena. Il principe e futuro santo serve messa all’interno dell’oratorio ricavato a fianco della cella della santa. Luigi sosta a Siena nel 1590 durante il viaggio verso Roma e, come scrive Roberto Brunelli nella sua biografia del Santo, “richiesto, parlò ad un gruppo di giovani con un fervore che li impressionò”. Una lapide posta di fronte all’ingresso dell’oratorio rende memoria del fatto: “A ricordare la devozione di S. Luigi Gonzaga che nell’anno 1590 volle rendere pubblico onore alla SANTA senese servendo egli principe la messa e comunicandosi nella cameretta di LEI – La confraternita pose questa pietra il 29 aprile 1927.
La tradizione mantovana prevede il pellegrinaggio al Santuario delle Grazie in due momenti specifici: durante il mese di maggio e ad agosto in occasione della Festa dell’Assunta, meglio conosciuta come la fiera delle Grazie. In macchina, in bicicletta, a piedi o in barca i mantovani e non solo affollano il sagrato decorato per l’occasione da centinaia di Madonnari e le vie del borgo anche per il rito del panino con il cotechino. Solo i veri mantovani possono mangiare il cotechino alle Grazie il 15 di Agosto, con temperature che consiglierebbero anguria e melone, e addirittura per colazione. Per chi volesse 5 tappe per un pellegrinaggio diverso suggeriamo un percorso che recuperi la storia francescana del santuario e la leghi anche all’altro ordine mendicante: quello dei domenicani.
Mantova – Piazza Sordello vista dal campanile del Duomo – Olio su tela di Giancarlo Businelli
Mantova e Siena: cosa accomuna queste due città? A giusto motivo Mantova e Siena possono essere definite due città tipicamente italiane perché si inseriscono nello stereotipo che gli stranieri hanno dell’Italia ma lo incarnano in modo vero e non costruito. A prima vista tuttavia le differenze sono più numerose dei punti di contatto: Siena è città collinare e integralmente medievale (Taine la definì una “Pompei medievale”), arrivata fino ai nostri giorni senza perdere il suo titolo di capitale del gotico italiano. Per contro Mantova alza gli ottanta metri del cupolone di S.Andrea sulla pianura a marcare il baricentro della civiltà rinascimentale delle signorie. Continua a leggere →